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Molfetta, rassegna “sulle ali della bellezza”: la mistica
05 maggio 2010

MOLFETTA - Dal 1 al 5 giugno, Molfetta raccoglierà la sfida multietnica e multireligiosa attraverso la ricerca ardua ed ardita della via mistica, un percorso attraverso l’arte per tre vie parallele, lontane per storia, geografia e prassi ma accomunate in sé dal desiderio di incontrare Dio, qualora fosse possibile.

 Introdurrà la rassegna una conferenza del prof. Valentino Cottini, esegeta e direttore della Rivista Islamochristiana del P.I.S.A.I. di Roma, sul tema: “nel nome dell’unico Dio” quale condizione per l’incontro con Dio. La conferenza sarà alle ore 20 nella bellissima e prestigiosa Biblioteca monumentale del Seminario Vescovile.
Protagonisti degli eventi saranno invece: l’Ensemble di musica mistica e di samâ’ d’Istanbul Hazîneler e i Semâzens diretti dal m° Ahmed Sahin che il 2 giugno in Cattedrale, al mattino per gli studenti alle ore 11 e la sera alle ore 20.30, canteranno e danzeranno il Samâ’ insieme a musiche di autori mistici contemporanei: un’esperienza di particolare fascino per la rarità dell’esecuzione che costituisce la cerimonia di preghiera delle moschee accompagnata dalla danza rituale dei mevlevi.
La sera del 3 giugno, nel Duomo alle ore 20.30, sarà eseguita la Messe de Notre Dame dall’Ensemble Calixtinus diretto dal m° Giovannangelo de Gennaro insieme a Gavino Murgia ed i Tenores Goine di Nuoro. L’opera di Gauillaume de Machault (Reims 1300/05 – Reims 1377) è la prima opera di musica religiosa cristiana che conosciamo nella storia, trattata polifonicamente e designata col termine messa e raggruppata in un unico corpus. La contaminazione con la prassi esecutiva del canto sardo dà a questa moderna esecuzione una interessante ed suggestiva lettura.
Sabato 5 giugno, infine, alle ore 20.30 nel Duomo, la mise en espace Enoch, alle radici del mondo ebraico. L’opera, curata da Girolamo Samarelli, vedrà la partecipazione dell’attrice Agnese Nano e dei musicisti Mirko Signorile al pianoforte, EraSer alla console elettronica, Pippo D’Ambrosio alle percussioni; la voce di Giovanna Carone eseguirà il canto yiddish e Ape5 interverrà come visual-artist; Francesco Catacchio disegnerà le luci; l’abito della voce recitante è di Bianca Gervasio.
Il testamento spirituale di Enoch svelerà i segreti celesti delle otto settimane cosmiche. Personaggio biblico avvolto nel mistero, Enoch esercitò una potente attrazione sui pensatori ebrei ed è alla radice della correste mistica della kabbalah.
 
Programmi e biglietti possono essere ritirati presso la sede di Digressione contemplattiva a Molfetta in Via Dante 41. www.digressionecontemplattiva.org tel. 0803340195 – c. 3474250444
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Quanto mai presuntuosa e pretestuosa l'idea di voler "incontrare Dio", dopo essersi proclamati "figli di Dio", quel Dio ancora rinnegato. Come si può pretendere di incontrare Dio, se l'uomo non riconosce prima se stesso, cioè l'uomo? Come può Dio accettare di incontrare la creatura che in nome del Suo nome ha relegato gli uomini in etnie, razze, multireligiosità, solo per la conquista e la bramosia di potere e ricchezze condannando e distruggendo il fratello diverso? Quante volte l'uomo ha incontrato, incontra se stesso senza riconoscersi? Quando Colombo, all'alba del 12 ottobre, incontrò i primi indigeni nella piccola isola dei Caraibi da lui battezzata San Salvador avvenne che: l'UOMO INCONTRO' SE STESSO E NON SI RICONOBBE. In questo fallimento è il senso di quell'evento grandioso e tragico. Non riconoscendo se stesso, l'uomo non riconosce Dio. L'una e l'altra cosa fecero si che l'europeo davanti all'indiano vide uno "schiavo", e l'indiano davanti all'europeo vide un "dio". Nessuno di fronte all'uomo riconobbe l'uomo, perchè nessuno seppe accogliere la DIVERSITA' e L'ALTERITA' come valori. Colombo salpò dall'Europa quando in Europa si celebrava l'Umanesimo. E se l'età moderna che ironicamente ha preso avvio dalla scoperta dell'America, nel secolo in cui si celebrava l'UMANESIMO, fosse contrassegnata dal misconoscimento dell'uomo, dal suo mancato riconoscimento? Infatti come nel Rinascimento, in cui si celebrava il recupero dell'humanitas, gli uomini diversi dagli occidentali non rientravano in quell'universalità dell'umano tanto celebrata dagli intellettiuali umanisti, che nemmeno sembrano abbiano avvertito il sopruso che oltre Atlantico si andava consumando contro l'UOMO in carne ed ossa e quindi, contro DIO. Così oggi i diritti dell'uomo, universalmente conclamati, non trovano un'adeguata incarnazione nei singoli uomini, ancora così divisi in conflittualità lontani e distanti da DIO. -
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