Molfetta, primo congresso cittadino dei giovani Pd mercoledì e giovedì
MOLFETTA - Primo congresso cittadino per i giovani del Partito Democratico di Molfetta mercoledì 8 e giovedì 9 luglio (dalle ore 18 alle 21) nella Fabbrica di San Domenico sul tema: “Che PD vogliamo?”
La manifestazione sarà l'occasione per eleggere il primo segretario cittadino con relativo staff. Ma soprattutto sarà un momento importante perché offrirà la possibilità di discutere di politica vera nel senso che i giovani democratici di Molfetta si interrogheranno su che tipo di partito vogliono e soprattutto sulle risposte da offrire alle mille problematiche che affliggono il nostro Paese in questo periodo di crisi.
«Una crisi che, è bene sottolinearlo – dice un comunicato -, prima di essere economica, finanziaria e sociale, è MORALE e necessita di alcune risposte nette e precise su di una serie di comportamenti che politici e non dovrebbero avere.
In questi mesi, tra veline, escort, appalti truccati, giri di cocaina e sedi istituzionali scambiate per bordelli, E' ASSOLUTAMENTE NECESSARIA una rivoluzione culturale che riporti al centro della riflessione politica l'etica e la chiara volontà di affrontare e risolvere i problemi degli Italiani.
A noi giovani democratici molfettesi non preoccupano soltanto i comportamenti spregiudicati del Presidente del Consiglio, ma quelli di tanti politici da strapazzo, di certi imprenditori che s'insinuano nelle pieghe della vita sociale del Paese solo per far soldi incuranti di offrire servizi di qualità ed efficienza ai cittadini, e soprattutto di certi giovani (la maggioranza, ahinoi, temiamo) che nel migliore dei casi rimangono indifferenti (e quindi complici) di atteggiamenti degli adulti non solo immorali ma chiaramente volti al conseguimento di un successo facile e privo di alcun rispetto delle regole e di una seppur minima meritocrazia.
Tutto questo sarà oggetto di discussione della due giorni cittadina che peraltro registrerà due novità importanti sul piano delle modalità di svolgimento.
Innanzitutto il primo giorno la discussione si svolgerà secondo il cosiddetto metodo “6 cappelli”, adottato sia nella pubblica amministrazione che nelle aziende private.
Tale metodo fa in modo che non si svolgano i soliti dibattiti nei quali ognuno dice quello che vuole abbracciando i temi più disparati: si discuterà, infatti, in modo coordinato evidenziando le negatività, le positività di un qualsiasi fenomeno ed illustrando solo nella fase finale le possibili soluzioni ed individuando le modalità operative.
Il tutto viene visualizzato attraverso un videoproiettore che evidenzia le parole chiave della discussione.
La seconda novità prevede la partecipazione di delegazioni di giovani democratici dei circoli di Bari, Barletta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Giovinazzo le quali non si limiteranno a porgere i soliti saluti di rito ma parteciperanno a tutti gli effetti al dibattito il che s'inquadra nella chiara e precisa volontà di coordinare a livello provinciale qualsiasi proposta programmatica volta ad offrire nuovi percorsi politici ad un partito che mai come in questa fase necessita di sollecitazioni dal basso.
Interverranno al congresso l'assessore regionale alla trasparenza Guglielmo Minervini, il capogruppo consiliare del PD Mino Salvemini ed il segretario provinciale dei giovani democratici Pier Paolo Treglia e il coordinatore CGIL Molfetta Giuseppe Filannino.
Si evince da quanto detto finora che il congresso cittadino dei giovani PD di Molfetta voglia rappresentare il punto di partenza di un processo politico volto ad offrire una nuova immagine del PD, più dinamica e, al tempo stesso, fornire ai dirigenti regionali input, idee, proposte, mai come ora necessarie nel pieno della fase congressuale ormai avviata.
Un'occasione – conclude il comunicato dei giovani Pd - per dimostrare che esiste un altro modo di far politica, al di fuori del gossip, del trasformismo, di certi sistemi clientelari, una politica che vorrebbe volare alto e far avvicinare altri giovani a problematiche di un certo rilievo, a far capire loro che esiste un mondo fatto da chi soffre, da chi vive nella precarietà e nell'impossibilità di progettare un qualsiasi futuro».