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Molfetta polemiche in casa Pd: “l'assemblea si è espressa per il rinvio del congresso ma la decisione è stata presa unilateralmente da Pagano”. La maggioranza dell'assemblea annuncia il sostegno a Minervini Il Pd celebrerà il congresso, scontata l'elezione di Piero de Nicolo segretario ma intanto molti accusano: “il partito voleva rinviare tutto a dopo le elezioni. Il segretario provinciale Pagano ha negato di mettere ai voti la decisione e imposto il congresso”
16 aprile 2015

MOLFETTA - Arrivano nuovi dettagli sull'assemblea straordinaria convocata ieri sera presso la sede cittadina del Pd e che ha deliberato per la celebrazione del congresso da tenersi subito a fine mese con la conseguente elezione della nuova segreteria.

La decisione sarebbe stata il frutto di una vera e propria “imposizione” del segretario provinciale Ubaldo Pagano che avrebbe imposto l'indizione del congresso rivendicandolo come una sua prerogativa.

L'Assemblea infatti, avrebbe fatto notare a gran voce l'inopportunità di celebrare il congresso in un momento politico assai complicato, nel pieno di una campagna elettorale che si preannuncia tesa e dai toni piuttosto aspri e di rinviarlo al mese di giugno.

Di conseguenza è stato chiesto di mettere ai voti la decisione e a questo punto sarebbe arrivato l'alt di Pagano che ha ricordato come spetti solo alla segreteria provinciale gestire questa fase politica. Una decisione controversa che sta sollevando numerose polemiche.  La messa ai voti infatti, avrebbe premiato senza dubbio la bocciatura della decisione di celebrare subito il congresso, sostenuta apertamente dalla sola Annalisa Altomare. Contro si sono infatti schierati: Corrado Minervini, Mino Salvemini, Nino Sallustio, Davide de Candia, Damiano Angeletti, Oronzo Amato, Raffaele Tatulli  mentre i Gd hanno preferito non esporsi apertamente in nessuna delle due direzioni.

Altro snodo dell'assemblea è stata l'ufficializzazione della candidatura al consiglio regionale di EriKa Cormio che ha incassato l'in bocca al lupo di tutta l'assemblea ma il sostegno concreto solo di tre iscritti tra quelli che hanno preso la parola (tra i quali Leo Amato e Annalisa Altomare) mentre molti altri hanno dichiarato di appoggiare Guglielmo Minervini candidato con la lista “Noi a sinistra per la Puglia”.

La scelta di Pagano intanto è destinata a suscitare un vespaio di polemiche. Già nel corso dell'assemblea alcuni iscritti hanno definito “violenta” e “dittatoriale” la sua scelta di scavalcare la volontà della maggioranza dei militanti per decidere unilateralmente per il congresso. Secondo questi iscritti ci sarebbe stato un incontro preventivo tra Annalisa Altomare, Lillino Di Gioia e Piero de Nicolo per preparare il blitz: sapendo che la maggioranza del partito era con Guglielmo Minervini, hanno pensato di non concedere la possibilità di voto agli iscritti, imponendo la volontà del segretario provinciale, uomo di Michele Emiliano.

“In un partito che si definisce "democratico", ha negato la possibilità che un'assemblea si esprimesse democraticamente su un passaggio così delicato” hanno lamentato molti iscritti del Pd. Intanto la decisione di Pagano spiana la strada alla segreteria del Pd a Piero de Nicolo. Ma nuove polemiche sono dietro l'angolo.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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