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Molfetta, Paola Natalicchio incontra i contestatori: i sindaci non possono fare i miracoli, torni il confronto sereno. Noi sempre in ascolto delle difficoltà ma no alla violenza. A breve torneranno i cantieri di servizio Presidiato da decine di carabinieri il confronto con una delegazione di cittadini che ieri hanno paralizzato gli uffici comunali di Lama Scotella: “oggi scommettiamo sull'abbassamento della temperatura: dobbiamo costruire politiche sociali di cambiamento. Dalla parte dei più deboli ma non inventiamo posti di lavoro. Che tornino i toni civili”
22 gennaio 2015

MOLFETTA - “Ieri è stata una giornata brutta, di angoscia, paura, tensione. Oggi è migliore, sento che è tornato un clima civile e che è possibile confrontarsi senza minacce ne urla. Dev'essere sempre così”.

Il sindaco Paola Natalicchio provata, ma tenace e per nulla intimorita dopo la lunga giornata di martedì tutta minacce e contestazioni, ha incontrato  ieri mattina presso gli uffici di Lama Scotella, i cittadini che ieri mattina, per quasi cinque ore hanno bloccato, gli uffici comunali chiedendo nuovi aiuti e sussidi.

Una delegazione di cinque manifestanti ha potuto incontrare il primo cittadino e confrontarsi liberamente sul loro grave disagio, abbassando però i decibel e lasciando lo spazio a un pacato chiarimento. Presenti anche il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni e il consigliere comunale Onofrio Pappagallo, membro della commissione casa e politiche del territorio. Sul regolare svolgimento dell'incontro hanno vigilato diversi carabinieri inviati dal comandante provinciale colonnello Rosario Castello, e coordinati sul posto dal capitano Vito Ingrosso comandante della compagnia e dal comandante della stazione, luogotenente Giuseppe Malerba.

“Ci siamo chiariti: ho fatto presente che i cambiamenti in corso non devono far paura e che i cantieri di servizio continueranno. E' un'esperienza importante che ci fa gonfiare il petto e riprenderanno. E' un'iniziativa unica in Puglia ed è moderna ed efficiente. Ovviamente serve anche pazienza e fiducia ma i toni devono assolutamente tornare a essere civili” ha spiegato il sindaco che ha rassicurato tutti sui cantieri di servizio: “a breve ci sarà una delibera di giunta e quindi un nuovo bando, ma detto ciò non si può chiedere l'impossibile ai sindaci. Non possiamo creare posti di lavoro dall'oggi al domani e risolvere l'emergenza abitativa così, all'improvviso. Possiamo però avviare politiche sociali di cambiamento e  metterci in ascolto, perché  importante stare dalla parte degli ultimi”. 

Un messaggio distensivo, quindi, dopo la complicata giornata di martedì, quando il primo cittadino è stata costretta a barricarsi tutta la mattinata nel proprio ufficio e a far fronte a una situazione di grandissima tensione alla quale ha fatto seguito un leggero malore e che ha richiesto anche una visita dal cardiologo.
A chi ha protestato in maniera così scomposta, poche parole: “oggi scommettiamo sull'abbassamento della temperatura e dico a chi ieri ha soffiato sul fuoco (il riferimento è ai consiglieri di opposizione Camporeale e Caputo, ndr) che non è più il momento per questi giochetti. I cittadini lo sanno: non ho mai promesso posti di lavoro, nemmeno in campagna elettorale nella quale al contrario ho scardinato vecchi schemi che ci ricordavano tempi ormai andati”.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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ASSURDO! Il solo pensare che un Sindaco possa creare posti di lavoro, in un periodo cruciale come quello che si sta vivendo tutti - non solo a Molfetta ma su tutto il pianeta -, è quanto mai ASSURDO e inspiegabile. Nessuno ha spiegato a chi crede in questo ASSURDO che in passato, per la stessa e identica situazione politica-sociale, anche se di diversa collocazione, scoppiarono due Guerre, la Prima Guerra Mondiale cosiddetta GRANDE GUERRA, poi la Seconda Guerra Mondiale. Ora a ben guardare i fatti in giro per il pianeta tutto, ci si mettono anche le Religioni a creare problemi vitali e confusi, anche se in passato si sono ripetute le stesse situazioni. Certamente i contesti sono molto diversi, considerando i mutamenti politici, sociali e culturali avvenuti nel tempo trascorso. Sarà perchè sono scomparsi quasi tutti i "nonni" e le generazione vissute in quei tempi, a spiegare i sacrifici e le privazioni subite, riuscite a superarle con umiltà, abnegazione e dignità. Giusto dire che non tutti affrontarono e sopportarono con onestà, quelle terribile prove e situazioni di vita. Ora cosa vogliamo fare? Certo adesso, sopportare queste angosciose situazioni è più difficile dopo anni e anni di consumismo esagerato che ha fatto si la massa popolare dimenticasse in fretta il passato. Non resta che aspettare tempi migliori, andare avanti con dignità e onestà. Giusto anche protestare e manifestare il proprio disappunto per scelte considerate errate a torto o ragione, ma con civiltà, educazione e rispetto.

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