Recupero Password
Molfetta, ora è ufficiale: Paola Natalicchio candidata sindaco di Pd e Sel
22 febbraio 2013

MOLFETTA - Adesso è ufficiale Paola Natalicchio (foto) è il candidato sindaco della coalizione Pd-Sel. La notizia circolava da qualche giorno sempre con più insistenza e nel terzo atto dell’iniziativa organizzata dal binomio partitico Pd-Sel,”Molfetta e Italia bene comune”, è arrivata la conferma. Ma al di là della scelta di Paola Natalicchio, quello che adesso preme essenzialmente i partiti è vincere le politiche.
E' vero da una parte c'è il ritorno di Berlusconi, per giunta di nuovo con la Lega Nord del signor Maroni. E dall'altra c'è Bersani (di certo non un debuttante) più tutti gli altri volti noti (da anni) sia del Pd che degli altri partiti. Eppure le consultazioni di quest'anno portano con sé alcuni sprazzi di novità. Innanzitutto perché arrivano subito dopo la stagione degli scandali che hanno caratterizzato il clima politico portando la gente all'esasperazione. Dalle lauree tarocche del Trota alle note spese dei tesorieri padani, fino al terremoto provocato dalla gestione "allegra" dei fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari della Regione Lazio, passando per il caso Lusi fino a quello Penati e Del Turco. Come conseguenza, l'affacciarsi sulla scena politica di una cittadinanza attiva, dal Movimento 5 stelle alla Rivoluzione Civile di Ingroia.
Una parte della società che in molti, si ostinano a etichettare con il termine ormai logoro di “antipolitica”, diventato un cliché. Con l'unico scopo di ricostruire un entusiasmo civico che si opponga a piani ed agende preordinate da poteri forti e multinazionali.
E dalla questione inerente le politiche parte Silvio Salvemini
segretario di Sel Molfetta: «siamo dinanzi al terzo atto dei nostri incontri che sanciscono un passaggio di consegne tra la chiusura della campagna elettorale per le politiche e l’apertura delle amministrative nella nostra città. Inoltre Sel Molfetta si assume l’impegno preso con il Movimento delle donne appoggiando una candidatura congeniale anche a tale movimento. E per questo noi siamo contenti di appoggiare Paola Natalicchio scelta non per il suo curriculum vitae. Paola ha posto delle condizioni tra cui la reintegrazione di Rifondazione Comunista che non ha chiuso la porta ma in questo momento si vede impegnata con Rivoluzione Civile di Ingroia».
A quanto pare anche il Partito Democratico nell’ultima assemblea all'unanimità ha espresso il proprio sostegno alla candidatura di Paola Natalicchio condividendo un percorso con Sinistra ecologia e libertà di costruzione della coalizione e di individuazione del candidato sindaco, aperto ai movimenti e a quanti hanno voluto dialogare con noi con l'obiettivo di segnare una forte discontinuità. Ma in verità negli ultimi mesi la discontinuità è stata proprio del centrosinistra locale visto che fino a gennaio, il centrosinistra di Molfetta si era stagnato tra molteplici riunioni di partito e incontri tra segreterie, senza riuscire a prendere una decisione definitiva. A fare da sfondo a questa situazione sotto certi profili “ridicola” si riscontra la marcia indietro del PD con l’ex segretario Giovanni Abbattista, ritiratosi dalla candidatura a sindaco con un semplice post su face book e poi il travaglio delle primarie.
Dopo le nubi e i temporali come si sa torna sempre il sereno e infatti a febbraio nasce l’alleanza a sorpresa del binomio PD&SEL.
A tal proposito Davide de Candia vice segretario del Partito democratico afferma: «Volevamo una candidatura unitaria e con un profilo ben definito. Penso sia chiaro a tutti che il Partito Democratico appoggi la candidatura e la disponibilità di Paola. Vorremmo inoltre che i movimenti civici che si sono composti possano confrontarsi con noi. Il tempo degli organigrammi è superato ormai. E sia chiaro che le primarie non risolvono i problemi politici».
Quella di Davide de Candia sembrerebbe quasi una risposta sulle primarie a quanto affermato qualche giorno fa in un intervista esclusiva a Quindici dalla dott. Annalisa Altomare visto che il candidato, è stato imposto dalle e alle stesse segreterie con il benestare di militanti e simpatizzati. L’obiettivo di Annalisa Altomare era quello di chiedere innanzitutto l’adesione alle altre forze politiche, senza elaborare una discussione non solo interna, ma soprattutto esterna, cioè rivolta ai cittadini attraverso le primarie.
Ma il centrosinistra di Molfetta dichiara che la scelta di Paola Natalicchio non è stata difficile avendo puntato su una giovane trentaquattrenne, affermata, dotata di grandi capacità e quindi in grado di raggiungere non solo l'elettorato tradizionalmente ascrivibile al centro sinistra ma tutti quei cittadini che pensano che Molfetta abbia bisogno di voltare pagina. Siamo come sempre di fronte a belle parole delle segreterie di partito, ma allora perché aspettare così tanto per enunciare il nome del candidato sindaco della coalizione Pd-Sel se la scelta è stata tutt’altro che difficile? Domanda che probabilmente rimarrà senza risposte.
Tra i militanti e simpatizzanti ritroviamo anche il Movimento delle donne che nella figura di Betta Mongelli dichiara: «sono passati molti mesi da quando abbiamo costituito il Movimento delle donne e l’abbiamo costituito perché eravamo stufe di una classe dirigente prepotente. Adesso le donne sono libere di esprimere il proprio pensiero e inoltre anche noi come Movimento vogliamo una donna come candidato sindaco che rappresenti il ritorno della legalità, della cessazione del degrado e che possa aprire spazi alla cultura partecipata. Noi pensiamo che Paola Natalicchio essendo espressione delle giovani generazioni e con le sue capacità di ascolto può sicuramente essere il primo passo per il futuro dell’intera città di Molfetta».
Critico nei confronti dell’amministrazione Azzollini è Piero de Nicolo candidato Pd alla Camera: «la storia politica di Molfetta è stata costituita sempre da grandi contrapposizioni e da grandi uomini che rappresentavano due modi diversi di vivere la città. Antonio Azzollini ha rubato a questa città la sua storia creando un dramma devastante anche nel centrodestra. Noi oggi con Paola siamo chiamati ad una sfida che deve avere un progetto comune facendoci fautori di un progetto politico riprendendoci quei pezzi di città che non hanno più un credo politico. Paola rappresenta sicuramente la freschezza del rinnovamento».
Da quello che si evince pare che Pd e Sel abbiamo posto le basi per una coalizione omogenea e forte che fa riferimento al centro sinistra. Si sta dunque avviando con Paola Natalicchio un percorso che vuole comprendere anche movimenti, associazionismo, forze di riferimento del cattolicesimo democratico, elettori moderati. E’noto che le elezioni in Puglia sono andate sostanzialmente bene per la sinistra. Ovvero per chi non sta a destra. Ma questo però non significa sottovalutare il centro destra berlusconiano.
Gli italiani sanno benissimo che proprio le primarie del centrosinistra sono servite a Pierluigi Bersani per riuscire in alcune “battaglie interne” determinanti. I suoi obiettivi erano molteplici. Il primo, il più scontato, essere investito del ruolo di leader di tutta la coalizione con autorevolezza. Ecco perché era favorevole ad aprire le primarie anche ad esponenti di altri partiti, come Vendola.
Il secondo obiettivo era quello di avere “sfidanti” credibili ed agguerriti, per dare più peso all’investitura di leader e futuro premier. Fare delle primarie senza reale competizione significava favorire Casini, che avrebbe potuto imporre come condizione la guida dell’esecutivo a Mario Monti. Oggi Bersani può dire senza problemi che lui è stato “indicato” premier dal suo popolo, l’elettorato di centrosinistra. Un leader non è credibile se ha paura delle competizioni. Ha vinto il coraggio della linea di Bersani, che sapeva che per accreditarsi come primo ministro doveva passare delle primarie, in una competizione aperta con le altre anime politiche, quella più a destra (Matteo Renzi) e quella più a sinistra (Nichi Vendola), e aggregare attorno a sé un vasto consenso. Quello che ad oggi fa più scalpore è pensare di contrastare l’avanzata di movimenti come quello di Beppe Grillo, che raccoglie importanti simpatie in un elettorato trasversale ai ceti sociali.
Chi non la pensa così è Tommaso Minervini candidato Sel al senato: «ci stiamo camminando verso una nuova primavera collettiva. L’augurio è che entro martedì Bersani sia eletto al Governo. Martedì è nelle nostre mani e quello che chiedo è di non sprecare il voto alla mera protesta perché siamo ad un passo dal cambiamento. Inoltre martedì con Paola inizia la campagna elettorale delle amministrative 2013 con l’intento di lanciare una nuova fase politica della storia progressista di questa città».
Ma forse quello che gli uomini politici dimenticano molto spesso è che sull'altro versante, c'è una componente più rassegnata, cinica e disillusache, sentendosi presa in giro da anni di false promesse, con molta probabilità si asterrà dalla competizione elettorale disertando le urne. Forse un clima del genere non si era mai visto nel nostro Paese. Basti pensare che alcuni sondaggi qualche tempo fa, assegnavano quota 50% tra indecisi e astensionisti alle prossime elezioni, dato tuttavia alquanto improbabile oggi. Nel recupero dell'astensione un ruolo trainante l'hanno avuto proprio le liste civiche. Hanno un forte potenziale di attrazione sugli elettori che non si riconoscono nei partiti tradizionali. L’autolesionismo ha sempre fatto parte del DNA dei partiti della sinistra nell’ultimo ventennio, basta vedere le epopee dei due governi Prodi inesorabilmente naufragati, la “mitologica” Bicamerale o le continue scissioni che hanno indebolito e frammentato sempre più i reduci dell’ex PCI.
Nel corso di queste ultime settimane, però, le varie anime del centrosinistra si sono scatenate: scambi di battute, bisticci, attacchi reciproci sono stati all’ordine del giorno. E in questo patetico teatrino non recitano soltanto i protagonisti della politica. Adesso non si chiede ai partiti del centrosinistra di fare promesse elettorali, sarebbe bastato portare avanti una campagna elettorale seria e ragionata, in cui si parlasse di temi, proposte e progetti, invece che delle solite telenovelas sulle alleanze. E questa discrepanza è rinvenibile non solo a livello nazionale ma lo è stata fino a qualche giorno fa anche a Molfetta prima dell’investitura ufficiale di Paola Natalicchio. L’auspicio è che la c.d. “primavera collettiva” porti una vera e forte alleanza a Molfetta che possa durare il più a lungo possibile.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Andrea Saverio Teofrasto
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""







Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet