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Molfetta, le ore della Passione: personale del Maestro Natale Addamiano La Mostra, curata dal prof. Gaetano Mongelli, sarà inaugurata giovedì 14 alle ore 18,30 presso il Museo Diocesano. Nel prossimo numero di “Quindici”, in edicola a fine settimana, un gradito omaggio ai lettori: un inserto a colori contenente 7 opere del Maestro sulle processioni della Settimana Santa, presentate dalla prof. Elena Germano Finocchiaro
13 aprile 2011

MOLFETTA – Le ore della Passione è la Mostra personale del Maestro Natale Addamiano che si terrà nel Museo Diocesano e nella Chiesa della Morte dal 14 al 25 aprile (orari 10,30-13/18-20,30 – ingresso libero) e che è curata dal prof. Gaetano Mongelli dell’Università di Bari, con il Patrocinio del Comune di Molfetta e della Provincia di Bari.

L’inaugurazione avverrà giovedì 14 aprile alle 18.30 nel Museo Diocesano.
Quindici ha dedicato un omaggio al Maestro Addamiano: nel prossimo numero della rivista, in edicola a fine settimana, c’è un gradito omaggio ai lettori, un inserto a colori contenente 7 opere del Maestro sulle processioni della Settimana Santa, presentate dalla prof. Elena Germano Finocchiaro.
 
Ecco la presentazione dell’evento in una nota di Don Michele Amorosini, Direttore Museo Diocesano di Molfetta:
«In questi giorni si rinnovano alcuni appuntamenti importanti per i molfettesi, le processioni della Settimana Santa che evocano e celebrano il mistero della Passione e morte di Gesù.
Solo se si vive e si sperimenta l’atmosfera che si respira ogni anno, a Molfetta, nei giorni che precedono la Pasqua, si possono apprezzare e gustare meglio le opere dell’artista Addamiano che il Museo Diocesano si appresta ad accogliere nella mostra “Le ore della passione”.
Nelle opere di Addamiano non sono rappresentate soltanto le processioni della Settimana Santa, ma tutta la città di Molfetta, la sua fede e la sua devozione. Ognuno, nessuno escluso, nel guardare le scene raffigurate nei dipinti si identifica con qualcuno dei presenti: portatori, confratelli incappucciati e non, gente comune. Ci sono anch’io! Verrebbe da esclamare.
Osservando i suoi dipinti si rimane colpiti dall’abilità di riprodurre attraverso il colore non soltanto gli avvenimenti, ma anche gli stati d’animo che esprimono una grande e profonda religiosità. Il lento ondeggiare dei portatori e dell’asta, la folla che muta procede per le strade
della città vecchia, i bagliori di luce che escono dalle case, gli sguardi devoti che si intravedono dietro le persiane socchiuse, la luce delle candele, il silenzio che avvolge le ore sia della notte che del giorno e che viene interrotto soltanto dal suono degli strumenti della banda. Tutto questo è descritto non soltanto con grande abilità artistica ma soprattutto con grande passione e poesia.
Più che tele, sono liriche che raccontano squarci di vita e di devozione di una città intera. Nulla sfugge al pennello del pittore, che con occhio attento registra e descrive anche ciò che potrebbe essere scontato ma che di fatto non lo è, anzi è proprio il dettaglio apparentemente insignificante a dare un senso di completezza all’opera».
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