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Molfetta, la svolta di Annalisa Altomare che lancia Democrazia è Cambiamento: “non siamo più organici all'amministrazione di Paola Natalicchio”. In pratica, più lontani dal Pd e più vicini al centrodestra La consigliera del Pd si autosospende dal suo partito e con Sergio de Pinto (neo consigliere eletto con lei) e Lia de Ceglia (ex centrodestra) dà vita a un nuovo movimento che esprimerà tre membri in consiglio comunale: “non ci sentiamo più vincolati a doveri di obbedienza. Siamo all'ascolto della città, l'amministrazione è immobile, molte risposte non fornite. Ora voteremo solo quello che riterremo opportuno”. Nessun problema per la maggioranza che resta compatta e ampiamente autosufficiente
06 novembre 2015

MOLFETTA - Un nuovo gruppo consiliare, formato da tre membri, autonomo e non  “più organico all'amministrazione di Paola Natalicchio” (ma non determinante ai fini della maggioranza di centrosinistra che resta compatta, con un margine di voti più che sufficiente per governare, ndr), che voterà favorevolmente di volta in volta solo i provvedimenti ritenuti in linea con quanto promesso agli elettori nel 2013: è Dc, Democrazia è  Cambiamento (già nel nome, un suggestivo messaggio dal passato, mutuato, ma in contrasto con Democrazia è Partecipazione della sinistra di Guglielmo Minervini), il nuovo movimento guidato da Annalisa Altomare e presentato ieri sera presso lo Sporting Club davanti ai simpatizzanti e amici di una vita e a molti pezzi importanti della destra cittadina.

L'ex sindaco di Molfetta ha così confermato lo scoop esclusivo di “Quindici” (http://www.quindici-molfetta.it/esclusivo-quindici-rivela-la-consigliera-comunale-del-pd-di-molfetta-annalisa-altomare-si-autosospende-dal_35546.aspx) e annunciato la formazione di un nuovo gruppo consiliare autonomo e quindi la sua autosospensione quale consigliera del Partito democratico.
All'origine della nuova azione politica dell'Altomare ci sono le critiche all'amministrazione di centrosinistra, guidata da Paola Natalicchio, di cui la consigliera del Pd fa parte e nella quale appare isolata, di qui le critiche di immobilismo e confusione operativa, alle quali si sono aggiunte divergenze sempre più ampie con la segreteria cittadina del Partito Democratico retta dall'avv. Piero de Nicolo, al quale non ha risparmiato critiche. Insomma dissenso completo dal Pd e dall’amministrazione comunale.
“Il congresso che ha eletto l'attuale segreteria ha approvato una mozione che prevedeva una seria verifica politico-amministrativa dell'operato dell'amministrazione e un suo rilancio, un cambiamento di rotta. Invece ciò – a parere di Annalisa Altomare - non è accaduto: la verifica non è partita, scendono il vice segretario nazionale e provinciale e tutto deve rientrare con un conseguente stravolgimento del rapporto di deleghe, con uno livellamento in basso della capacità amministrativa e della presenza in giunta del Pd a cui è stata distratta la delega al porto” ha spiegato ancora la consigliera, ormai dissidente, del Pd che ha aggiunto: “in modo pressante abbiamo posto in queste settimane al segretario cittadino del Pd la questione del recupero di una collegialità delle decisioni del partito, un maggiore coinvolgimento della base e l'elaborazione di una linea operativa chiara sui singoli problemi. Il partito invece non è riuscito in tutto ciò: basti dire che nemmeno il piano triennale delle opere è passato dalla sua approvazione. Di fatto il circolo cittadino del Pd è appiattito sulle posizioni dell'amministrazione e ogni sua rappresentanza ha una funzione assolutamente autoreferenziale”.
Non sono mancate frecciate avvelenate indirizzate al segretario Piero de Nicolo: “il ritiro della delega di Serena La Ghezza è stata strumentale a una certa parte del Pd per acquisire un altro assessore e quelli che da domani ci chiameranno incoerenti pensino che noi siamo dal 2012 al fianco di Michele Emiliano, avendone sostenuto la sua candidatura alla Regione dal primo momento. Qualcuno (Piero de Nicolo, ndr) ha invece preferito sostenere altri candidati alle Primarie (Guglielmo Minervini, ndr) per poi convergere serenamente su Emiliano. Il segretario non ci ha dato la possibilità di fare sintesi. Oggi scegliamo una strada rigorosa, difficile, non comune”.
In sala molti uomini del centrodestra, a conferma della giravolta politica anticipata da “Quindici”, da personaggi vicini al senatore Azzollini i consiglieri Mariano Caputo e Antonello Pisani, Robert Amato (Udc): la destra cittadina ha seguito interessata la serata cercando di scrutare possibili segnali di un grande asse che raccolga tutti i “moderati” cittadini magari con la benedizione di Antonio Azzollini. Un'asse al quale ha fatto chiaramente riferimento lo stesso Mariano Caputo che prendendo la parola ha chiesto alla consigliera Altomare se questa sia disposta al dialogo con altre forze politiche (“dobbiamo abbandonare le etichette destra e sinistra e parlare di azioni concrete per la città indipendentemente da dove vengono. Sarete pronti a firmare con l'opposizione ordini del giorno in comune?” ha chiesto il consigliere di centrodestra). L’Altomare ha risposto: “saremo molto attenti a non essere strumentalizzati da chicchessia. Valuteremo sulla possibilità di un'azione di un movimento civico ma oggi l'obbiettivo è quello di riportare il dibattito in consiglio comunale e lì tentare di trovare la sintesi. Vogliamo cambiare, non possiamo andare avanti con gli schemi di una volta.  Ci porremo all'ascolto di tutti ma noi adesso non dobbiamo creare alleanze ma lavorare per la città”.
Chiarita anche quale sarà la posizione del neonato gruppo in consiglio comunale: “se ci sono provvedimenti che non condivideremo noi non li voteremo. Non abbiamo una opposizione preconcetta, analizzeremo ogni singolo provvedimento e avanzeremo le nostre proposte. Se non saranno accolte saremo conseguenti. Non faremo i soldatini di nessuno. Andremo in consiglio comunale ridotto a una appendice secondaria dall'attuale amministrazione. Siamo stati eletti sulla base di un obbiettivo concreto e lanciamo una sfida sui problemi”.
Già dal prossimo consiglio il movimento avanzerà delle proposte al sindaco. Durissime le accuse alla maggioranza, sostanzialmente accusata di immobilismo e incapacità operativa. Molti i rilievi mossi: lavori Madonna dei Martiri (“riusciremo a utilizzare tutti i 4 milioni di finanziamenti?”), sicurezza (“incredibile che in una città dove viene vandalizzato il mercato ittico non venga convocato un consiglio comunale”), piano Agro (“va revocato! Perché non è stato fatto?”), Multiservizi (“mentre De Luca in Campania taglia le municipalizzate da 43 a 6, noi in città ne abbiamo ancora 3. La Multiservizi su un bilancio di 2 milioni spende 122.000 euro di compensi liquidati agli organi sociali dell'azienda”), turismo (“non siamo pronti a inserirci nelle dinamiche del Nord barese”), socialità (“gravissima la chiusura del centro anziani. Mi domando: stiamo creando posti di lavoro o mettiamo gente in mezzo alla strada”), maglia mercato (“una massaia avrebbe fatto meglio”).
Su input di una domanda di “Quindici”, il dott. Sergio De Pinto ha chiarito di non essere iscritto al Pd e di non aver intenzione di tesserarsi mentre Lia de Ceglia (nella foto: De Ceglia, Altomare, De Pinto) ha spiegato di aver richiesto la tessera senza ottenere alcuna risposta. Il movimento organizzerà una conferenza programmatica aperta alla città nei giorni 26 e 27 novembre (in concorrenza con quella del Pd?).
Intanto resta da capire quale sarà la risposta del partito democratico molfettese che adesso vede la sua compagine in consiglio comunale ridimensionarsi. Saranno previsti provvedimenti nei confronti Annalisa Altomare, come già avvenuto per Guglielmo Minervini (i casi sono simili)?
Il segretario provinciale del Pd Ubaldo Pagano fa sapere che nel partito non è contemplato l'istituto dell'autosospensione e che se Annalisa Altomare vorrà ritesserarsi dovrà ritirare l'autosospensione e rientrare nel gruppo. Una parziale risposta forse l'ha data in conferenza stampa la stessa Altomare: “io sono del Pd. Qualora ci dovesse essere una consultazione nazionale noi stiamo nella linea di Renzi e Emiliano. Se si tratta di indossare le casacca noi ne indossiamo una e una sola: è quella bianco-rossa, della città di Molfetta”.

SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI" IN EDICOLA ALLA FINE DELLA PROSSIMA SETTIMANA APPROFONDIMENTI, COMMENTI E NOTE SU QUESTO TEMA

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Autore: Onofrio Bellifemine
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Diventa sempre più difficile per me, non "addetto ai lavori", comprendere le motivazioni di certe scelte. apparentemente- per me - ingiustificate. Sembrava che dopo il 'tourbillon' della scorsa estate sulle cose della Casa comunale, fosse tornato il sereno. I 'mal di pancia' sembravano passati grazie ad una cura robusta ed a buone riflessioni. Il P.D. locale del sig. De Nicolo e quello provinciale del sig. Pagano, (per non parlare di quello Regionale e Nazionale) avevano dato piena ed incondizionata??? fiducia nell'operato della Giunta della sig.ra Natalicchio. Poi? Ecco il colpo di scena: la sig.ra Altomare, il sig. de Pinto e la sig.ra De Ceglia hanno ancora male e si AUTO-SOSPENDONO dal Partito che li ha candidati (non so per la sig.ra De Ceglia). Ma che senso ha tenere sempre sotto tensione un'istituzione con questi, appunto continui "MAL DI PANCIA"? Posso capirlo una volta, capisco un pò meno continuare. Io personalmente e con me credo tanti cittadini, stentiamo a comprendere le ragioni -ancorché valide, ma tutte da dimostrare, sulla base del consenso che riscuoterebbero - di questi continui sussulti che tutto fanno tranne che migliorare la situazione reale. E dio sa quanto bisogno c'è di lavoro sereno. Poi vorrei fare una breve considerazione sulla parola "DEMOCRAZIA" e suoi aggettivi (democratico/a/i/e/che): potrei sbagliarmi, ma credo che vi sia un abuso oltre il lecito della parola. Una volta era "sacra", sotto tutti i punti di vista (anche quello della DEMOCRAZIA CRISTIANA da cui, per inciso, proviene la sig.ra Altomare); oggi? La vedo un po' inflazionata tanto e vero che credo poco in certe iniziative politiche etichettate come 'atti di democrazia'. Sarà forse perché mi intendo poco di politica e di politicanti.

I Dinosauri non son mai scomparsi? Sono sempre stati tra noi in sembianze umane? Con il Cretaceo, periodo che chiude l'era mesozoica, scomparvero moltissimi gruppi di animali, soprattutto quelli di notevoli dimensioni, tra cui anche i Dinosauri. Negli ultimi anni le ricerche scientifiche di biologi e ingegneri genetici hanno riaperto il dibattito circa l'effettiva possibilità tecnologica di riportare in vita "le terribili lucertole". Teoricamente, attraverso la tecnica della clonazione, è possibile riportare in vita specie estinte, delle quali siano disponibili tessuti ben conservati e quindi con il patrimonio ereditario integro. In pratica però i tentativi fino a ora eseguiti (sui mammut e su un marsupiale estintosi negli anni Trenta del XX secolo) non sono stati coronati da successo a causa della frammentazione a cui va incontro il DNA nel corso del tempo e della nostra incapacità, al momento, di rimettere insieme i pezzi per ricostruire la molecola intera. A meno di importanti progressi tecnologici, lo studio del DNA degli esseri viventi estinti rimarrà confinato agli organismi vissuti nell'ultimo milione di anni. Tuttu questo a Molfetta non è successo: le "le terribili lucertole", anche se in piccole dimensioni, vorrebbero ancora vivere l'era mesozoica. Possiamo permettere che questo avvenga? Ritorniamo indietro di milioni di anni? AL POPOLO MOLFETTESE LA RISPOSTA. Spontanea anche la domanda: "I "peperoni" ritorneranno sani o resteranno "abbrusciacchiati? Cosa ne pensa l'Ortolano a cui pongo il quesito?


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