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Molfetta, la posizione di “Alternativa comunista” sulla ricorrenza del 25 aprile
25 aprile 2010

MOLFETTA - Sul significato della celebrazione del 25 aprile interviene Mauro Mongelli del Partito Alternativa Comunista di Molfetta con un comunicato in cui sostiene che «da anni cercano di trasformare il 25 aprile in una celebrazione di "unità nazionale" e concordia tra le classi. Il Partito di Alternativa Comunista vuole invece ricordare la Resistenza come battaglia dei lavoratori per sottrarre il Paese alla barbarie di fascismo e guerra in cui lo avevano precipitato le classi dominanti.
Ricordiamo la distruzione delle organizzazioni del movimento operaio (case del popolo, camere del lavoro, sedi delle leghe contadine, del mutuo soccorso e dei partiti operai) per impedire che le lotte operaie e contadine fossero le prime tappe di una grande battaglia contro la società capitalistica e la sua classe dominante.
Se la Resistenza non sfociò in un rovesciamento degli attuali rapporti di forza, è solo a causa del tradimento delle direzioni staliniste che incanalarono quella forza di massa che ripulì l'Italia dal fascismo nella ricostruzione di uno Stato liberale. Uno Stato che in questi anni, alternandosi i governi di centrosinistra e di centrodestra, ha continuato a gestire politiche di sfruttamento dei lavoratori.
L'antifascismo non può essere relegato a pura memorialistica. L'antifascismo va praticato oggi contro le politiche razziste (espulsioni, lager per immigrati, super-sfruttamento) applicate prima dal governo di centrosinistra e ora dal centrodestra.
La sinistra governista (Federazione della sinistra e Sel) che fingeva di poter governare diversamente questo sistema e, i cui dirigenti ancora ambiscono a tornare nei governi e nelle giunte col Pd, è in crisi, come dimostrano le recenti elezioni regionali.
Per questi motivi, il Partito di Alternativa Comunista, anche sul nostro territorio, aderisce alle manifestazioni organizzate nei vari comuni per commemorare una data tanto significativa, quanto attuale, come il 25 aprile e rilanciare la lotta contro le grandi imprese che, oggi come ieri, scaricano la loro crisi sulla pelle di operai, precari, immigrati e studenti e finanziano guerre per estendere i loro profitti».

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