Molfetta, la maggioranza di centrodestra non si presenta in consiglio comunale per non spiegare i misteri del porto
Attacco dell'opposizione di centrosinistra: in città una democrazia malata
MOLFETTA -Quale mistero ci sarà dietro i verbali del consiglio della società del porto di Molfetta? Fatto sta che il sindaco ha voluto cancellare la seduta del consiglio comunale di ieri sera, andata deserta per l'assenza di tutti i consiglieri della maggioranza di centrodestra, segno evidente di una spaccatura all'interno della coalizione.
La riunione del consiglio comunale era stata richiesta dall'opposizione di centrosinistra per discutere del ritardo dei lavori del porto (a causa della bonifica dei fondali, che andava fatta prima) e il possibile risarcimento milionario della ditta che ha avuto l'appalto dei lavori e che graverebbe sulle tasche dei cittadini. Tra l'altro c'è già una denuncia del sindaco dell'autorità di vigilanza sui lavori pubblici inviata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Insomma, una brutta e seria faccenda, che crea non poco imbarazzo nella maggioranza.
Sull'argomento è possibile leggere l'intervista rilasciata dal sindaco a Quindici e pubblicata sull'ultimo numero della rivista, in edicola da venerdì.
L'opposizione ha chiesto di leggere i verbali della società porto, ma l'argomento è tabù per il sindaco Azzollini, forte del suo potere, che, però, potrebbe venir meno se fosse costretto a dimettersi per optare verso la carica di senatore (l'argomento è tornato di attualità e sembra che sia proprio il premier Berlusconi a volere le sue dimissioni: questo agita già le acque del centrodestra, non ancora pronto ad andare alle elezioni e soprattutto senza candidato sindaco).
Azzollini non accetta il contraddittorio e, come avvenuto per «l'assemblea cittadina» sul problema del rischio lame per il nuovo Pip, dove è stata sfiorata la rissa e lui non ha voluto dare la parola a nessuno tranne ai suoi fedeli tecnici comunali e ai suoi vassalli, ieri ha preferito non andare proprio in consiglio, rinviando il tutto alla prossima seduta di venerdì.
L'opposizione di centrosinistra, subito dopo l'annuncio da parte del presidente del consiglio comunale della nullità della seduta per mancanza del numero legale, ha convocato una conferenza stampa per denunciare la mancanza di democrazia a Molfetta, come ha detto il consigliere di Rifondazione Gianni Porta.
«La forma diventa anche sostanza in politica – ha aggiunto Porta – e a Molfetta abbiamo una democrazia malata che non tiene conto dei cittadini e non rispetta anche la maggioranza degli elettori di questa città».
Insomma, come ha fatto capire il sindaco sempre nell'intervista alla rivista “Quindici” in edicola, non c'è da parte sua alcuna disponibilità a dialogare con la minoranza, sempre sbeffeggiata, derisa e tacciata di incapacità e ignoranza durante tutta l'intervista concessa al direttore Felice de Sanctis.
Ora l'opposizione, come ha detto anche il capogruppo del Partito Democratico, Mino Salvemini, si aspetta che nella seduta di venerdì vengano date delle risposte alla città. Non si può considerare il porto una cosa personale, sulla quale fare il bello e il cattivo tempo a spese dei cittadini, occorre che la città venga informata, anche delle verità scomode e dei misteri dei quali, a questo punto, è legittimo sospettare l'esistenza.