MOLFETTA - Ricordate la bambina marocchina, figlia di venditori ambulanti, caduta in mare nell’aprile scorso durante la processione del Sabato Santo mentre giocava sui pericolosi e inutili pontili della banchina S. Domenico e salvata in extremis dal cuginetto? La piccola, dopo i primi soccorsi, era stata trasportata al Policlinico di Brindisi ed era in coma.
Alla redazione di “Quindici” era anche pervenuta una lettera dell’insegnante elementare della piccola, che chiedeva aiuto ai molfettesi per sostenere la famiglia, aiuto al quale i nostri cittadini hanno risposto con grande generosità.
Bene, la bambina è uscita dal coma, è guarita ed è tornata a casa e ha voluto ringraziare, tramite “Quindici” con una lettera inviata in redazione, tutti coloro che l’hanno aiutata: un esempio di grande civiltà che ci viene dagli extracomunitari e che accantona tutti i pregiudizi che molti italiani hanno ancora oggi verso questi nostri fratelli per i quali dovrebbero riservare maggiore accoglienza.
Ecco il testo della lettera della bambina:
Tanti petali formano un fiore…
«Ciao a tutti carissimi lettori, mi conoscete già e molti conoscono la mia storia. Sono la bimba marocchina caduta in mare…
Eccomi qua, per fortuna ora sto bene. Dopo tanto tempo in ospedale, sabato 29 maggio, sono finalmente tornata a casa e sono davvero felice. Sono stata contenta di sapere che tanti di voi hanno aiutato la mia famiglia, sostenendola nei momenti difficili. Sono tornata a scuola ed ho salutato i miei compagni e le mie care insegnanti, tutti mi hanno accolto con tanta gioia e per me è stato un momento bellissimo».
“L’ esperienza di questa bambina – dice Mercedes Piepoli, che si è fatta promotrice della raccolta di generi alimentari per la famiglia marocchina - è stata davvero brutta, ma molto positiva dal punto di vista umano perché ha dimostrato che si possono abbattere i pregiudizi, che il meglio di noi può venir fuori non dall’odio e dall’arroganza, ma dal rispetto per gli altri, in senso collettivo, soprattutto verso i più deboli.
Poche righe, da parte di chi vuole esprimere la propria, profonda, gratitudine verso i tanti lettori che hanno dimostrato generosità, anche in periodo di crisi ed hanno dato un importante aiuto, a ritrovare la speranza. GRAZIE!”.