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Molfetta, l'inefficienza degli uffici amministrativi e qualche dirigente un po'… distratto
31 gennaio 2012

MOLFETTA - L’efficienza amministrativa di un governo cittadino si vede soprattutto dalle piccole cose, da come rende più facile la vita dei cittadini venendo incontro alle loro necessità, ai loro problemi.
Ebbene l’amministrazione di centrodestra di Molfetta guidata dal sindaco-senatore Antonio Azzollini non ha mai brillato per questa caratteristica, anzi sembra che faccia di tutto per rendere più complicate e scomode le cose ai suoi cittadini, fra i quali ci sono anche coloro che li hanno votati e che oggi se ne pentono amaramente.
Già il fatto stesso di ricoprire il doppio incarico, crea un disagio ai cittadini che si ritrovano senza guida (anche perché gli assessori non contano nulla e nulla possono decidere essendo perfino privi di delega) per tutta la settimana, tranne il week-end, ma il nostro sindaco, che “Quindici” ha denominato Mandrake, fin dai primi giorni del suo mandato, con tutta la buona volontà non può seguire i problemi della città solo la domenica e questo vuoto di presenza si sente e danneggia la città. E il sindaco senatore fa male una cosa e l'altra: l'amministrazione della città e il senatore, basti vedere i pasticci delle varie manovre finanziarie con il ministro Tremonti, per le quali stiamo pagando oggi pesanti prezzi.

Un altro esempio di disinteresse di Azzollini per Molfetta? Le buche delle strade: dopo le false promesse, alle quali siamo abituati (ci credono ancora solo gli allocchi e i servi, ai quali lui distribuisce qualche briciola e qualche soddisfazione virtuale affidata all’ufficio propaganda, che fa credere che gli assessori esistano e contino qualcosa), le strade sono sempre piene di buche. Ma la sfacciataggine del sindaco di destra e del Pdl che lo sostiene, arriva perfino ad annunciare (ingenuamente?) più volte il progetto di sistemazione delle strade. Invece, la realtà è molto più misera: non solo le strade non vengono asfaltate, ma non si tappano più nemmeno le buche esistenti, come avveniva prima. Colpa della Multiservizi, la cui inefficienza aumenterà con la privatizzazione? Colpa dell’ufficio tecnico che dorme? Colpa del sindaco che sta sempre a Roma e non percorre quelle strade? Ai lettori la risposta.
 
Infine l’inefficienza degli uffici comunali, altra nota dolente, non tanto per colpa degli impiegati e della nefasta burocrazia italiana che è fra le peggiori del mondo, ma per colpa di qualche dirigente che non riesce ad organizzare in maniera razionale anche le cose più semplici.
Facciamo un esempio: un cittadino ha bisogno di un certificato di famiglia storico? Ebbene si reca negli uffici di piazza Municipio, fa la coda allo sportello e quando arriva il suo turno, l’impiegato gli dice che la sua attesa è stata praticamente inutile perché servono alcuni diritti di segreteria che non sono in possesso di quell’ufficio, ma che vanno ritirati all’economato, che si trova nell’altra sede comunale di via Carnicella. Con tanta pazienza, il cittadino si reca all’economato, ma scopre che l’ufficio chiude alle 12 ed essendo le 12.30, dovrà tornare il giorno dopo. Più incasinato di così?
Come mai si chiede l’uomo della strada (con un pizzico di razionalità che forse manca al dirigente comunale responsabile del servizio), un ufficio è aperto fino alle 14 e l’altro fino alle 12? Non sarebbe più semplice uniformare gli orari al pubblico? Come mai per i diritti di segreteria si deve andare ad un altro ufficio? Non sarebbe più semplice consentire la vendita dei diritti anche allo sportello, come avviene per altri bolli? Il dirigente è un po’ distratto o disorganizzato o forse, non è nemmeno al corrente di questa disfunzione?
E il presidente del Consiglio Mario Monti si affanna per avviare la semplificazione delle pratiche amministrative, ma a Molfetta dovrebbe cominciare dalla razionalizzazione dei dirigenti! E poi, con questi chiari di luna, quanto tempo ci vorrà con il nuovo sistema per avere i certificati, vista l’inefficienza degli uffici. Le leggi si fanno e sono anche buone, ma applicarle è un’altra cosa. E a Molfetta, forse, siamo ancora indietro di qualche decennio. Quando si dice l’efficienza amministrativa della giunta Azzollini!
Meditate gente, meditate!
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Dalla lettura di questo articolo ho potuto notare che il pubblicista ha usato, a chiusura dell'articolo, il mio motto storico. Non sono qui a rivendicarne la paternità o il copyright ma avrei preferito che l'articolo suddetto fosse almeno firmato per non indurre i lettori che mi conoscono ad attribuirmi certe responsabilità. L'incapacità di taluni dirigenti comunali e statali, è innata nel nostro paese e Molfetta non fà certo l'eccezione, anzi, conferma la regola. In questo ultimo inciso, ho volutamente ricordare un antica opera teatrale di Berthold Brecht, "L'ECCEZIONE E LA REGOLA", cavallo di battaglia dello storico gruppo teatrale "L'Espressione" dei fratelli Memola, Massimo e dello scomparso Manlio. La cultura teatrale a Molfetta ha avuto la sua massima espressione dall'inizio degli anni '70 fino al periodo pre-azzoliniano, ove volutamente la cultura, tutta, è stata sostituita, dalla brutta copia goldoniana, delle "Baruffe Molfettesi" ovvero il teatro in vernacolo-spinto diffuso nell'unico teatro cittadino, Odeon, e nella sede istituzionale del consiglio comunale presieduto dal sindaco-senatore-showman Azzollini. Youtube ne è la prova con i tanti filmati delle assise comunali di Molfetta. Ed ora qualcuno risveglia un coraggio inutile affiggendo ridicoli manifesti inneggianti al "VATTIN"? Ma questi anni, che vi ha messo i piedi sulla testa, dove eravate? Avete il coraggio di presentarvi come alternativa all'Azzollini era? MEDITATE, FORZE DI CENTROSINISTRA...MEDITATE!!!



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