MOLFETTA - Nel numero di novembre della Rivista mensile Quindici in edicola in questi giorni, si dà ampio risalto alle vicende del Porto (Quindici è l'unico che sta raccontando da anni la verità sul porto, nessuno lo fa e non si capisce il perché, ndr). Scopriamo che prima dell’inizio dei lavori di dragaggio, fu emessa un’Ordinanza della locale Capitaneria di Porto, con la quale si vietava il supero di 2 metri di profondità di scavo (per ovvi timori di trovare, oltre tale profondità, ordigni inesplosi che non si era potuto monitorare, durante le fasi di localizzazione, a suo tempo effettuate, ma non completate, da parte dello S.D.A.I..
Leggiamo articoli molto esaurienti sulla “fine” dei lavori di dragaggio effettuati dalla draga “N.MACHIAVELLI”; altre testate riportano, con dettagli, notizie su quel che si è fatto e quanto si farà. Si parla di completamento, con esito felice, della “fase due del dragaggio” (ricordiamo che la “fase uno” è stata probabilmente il lavoro portato a termine dalla draga “VLAANDEREN XVI”). La Direzione lavori della C.M.C. descrive le operazioni eseguite, accenna alle difficoltà incontrate e brillantemente superate dalla potentissima “attrezzatura dragante”. Si parla del volume di materiale del fondo marino disgregato dalla testa della draga: 300.000 mc.
Nell’articolo sulla rivista, a corredo troviamo foto e grafici sia della vasca di colmata, …colmata (una ripresa aerea che è diventata soggetto anche di grandi e piccoli manifesti che tappezzano tutta la Città (foto), e che vogliono essere la prova provata di quello che questa Amministrazione sta facendo per i …nostri figli!). L’area interessata dalle operazioni di dragaggio si stima essere stata di circa 15 ettari (150.000 mq).
Nessuna notizia si può evincere sulla profondità del fondale eroso; e di conseguenza, quanto era il fondale prima del dragaggio e quanto è diventato DOPO. Le grandezze, a suo tempo ipotizzate, parlano di fondo di -16 m (ciò che avrebbe consentito la manovra e l’attracco di grosse navi portacontainer); recenti manifesti del Partito di attuale opposizione parlano di una profondità (raggiunta, dopo il dragaggio) molto inferiore; altre scuole di pensiero riportano una profondità di -12 m (che, comunque, in un porto di medie dimensioni, è un dato rispettabilissimo).
Nella rivista c’è il solito riquadro contenente le dieci domande al Sindaco sulle vicende del Porto.
Bisognerebbe forse aggiungerne una undicesima, cruciale, e cioè:
- che profondità ha scavato la draga? E, di conseguenza, quanto ancora si dovrà scavare?
In parole povere, quale è adesso la profondità del bacino portuale? Ed in subordine, è questa profondità, adeguato all’uso della Struttura durante il prossimo, si spera, inizio dell’attività portuale?
Non sono dubbi campati in aria, ma quesiti reali, perché, se prendiamo per buone le cifre rilasciate (300.000 mc di materiale eroso su 15 ettari = 150.000 mq), ci accorgiamo che dopo tutto, senza voler sminuire l’opera notevolissima della Draga, il fondale …si sarebbe abbassato, mediamente, di solo DUE METRI, giusto quanto “raccomandato” dall’Autorità portuale!
Nella speranza che anche questa istanza non venga percepita come o ironica o peggio, come disfattismo (di infelice memoria), vorremmo fare un appello a chi di dovere affinchè, con un comunicato univoco, venga chiarito anche questo punto, ripetiamo, per noi non chiaro, ma abbastanza importante, per la trasparenza dovuta ad un’opera così grandiosa ed altrettanto onerosa.
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