Recupero Password
Molfetta, l'avv. Bepi Maralfa scioglie ogni riserva e si candida a sindaco Con il Movimento indipendente “Linea Diritta” che punta ad affermare principi di legalità e il rilancio della figura di sindaco come soggetto amministrativo e politico che sappia tutelare e garantire il rispetto delle regole e dei principi fondamentali per il corretto funzionamento della macchina amministrativa e degli uffici comunali
19 dicembre 2012

MOLFETTA – Anche l’avv. Bepi Maralfa, noto penalista, scioglie ogni riserva e si candida a sindaco di Molfetta. Lo fa direttamente con un proprio movimento indipendente “Linea diritta”.

Ecco la sua dichiarazione inviata a “Quindici”.

 

«Mi candido a Sindaco della Città di Molfetta – scrive Maralfa (foto) - perché ho voglia di sacrificarmi e lavorare per questa città, con l'unico e non modificabile obiettivo di offrire il mio contributo per una nuova e reale renovatio civico-amministrativa. Mi ispirerò agli assiomi indissolubili e inoppugnabili della partecipazione democratica del cittadino, della trasparenza nei meccanismi amministrativi, dei valori sociali (uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale) e, in particolare, dei valori costituzionali ed etico-morali che per diverso tempo sono stati oscurati a esclusivo beneficio delle grandi opere pubbliche realizzate dall'amministrazione uscente.

 

Con altre persone libere, indipendenti ed estranee alle logiche della partitocrazia, mai prima d'ora politicamente impegnate, ma provenienti dalla cosiddetta “società civile”, proprio come me, ho creato il Movimento Indipendente “Linea Diritta.

Questo movimento civico e indipendente si prefigge il rispetto e l’attuazione di due imprescindibili direttive: l'affermazione dei principi di legalità, imparzialità, rettitudine e buon andamento della Pubblica Amministrazione e il rilancio di una figura di Sindaco come soggetto amministrativo e politico che sappia tutelare e garantire il rispetto delle regole e dei principi fondamentali per il corretto funzionamento della macchina amministrativa e degli uffici comunali.

Un Sindaco cittadino comune in mezzo alla gente che consolidi e valorizzi non solo le eccellenze, ma anche le molteplici quotidianità della Città di Molfetta, attraverso il dialogo e la sana ed energizzantecooperazione, puntando soprattutto al controllo del territorio e alla prevenzione dei fatti lesivi dell'ordine pubblico.

 

Il Movimento “Linea Diritta” non ha come punto focale della propria azione civica e indipendente i semplicistici programmi gestionali dei settori cardini (ambiente, servizi sociali, edilizia e urbanistica), bensì considera il Consiglio e la Giunta comunali, l’impianto dirigenziale e l’assetto burocratico del Comune quali pilastri per il legale funzionamento di quei settori.

Infatti, una gestione corretta e non lobbistica, non piegata alle logiche perverse e a pleonastici meccanismi di retroguardia, non può prescindere da un’azione trasparente da parte di pubblici amministratori che di quei principi costituzionali sono tenuti, per primi, a rappresentare un modello.

 

È necessario, perciò, riaffidare la Città di Molfetta a tutti i suoi cittadini, senza alcuna distinzione: dobbiamo abbattere le arroganze consolidate, interrogare la città e ascoltare la parola dei cittadini. Molfetta merita solo normalità.

Il mio punto di partenza sarà, perciò, la valorizzazione delle immense risorse giovanili, perché solo con il conferimento a giovani preparati di specifici ruoli istituzionali o paraistituzionali può realizzarsi da un lato il processo di svecchiamento della Pubblica Amministrazione, dall'altro il fluido funzionamento del motore rombante della nostra Città».   

 

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Schema trito e ritrito. Luoghi comuni e qualunquismo politico. Due capitoli e due filoni di dibattito, questo e non altro rappresentano la prossima campagna elettorale per l'elezione del sindaco. Vedrò di spiegarmi. Lo schema trito è quello dell'"homo novus" che emerge dalla società. Il luogo del suo materializzarsi è il salvifico "centro". Luoghi comuni dicevo. Al centro c'è tutto: moderazione, traformismo, Valium per le coscenze, serenità, leva di Archimede, fulcro per sollevare il mondo.Pertanto, vecchio e quanto mai attuale schema cooptato dal dissolvimento della politica nazionale.. L'uomo nuovo che emerge dalla società civile a cancellare,sostituendolo, con il vuoto pneumatico, il dissolvimento della politica.Questo è e non altro. Veniamo al qualunquismo politico. Svuotate le vecchie e stantie sezioni di partito di anime pensanti, svuotato di ogni contenuto il dibattito su cosa debba rappresentare la politica o la sua idealità storica, si dibatte dell'amministrazione "neutra"senza orientamento alcuno e si dibatte dei falsi(banali) propositi e obiettivi. Si cerca, accreditandosi come puri, una cultura dell'amministrazione "asettica", priva di germi, pura e depurata. La progettualità è una illustre sconosciuta in quanto ridotta al rango di migliore gestione "del nulla amministrativo o di una pura visone monetarista". Pane et circenses e patti di stabilità. Manca ,non pervenuta,una visione, una visione "altra" rispetto al degrado della cultura sociale, manca il progetto sociale ispiratore di cambiamento, manca un laboratorio di idee contro l'affermazione delle logiche estranee ai cittadini. Questo e non altro mi aspetterei da uomini nuovi!!Ma siamo al qualunquismo politico, le manovre le alleanze incombono e i tanti nani manovrano per occupare lo spazio lasciato libero dall'ingombrante sindaco. Non vedo il nuovo e non vedo neanche un barlume di luce nel futuro, Solo mediocrità ed un deserto frutto dello svuotarsi della partecipazione alla politica.Terminerò dicendo che chiunque si proponga a guida della città dovrebbe provenire da un percorso, aver dato prova di se, fattivamente, ever aggregato persone davanti a delle idee ed a una personalità. E'la fine di un percorso, è il riconoscimento che questa che è, e rimane, nella idea dei padri costituenti una Repubblica rappresentativa del popolo e non del proprio ego.









Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2023
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet