MOLFETTA – Anche l’avv. Bepi Maralfa, noto penalista, scioglie ogni riserva e si candida a sindaco di Molfetta. Lo fa direttamente con un proprio movimento indipendente “Linea diritta”.
Ecco la sua dichiarazione inviata a “Quindici”.
«Mi candido a Sindaco della Città di Molfetta – scrive Maralfa (foto) - perché ho voglia di sacrificarmi e lavorare per questa città, con l'unico e non modificabile obiettivo di offrire il mio contributo per una nuova e reale renovatio civico-amministrativa. Mi ispirerò agli assiomi indissolubili e inoppugnabili della partecipazione democratica del cittadino, della trasparenza nei meccanismi amministrativi, dei valori sociali (uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale) e, in particolare, dei valori costituzionali ed etico-morali che per diverso tempo sono stati oscurati a esclusivo beneficio delle grandi opere pubbliche realizzate dall'amministrazione uscente.
Con altre persone libere, indipendenti ed estranee alle logiche della partitocrazia, mai prima d'ora politicamente impegnate, ma provenienti dalla cosiddetta “società civile”, proprio come me, ho creato il Movimento Indipendente “Linea Diritta”.
Questo movimento civico e indipendente si prefigge il rispetto e l’attuazione di due imprescindibili direttive: l'affermazione dei principi di legalità, imparzialità, rettitudine e buon andamento della Pubblica Amministrazione e il rilancio di una figura di Sindaco come soggetto amministrativo e politico che sappia tutelare e garantire il rispetto delle regole e dei principi fondamentali per il corretto funzionamento della macchina amministrativa e degli uffici comunali.
Un Sindaco cittadino comune in mezzo alla gente che consolidi e valorizzi non solo le eccellenze, ma anche le molteplici quotidianità della Città di Molfetta, attraverso il dialogo e la sana ed energizzantecooperazione, puntando soprattutto al controllo del territorio e alla prevenzione dei fatti lesivi dell'ordine pubblico.
Il Movimento “Linea Diritta” non ha come punto focale della propria azione civica e indipendente i semplicistici programmi gestionali dei settori cardini (ambiente, servizi sociali, edilizia e urbanistica), bensì considera il Consiglio e la Giunta comunali, l’impianto dirigenziale e l’assetto burocratico del Comune quali pilastri per il legale funzionamento di quei settori.
Infatti, una gestione corretta e non lobbistica, non piegata alle logiche perverse e a pleonastici meccanismi di retroguardia, non può prescindere da un’azione trasparente da parte di pubblici amministratori che di quei principi costituzionali sono tenuti, per primi, a rappresentare un modello.
È necessario, perciò, riaffidare la Città di Molfetta a tutti i suoi cittadini, senza alcuna distinzione: dobbiamo abbattere le arroganze consolidate, interrogare la città e ascoltare la parola dei cittadini. Molfetta merita solo normalità.
Il mio punto di partenza sarà, perciò, la valorizzazione delle immense risorse giovanili, perché solo con il conferimento a giovani preparati di specifici ruoli istituzionali o paraistituzionali può realizzarsi da un lato il processo di svecchiamento della Pubblica Amministrazione, dall'altro il fluido funzionamento del motore rombante della nostra Città».