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Molfetta, l'Associazione avvocati invita il sindaco Azzollini e il consigliere comunale Abbattista a moderare i toni
23 aprile 2009

MOLFETTA - La polemica fra il sindaco Antonio Azzollini e il coordinatore del Pd e consigliere comunale di Molfetta, Giovanni Abbattista non poteva non coinvolgere l'Associazione avvocati, tenuto conto che entrambi i politici sono iscritti al relativo ordine professionale. Ora il direttivo dell'Associazione interviene per dire la sua su questa vicenda con una nota: ”Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica, questo celebre aforisma del geniale Oscar Wilde ci sembra un ottimo incipit per questa nostra breve riflessione – dice un comunicato del Direttivo - che sentiamo di dover esternare a seguito di un episodio avvenuto qualche giorno fa, che ha visto coinvolti (rectius: contrapposti) due nostri Colleghi: il Sindaco del Comune di Molfetta senatore Antonio Azzollini, Avvocato, e il consigliere comunale del PD, Giovanni Abbattista, Avvocato, affrontatisi dapprima in aula consiliare e poi a colpi di comunicati stampa con reciproche accuse di presunti sperperi del denaro pubblico. Premettiamo innanzitutto – a scanso di facili strumentalizzazioni e malizie di sorta - che con il nostro intervento non intendiamo entrare nel merito specifico della vicenda; allo stesso modo non è affatto nostra intenzione assumere una posizione politica a sostegno dell'uno piuttosto che all'altro (soprattutto durante l'ormai avviata campagna elettorale) e speriamo davvero che nessuno travisi queste nostre parole, giacché non è questo il nostro compito. Tuttavia ci sembra doveroso soffermarci su un punto cruciale (per la nostra categoria professionale) di questa vicenda e sul quale già altre volte siamo intervenuti, anche legalmente, per far sentire la nostra voce e comunicare le nostre idee. Ci riferiamo alla questione degli incarichi legali conferiti dal Comune di Molfetta agli Avvocati. Tutti gli addetti ai lavori conoscono l'impegno profuso dalla nostra Associazione dapprima per far approvare il Regolamento Comunale per il Conferimento per gli incarichi di rappresentanza e difesa in giudizio del Comune di Molfetta (con delibera consiliare n.105 del 15.12.1993), e quindi – all'esito della sua abrogazione con Deliberazione di Giunta Comunale n.132 del 7.6.2007 decisa dal precedente Governo cittadino (sostanzialmente identico all'attuale) - per contestare tale scelta, che finiva per rimettere il potere di conferire incarichi legali da parte del Comune direttamente nelle mani del Sindaco, senza più alcuna garanzia di equità e trasparenza. Ebbene, il concetto che sembra passare dalle invettive lanciate dal Sindaco di Molfetta all'avv. Abbattista e che purtroppo così risuona alle orecchie del cittadino, è che gli Avvocati che ricevono incarichi legali dal Comune di Molfetta di fatto si approprino illegittimamente del denaro pubblico, specialmente se le loro parcelle sono rilevanti. Così non è e questo è il punto che vogliamo chiarire. Una volta che l'amministrazione ha operato la scelta del professionista (i cui criteri, è inutile nascondercelo, a volte hanno rispecchiato logiche non proprio trasparenti e proprio da questo sistema fallace doveva tutelarci l'abrogato Regolamento), costui espleta il proprio incarico nei limiti e secondo le indicazioni del mandato conferitogli; all'esito della sua attività professionale (che costituisce, si ricorda, una obbligazione di mezzo) redige la nota spese secondo i limiti spesso imposti dal Comune e comunque secondo le precise specificazioni della vigente Tariffa Professionale, che lega i compensi all'attività prestata ma soprattutto, in maniera proporzionale, al valore della controversia. A volte è richiesto anche il preventivo parere di congruità dell'Ordine professionale di competenza che attesta la correttezza della parcella del professionista; quindi il Comune procede al pagamento. Come detto, l''unica falla di questo sistema è la discrezionalità – assolutamente politica - che a volte muove, a monte, certe nomine. Conseguentemente, possiamo senza tema di smentita affermare che nessuna parcella pagata per le prestazioni professionali espletate dagli avvocati in favore del Comune di Molfetta può dirsi usurpata, illegittima, regalata o, peggio ancora, rubata. E' questo un punto fermo su cui non intendiamo derogare, a difesa dell'onore e della dignità professionale dei nostri singoli associati (ai quali, ricordiamo, appartengono entrambi i protagonisti di questa vicenda). Siamo consci che la passione politica spesso induce a eccessi di foga oratoria (e con questo eufemismo forse ce la caviamo) soprattutto in fase di dialettica serrata, ma l'invito che rivolgiamo a tutti i nostri Colleghi coinvolti nell'agone politico (ci sarà pure un motivo per cui si usa dire così) è quello di moderare i toni, di privilegiare i contenuti rispetto alla polemica sterile e di ricordarsi della dignità che la nostra amata professione richiede”.
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