MOLFETTA - Sul rendiconto di gestione 2009 (approvato in Consiglio Comunale il 6 agosto) l’assessore al Ramo Giulio la Grasta (foto), ancora una volta disponibile e sollecito ai chiarimenti di Quindici, vuole dire la sua.
«Abbiamo raggiunto risultati positivi e li mettiamo a disposizione del cittadino»: l’assessore la Grasta ha ribadito con attenzione come la relazione del rendiconto debba essere impostata sui numeri, sulle quantità economico-finanziarie, ottenute dal confronto dei report di ogni settore comunale, secondo le procedure amministrative per la redazione del bilancio consuntivo annuale. «Solo attraverso i numeri riusciamo davvero a capire e a quantificare l’operato dell’amministrazione»: nessuna petizione di principio, le valutazioni di efficacia ed efficienza vanno richieste a ogni settore comunale, dunque, alle commissioni preposte.
«Sono soddisfatto dell’esito raggiunto, perché abbiamo numeri importanti per il bilancio 2009», ha rilevato con decisione l’assessore la Grasta a Quindici, in riferimento all’avanzo di amministrazione di oltre 1,6milioni di euro, ottenuto «sommando il fondo cassa del 31 dicembre 2009 di oltre 31milioni ai residui attivi di circa 116milioni di euro, cui sono stati sottratti i residui passivi, poco meno di 145,6milioni di euro».
Un avanzo che non sarà posizionato in conto come spesa corrente, ma concepito come investimento e conto capitale, senza alcuno spreco: «faremo salire il patrimonio del Comune di Molfetta, che appartiene a tutta la comunità molfettese». Patrimonio al netto finale di oltre 129milioni di euro.
A questo bisogna aggiungere il conto economico di 7,2milioni di euro, ovvero «le componenti positive e negative dell’attività dell’ente, in cui ricadono gli accertamenti e gli impegni evidenziati dal conto di bilancio, le insussistenze e sopravvivenze derivanti dalla gestione dei residui e gli elementi economici non rilevanti».
Qualificare le quantità finanziarie comunali ha un risvolto non secondario: «abbiamo il dovere e il compito di coordinare la gestione delle risorse del Comune di Molfetta - ha sottolineato l’assessore - ma soprattutto di controllare che non ci siano spese voluttuarie e superflue, secondo la politica dell’amministrazione Azzollini».
A questo proposito, la cancellazione dei residui è un trend intrapreso dall’amministrazione e «non può essere eseguita rapidamente», ha replicato l’assessore la Grasta: «dobbiamo attenerci alla normativa vigente, il decreto legislativo n.267 del 2000, ma anche certificare l’esigibilità degli stessi».
«Non ci sono ragioni che possano far dubitare la certezza di esigibilità dei residui attivi, essendo questi dipendenti da trasferimenti da altri enti pubblici - ha continuato l’assessore la Grasta a Quindici - del resto, non s’intravedono incertezze per la sussistenza delle spese connesse, perché verificate dai dirigenti di settore per la predisposizione del rendiconto di gestione». Per l’anno 2009 sono stati rideterminati residui attivi per oltre 522mila euro e residui passivi per circa 231mila euro.
Il mantenimento del patto di stabilità è un altro degli obiettivi raggiunti dal Comune di Molfetta, secondo la legge n.133/08: impegno costante per una «gestione economicamente sana, che ha permesso a Molfetta di conseguire questo importante risultato per il terzo anno consecutivo, se si tien conto che numerosi comuni italiani rischiano il dissesto finanziario, a conferma della bontà della nostra azione amministrativa per l’autogestione delle risorse economiche e umane e il costante controllo delle spese».
Il miglioramento del conto del bilancio, rispetto al 2007 (625mila euro) e al 2008 (820mila euro), «non implica l’aumento della pressione fiscale e ci permette di attuare la politica delle stabilizzazioni e delle assunzioni di nuove unità lavorative», ha ripetuto l’assessore la Grasta, mostrando entusiasmo per le agevolazioni e i trasferimenti fiscali da parte dello Stato (premialità ricevuta per il rispetto dei parametri finanziari), utilizzati a vantaggio della comunità. Insomma, Molfetta si prepara al prossimo federalismo fiscale, perché «mantenendo questa tendenza e rispettando in modo costante il patto di stabilità, Molfetta potrà continuare godere delle premialità fiscali dello Stato».
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