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Molfetta, incontro sulla buona scuola a sostegno di Guglielmo Minervini: “è una riforma sbagliata, la politica deve fornire una prospettiva di speranza agli insegnanti”
“Noi a Sinistra per la Puglia”, organizza un incontro pubblico sulla buona scuola. Applauditissimo l'intervento della deputata di Sel Annalisa Pannarale simbolo dell'opposizione politica alla riforma: “diciamo no perché è autoritaria, regressiva, negativa ed umilia gli insegnanti”
29 maggio 2015
MOLFETTA
- Un incontro per mettersi in ascolto del mondo della scuola, in subbuglio dopo una riforma, quella del governo di
Matteo Renzi
giudicata dai più come irricevibile e lanciare un messaggio di speranza ai tanti insegnanti che vedono con incertezza il loro futuro lavorativo: c'è anche una politica che fa propri disagi e perplessità della comunità. E' stata questa la serata, organizzata da
Noi a Sinistra per la Puglia
a sostegno della candidatura di
Guglielmo Minervini
(nella foto con la Pannarale) al consiglio regionale e che al fianco dello stesso Minervini e del sindaco
Paola Natalicchio
, ha visto come ospite d'onore
Annalisa Pannarale
, giovane deputata di Sel, ormai simbolo dell'opposizione politica al ddl Renzi sulla buona scuola, dopo un
appassionato intervento alla Camera
dei Deputati. “Una riforma - ha spiegato la Pannarale davanti a un Corso Umberto gremito - negativa, regressiva, autoritaria che punisce i docenti e ci riporta a logiche classiste e divisive. E davanti al mondo della scuola che esprime il proprio disorientamento, si fa finta di niente. Hanno anche creduto di poter comprare il silenzio dei docenti con 100.000 stabilizzazioni ma non basterà a soffocare il disagio di chi educa tutti, tutti i giorni al pensiero critico”. Il punto maggiormente controverso della discussa riforma è quello che compete i presidi i cui poteri decisionali, uscirebbero enormemente accresciuti: “E' inaccettabile: si affida a una persona sola un potere immenso, quello di scegliere i docenti, di confermarli, di punirli, di distribuire bonus diventando così una vera e propria autorità salariale. Ma la scuola pubblica funziona solo quando c'è un progetto che accompagna i ragazzi, attraverso precisi percorsi di crescita mentre invece i criteri discrezionali risultano lesivi della libertà di apprendere e interpretare la realtà. Così si profila solo un'idea di scuola regressiva che non è capace di emancipare, di abilitare ai doveri costituzionali, di rimuovere le disuguaglianze”, ha aggiunto la Pannarale che ha promesso a tutti gli insegnanti una stagione di lotta e mobilitazioni per far si che il governo retroceda dalle proprie posizioni e che “non si colpisca più la cultura ma che anzi si aumentino le risorse e si dia la possibilità di accesso a tutti all'istruzione. E' una battaglia che potremo vincere solo se saremo capaci di continuare uniti ad esprimere il nostro dissenso”. Il sindaco
Paola Natalicchio
ha espresso solidarietà a tutti gli insegnanti e i lavoratori precari toccati dal ddl: “è una riforma sbagliata nel metodo. Chi come me appartiene a quella generazione che si è laureata nei primi anni del 2000 sa bene che a scuola non è mai esistita da allora una chiara visione strategica che potesse indicare una via da percorrere. Prima c'erano le graduatorie con i punti, poi la SSIS, poi il TFA e adesso si cambierà ancora. Perché si cambia di continuo da anni. E' il sintomo di una incapacità di fornire risposte adeguate. Diciamo no a questo tipo di scuola, quella dei test Invalsi”. Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore regionale
Guglielmo Minervini
, che insegnante lo è di professione: “stasera vogliamo canalizzare la rabbia degli insegnanti verso una prospettiva di speranza. La scuola sta riscoprendo con orgoglio il suo valore nella società. E questa riforma è una truffa già nel nome. Perché di buono c'è davvero poco. Eppure sarebbe importante rilanciarla, in un mondo come questo nel quale servono le conoscenze e se non ce le hai sei fuori. Serve un orizzonte per riorganizzare la scuola, altrimenti ogni riforma sarà sempre una truffa”. Minervini ha infine ricordato i successi del progetto diritti a scuola attuato dal governo Vendola e che è stato capace di ridimensionare drasticamente la dispersione scolastica: “eravamo negli ultimi posti in Italia, era una vergogna. Con diritti a scuola abbiamo dimostrato invece che la progettualità paga. Insegnare è bellissimo, perché hai a che fare con le persone e hai la possibilità di seminare speranza in chi verrà dopo di te, nei volti giovani che trovi ogni mattina a scuola. Ora molti sono delusi, si sentono traditi da una politica che non ha saputo ascoltarli. Il 31 maggio dobbiamo esercitare con intelligenza il nostro voto e lanciare messaggi politici chiari. Per questo noi stiamo con noi a sinistra per la Puglia, con la bona politica!”
© Riproduzione riservata
Autore:
Onofrio Bellifemine
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