Molfetta. Incontro pubblico sul rischio idrogeologico
MOLFETTA - Perché Molfetta presenta ampie aree del suo territorio definite dal Piano di Assetto Idrogeologico "ad alto rischio"? Come è possibile che un territorio, che tutti percepiamo sostanzialmente pianeggiante e privo di corsi d'acqua superficiali, presenti livelli di rischio che le immagini televisive ci hanno abituato ad associare ad aree montane?
Perché mentre tale rischio ci viene segnalato dall'Autorità di Bacino, l'Amministrazione comunale si è impegnata a ridimensionarlo, se non a negarlo in toto in alcune delle aree interessate?
I cittadini molfettesi che rischi percepiscono?
E questi rischi è possibile ridurli? E come? Chi deve intervenire in tal senso? E con quali fondi e quali priorità?
E ancora: che cosa sono le lame, qual è stato il loro rapporto con la storia degli insediamenti umani nel nostro territorio, con la gestione delle acque, con le nostre produzioni orticole, con le nostre spiagge a ciottoli, insomma con il paesaggio?
E che c'entra il Pulo, finalmente riaperto al pubblico dopo anni d'abbandono, in tutto questo?
Lunedì 8 febbraio alle ore 18 presso la sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico il circolo cittadino di Legambiente organizza un incontro con Fabiano Amati, assessore regionale alle Opere Pubbliche, Antonio Di Santo, segretario generale dell'Autorità di Bacino della Puglia e con Vito Copertino, Ordinario di Costruzioni idrauliche e idraulica fluviale presso l'Università della Basilicata.
All'incontro organizzato da Legambiente con l'intento di fornire alla città informazioni di prima mano su una contesa che vede coinvolte pubbliche amministrazioni (dello Stato) che sembrano purtroppo incapaci di collaborare era, naturalmente, stata invitata anche l'Amministrazione comunale, che successivamente ha però cambiato idea.
Probabilmente il Comune non ha gradito l'intervento in giudizio di Legambiente a fianco dell'AdB , in opposizione all'Amministrazione comunale, nel giudizio da questa promosso presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche per l'annullamento della delibera che ha ridefinito il rischio idrogeologico per la città di Molfetta, bloccando di fatto la realizzazione del PIP3 e di alcuni comparti di edilizia residenziale.
Nella speranza che il Sindaco e i tecnici dell'Amministrazione comunale scelgano comunque di confrontarsi pubblicamente su questioni che riguardano la sicurezza e lo sviluppo del territorio, il circolo Legambiente di Molfetta invita tutti i cittadini che vogliano farsi un'idea di come stanno le cose a intervenire all'incontro.