Molfetta: incidente a bordo, un marinaio perde un dito, pronto intervento della Capitaneria
MOLFETTA - Intervento della Capitaneria di porto di Molfetta in soccorso di un marinaio del peschereccio “Barone padre”. E' accaduto ieri alle 16.40, al termine di una settimana di lavoro, mentre il natante si accingeva a salpare le reti a circa 20 miglia da Molfetta. Un malcapitato marinaio di 40 anni, C.L., ha subito il tranciamento del mignolo della mano sinistra, presumibilmente finito nell'ingranaggio del verricello salpareti.
Immediatamente il comandante del peschereccio richiedeva soccorso alla Capitaneria di Porto di Molfetta, utilizzando come ponte radio il M/P Eolo più vicino alla costa.
Si attivava immediatamente l'operazione di soccorso con la tempestiva uscita di una motovedetta SAR, la C.P. 845, e interessando del caso il 118 e il CIRM, l'assistenza medica marittima via radio.
L'equipaggio del “Barone padre” tempestivamente assicurava il primo soccorso bendando la mano al marittimo e cercando di legare il braccio il modo tale da tenerlo alzato, mentre il mignolo tranciato veniva riposto in un contenitore con del ghiaccio.
Intanto le comunicazioni tra la motovedetta e il peschereccio erano difficoltose, perciò in Sala Operativa della Capitaneria si prendevano in continuazione le posizioni e si facilitavano i contatti fra le due unità.
Il trasbordo del marittimo ferito a bordo della motovedetta avveniva a circa 15 miglia da Molfetta, ove giungeva dopo circa mezzora.
In banchina ad attenderlo, oltre agli uomini della Guardia Costiera, c'erano i familiari e i sanitari del 118, che data la complessità del caso decidevano di condurlo al Policlinico di Bari.
Al Comandante del peschereccio veniva ordinato di dirigere verso il porto di Molfetta, dove, in Capitaneria, veniva predisposta la prevista inchiesta per infortunio a bordo di unità navale.
Malgrado il dolore sopportato il marittimo allo sbarco era capace di deambulare autonomamente e collaborare con i soccorritori e i sanitari.