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Molfetta, il vice sindaco Uva replica: nessuna bugia e nessuna bocciatura sul piano Pip “Non c'è stata alcuna richiesta di perizia tecnica presentata dal Comune e successivamente rigettata dai giudici, come aveva affermato Legambiente”
03 marzo 2010

MOLFETTA – Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Molfetta, Pietro Uva (foto), replica all’articolo sull’ordinanza del Tribunale delle Acque, sostenendo che non ha detto bugie, ma che dalla lettura dell’ordinanza stessa si evinca come sia stata solo rigettata l’istanza cautelare, rinviando la discussione al 26 maggio.

Pubblichiamo di seguito la replica di Uva:
«Caro Direttore, ancora una volta mi trovo costretto a precisare che non c’è stata nessuna bocciatura del Piano Pip del Comune di Molfetta da parte del Tribunale Superiore delle Acque di Roma. Il contenuto dell’ordinanza pubblicato sul sito di Quindici è la conferma esatta di quanto già precisato ieri in una nota precedente, laddove si affermava che lo stesso Tribunale ha rigettato solo l’istanza cautelare di sospensione dell’efficacia del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), rinviando la discussione vera e propria della questione alla fine di maggio. Per di più, dal testo integrale dell’ordinanza si evince facilmente come non c’è stata alcuna richiesta di perizia tecnica presentata dal Comune e successivamente rigettata dai giudici, come aveva affermato Legambiente. 
Pur comprendendo la diversità di opinioni di ciascuno e rispettando il ruolo della libera stampa cui spetta il compito di controllare e anche criticare l’operato della pubblica amministrazione, non è accettabile un livello tale di disinformazione che danneggia soprattutto i suoi stessi lettori. La scelta di attribuirmi certi giudizi e ospitare sul suo sito insulti alla mia persona, poi, è una caduta di stile che non merita commenti. Spero solo che sia imputabile all’ignoranza delle complesse procedure giudiziarie e non ad altro. Perché mi piace credere che anche lei condivide con me l’idea che la faziosità non debba mai approfittarsi della buona fede dei cittadini. La faziosità non offre alcun contributo alla crescita democratica della nostra comunità».   
 
Fin qui la lettera del vice sindaco Uva, al quale ci preme far osservare che proprio lui, l’amministrazione di Molfetta e il sindaco Azzollini non possono parlare di correttezza, quando impediscono alla stampa e perfino all’opposizione di controllare il loro operato, occultando le delibere scomode come quella del porto e offendendo così l’opinione pubblica. Ottenere informazioni da questa giunta, caro Uva, è quasi impossibile.
Voi ritenete, forse sull’esempio del vostro leader Silvio Berlusconi, che la stampa vada tenuta sotto controllo e, se possibile, ridotta al silenzio. La “disinformazione” come la chiama lei, non è tale, ma è spesso “insufficienza” di informazione per volontà dell’amministrazione comunale, che preferisce un’informazione guidata dall’ufficio stampa. Per lei e il suo sindaco, la città dovrebbe conoscere solo i comunicati emessi dal Palazzo, una sorta di Istituto Luce di fascistiana memoria, malamente imitato. Peccato che a lei piaccia questa informazione controllata, rinnegando perfino il suo passato, quando rifuggiva dalla destra, mentre ora ci va a braccetto a meraviglia.
Purtroppo è sempre difficile ricevere notizie dal Comune. Soprattutto, quando “Quindici” scopre che dovete risarcire con 7,8 milioni la Cmc per i ritardi nei lavori del porto e non rispondete alla nostra domanda: da dove prenderete questi soldi? Dalle tasche dei cittadini?. Vediamo se è in grado di rispondere lei a questa domanda che si pongono i nostri cittadini.
Nessuna faziosità, perciò, da parte nostra, cerchiamo, con grande sforzo in queste situazioni, solo di fare il nostro lavoro. La logica perversa di una certa cultura di governo porta a ritenere fazioso tutto ciò che non corrisponde alla propria verità, ma, per sua sfortuna, non mi chiamo Minzolini e non intendo percorrere la stessa strada di un collega, apprezzato in passato, ma che oggi non posso seguire nella sua scelta opportunistica di appiattirsi sulla propaganda, dimenticando quella libera informazione praticata per anni.
Perciò, resto sempre disponibile a un confronto democratico se vorrà fornirci tutte le informazioni sull’attività amministrativa, ma continuerò ad esprimere le mie opinioni, condivisibili o meno, da uomo libero come faccio da oltre 40 anni di professione giornalistica.
Felice de Sanctis
 
E ora la palla passa a Legambiente, che certamente vorrà dire la sua, dopo le affermazioni del vicesindaco Uva.
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