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Molfetta, il Pdl dopo la bufera giudiziaria chiede una riflessione sul futuro
14 luglio 2011

MOLFETTA – Il coordinatore del Pdl a Molfetta, Pasquale Mancini (foto), propone una riflessione sul futuro, dopo gli arresti dell’ing. Rocco Altomare dirigente dell’Ufficio territorio del Comune e di altri 8 (fra cui il fratello Donato, il figlio Corrado oltre a ingegneri e tecnici del suo studio privato) per presunte irregolarità edilizie. Una vicenda che ha sconvolto la città.
Riportiamo il suo intervento con una sola osservazione: non dovrebbero essere il sindaco sen. Antonio Azzollini e i suoi assessori, in primis quello all’urbanistica avv. Pietro Uva a fare una prima riflessione, con un passo indietro, alla luce delle vicende che li vedono coinvolti almeno sul piano politico (non potevano non sapere)?
Solo così si può essere credibili e onesti e riprendere il dialogo con i cittadini, prima che con gli elettori. Siamo disponibili al dialogo, ma il dialogo si fa in due, senza lanciare accuse e insulti alla stampa, alla “Gazzetta del Mezzogiorno” e a “Quindici” in particolare, che fanno il loro lavoro, anche scomodo e ingrato, e spargere veleni come ha fatto il sindaco Azzollini, finora, non si può adottare la politica del silenzio che può voler dire nascondere qualcosa, non si può gettare il sasso e nascondere la mano.
Non si può continuare a sostenere che la colpa è sempre degli altri: le leggi assurde che vanno cambiate, i magistrati, la stampa, l’opposizione e perfino il destino.
E come esempio adottare un comportamento ispirato al disprezzo delle regole e delle leggi, che potranno essere anche sbagliate da qualche punto di vista, ma che non possono essere violate finché sono in vigore, come accade in Italia da quando ci sono Berlusconi e i suoi seguaci al potere. Non si offre un buon esempio al Paese e ai cittadini, che, tra l’altro, non hanno comode coperture politiche e parlamentari per non rispondere alla giustizia. La legge deve essere uguale per tutti, non solo per i privilegiati, che in qualche caso si servono di immunità per sfuggire ai propri doveri. E’ questo il compito della politica, se vuole essere credibile con i cittadini.
Non si può ricorrere ai cittadini (e all’aiuto dell’opposizione) solo nel momento del bisogno, quando si è in difficoltà e si cade e dimenticarsene nel corso di tutta la legislatura, dopo che li si è sbeffeggiati e insultati con atteggiamenti e comportamenti da delirio di onnipotenza. Non si può chiedere il dialogo, caro Pasquale, quando si sono diffusi comunicati (a firma del Pdl e del suo coordinatore) arroganti e sprezzanti nei confronti dell’opposizione, della stampa e di chiunque osasse criticare l’operato dell’infallibile sindaco, senatore, presidente.
La gente non è stupida.
Non si può essere manichei: il buono è tutto dalla parte del Pdl e il cattivo è tutto dall’altra parte, quello della “sinistra becera e illiberale”, dei “comunisti antidemocratici”.
Non si può mettere la testa sotto la sabbia, facendo finta che nulla sia successo. La questione morale è il primo problema dell’Italia e di Molfetta e va affrontata seriamente e non ignorata.
Sfuggire alle proprie responsabilità non è il modo migliore per chiedere la collaborazione di tutti a superare un momento difficile.
Non lo credi Pasquale?
fds
 
 
Ecco il testo del comunicato di Pasquale Mancini del Pdl:
«È difficile parlare di politica in questi giorni che vedono la Città dibattere, anche aspramente, su un argomento che meriterebbe invece il rispettoso silenzio che si deve – sempre – al lavoro della Magistratura.
Ma noi dobbiamo tracciare il futuro: lo dobbiamo ai molfettesi che sono stanchi di leggere quotidiane accuse tra maggioranza e opposizione, lo dobbiamo ai giovani forse già delusi dal comportamento dei partiti (tutti), ritenuti incapaci non solo di dare risposte definitive in questa delicatissima fase demografica ed economica, ma anche di interessarsi veramente alle esigenze dei cittadini.
Parliamo troppo di noi, delle nostre proposte, delle nostre idee, di come vorremmo fare questa o quella cosa ma nessuno si ferma a chiedere per strada “…ma voi, che ne pensate? Come state? Voi, generazione dei 20-30nni, avete idee sul vostro futuro, su quello della nostra Comunità? Voi, 40-50nni, siete soddisfatti di come stiamo lavorando? Avete voglia di impegnarvi, di contribuire con le vostre migliori energie al bene comune? Voi, anziani, nostri maestri, cosa avreste fatto?”
Dobbiamo fermarci ad ascoltare, verificare la situazione esistente, acquisire obiettivi comuni, definire una strategia il più possibile condivisa e mettere in atto azioni pratiche e coerenti…e dobbiamo farlo davvero, lealmente, tutti, fino in fondo, senza fingere interesse e limitarci a declamare poesie.
Questo, voglio chiarirlo, non per la situazione cittadina (che gode ancora dei benefici di un leggero trend positivo in controtendenza rispetto ad una crisi “nera”) ma perché tutto sta cambiando con impressionante rapidità mentre noi continuiamo a prenderci a ombrellate per difendere un sistema ormai irritante e obsoleto.
E non faccio differenze tra destra e sinistra: non parlo nemmeno di come abbiamo “trovato” la Città e del virtuoso percorso di crescita in cui la abbiamo instradata; non è questo il momento. Delle differenze culturali, delle tante cose fatte (e perché no, di quelle sbagliate) parleremo poi.
È cambiato il tema dei bisogni.
Andiamo incontro a un mondo di nuove responsabilità personali: le reti collettive stanno restituendo al singolo nuovi e antichi pesi, e Molfetta – nonostante le opere pubbliche e tutte le cose belle che ci sono -  fa e farà parte di questo mondo.
Presto non avremo più il tempo sufficiente a rafforzare la nostra Comunità, a imparare i nuovi linguaggi, a mettere insieme – una accanto all’altra – le colonne necessarie ad affrontare momenti di successo e difficoltà.
Se vogliamo davvero essere ricordati come classe dirigente e non solo come pretenziosi grafomani dobbiamo riportare la Politica tra la gente.
Nel rispetto del voto e della fiducia ottenuti dai cittadini, dobbiamo dar vita a un nuovo patto sociale, non scritto ma sorretto da un “sentiment” molto forte: un patto tra le forze politiche, l’associazionismo laico e cattolico, gli istituti formativi, le categorie economiche e professionali, gli uomini delle Istituzioni, l’arcipelago giovanile, gli organi di informazione. Abbiamo il compito (immediato !) di divenire agenti di cambiamento, e su questo vorremmo aprire – tra un gossip e l’altro -  un dibattito serio tra tutte le componenti politiche e sociali della nostra Comunità.
Pasquale Mancini».
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I dibattiti, sono sempre positivi, soprattutto quando si ha come obiettivo quello di affrontare - ma sul serio - tutti i problemi che la nostra comunità oggi ci pone, in maniera impellente. Discutere in maniera propositiva e mettere a confronto tutte le idee e tutte le soluzioni è sempre meglio che chiudersi a riccio e, tra l'altro, oggi la città non si può più permettere il lusso di precludersi ogni possibile soluzione ai propri problemi che possa venir fuori da un serio confronto tra le forze politiche e sociali della città. Nei momenti più cruciali e pericolosi, per un'intera comunità, occorre essere capaci di sedersi attorno ad un tavolo, e capire cosa fare per non far cadere la città nel baratro della confusione e dell'ingovernabilità. E' quello che sta accadendo a Roma, dove uomini di opposizione e di governo, di diversa cultura politica, stanno cercando di adottare urgentemente delle soluzioni, stimolate da un Presidente della Repubblica consapevole della gravità del momento, per evitare che l'Italia, cada nel baratro. Mettiamo subito le cose in chiaro! E' COSI' CHE SI FA! Quando si rischia l'implosione della casa comune a tutti i cittadini, di destra e di sinistra. La città, tutta, occorre dirlo, fuori dalle schermaglie politiche e giornalistiche, è inutile negarlo è stata traumatizzata dall' "operazione mani sulla città". E' da sciocchi sostenere che tutti quelli del PDL, sono ladri, farabbutti e delinquenti, come è altrettanto sciocco pensare, che l'edilizia locale, e tutti gli interessi più o meno gravitanti sulla stessa siano ascrivibili in toto al campo del centrodestra. Non siamo così cretini da pensare questo. E sul Piano dell'Agro, IDEM CON PATATE! "il popolo dei villini", in questa città, è trasversale a tutti gli schieramenti. Certo, il PDL, non ha saputo scindere, quella che era la difesa garantista, umana dei personaggi coinvolti nella vicenda, da quello che doveva essere invece, un'ammissione di responsabilità politica, nel non aver saputo adottare tutti quei correttivi che avrebbero potuto evitare l'ingenerarsi di una simile vicenda. Arroccarsi nella strenua difesa anche dell'oramai indifendibile processo politico-decisionale all'interno della coalizione di Azzollini, è stato un grossissimo errore. Occorreva subito "rilanciare la palla" nel campo avversario che, pure qualche "problema difensivo" ce l'ha, calcisticamente parlando... Possiamo comprendere che c'è stata mancanza di lucidità, poiché il colpo ricevuto dall'indagine, in effetti non è di quelli da prendere alla leggera e il nervosismo si è palesato in tutte le sue forme. Ma ora occorre comprendere cosa fare, come deve procedere ad es. il Piano Regolatore, che non è una cosa di destra o di sinistra ma riguarda tutti i cittadini. Vedremo se le intenzioni di Pasquale Mancini, sono serie, il confronto spaventa solo i deboli di mente!


Uagliò va vait ce our è mezz' alla vill, a' uardouch dù smenerie. solamente con i voti delle tuniche e delle chiese pensate di governare la città? Voi non state governando state distruggendo e diffondendo un senso di illegalità e di onnipotenza di deliquenti e teste calde. Vi rendete conto che se siete Destra dovete anche bastonare! Dovreste essere fedeli segugi della legalità e della liceità della cosa pubblica? Dovreste mettere in galere chi commette i soprusi o è connivente come diceva Borsellino. Penso che voi vogliate solo giustificare l'attaccamento alla poltrona, continuare a spartirvi il bottino che avete incassato da Roma e manovrare l'economia di una città stantia, sporca e fisicamente defraudata della sua attrazione e della sua accoglienza. La realtà che invece non riuscite nè a vedere nè a sentire vi giustifica che siete un comitato d'affari e basta! E come tali siete solo una centrale di smercio di prebende e di yesman. State da dieci anni seduti sulle poltrone della città, mi dite cosa avete fatto per rendere più bella la città nel borgo,nel lungomare, nella costa. Avete solo costruito una sarcinesca sul porto quale è la capitaneria, avete messo delle pietre nell'acqua per fare attraccare tra 20 anni i bolidi o le barchette dei vari abbienti, avete ridotto il lungomare in un suk di macchine e persone pronte a litigare perchè non ci si può passare neanche a piedi, avete messo i venditori di bevande senza cestini alla prima cala e non fate una adeguata pulizia della città. Ah senza dimenticare le casette e villoni (stile gomorra)che sorgono nell'agro e la mancanza di multe a chi sporca con carte e bottiglie di birra rotte. Possiamo dire che non è colpa tutta di Tonino, ma se non fate rispettare le leggi, se non inculcate una cultura costruttiva civica che cosa volete giustificare???

Uagliò va vait ce our è mezz' alla vill, a' uardouch dù smenerie. solamente con i voti delle tuniche e delle chiese pensate di governare la città? Voi non state governando state distruggendo e diffondendo un senso di illegalità e di onnipotenza di deliquenti e teste calde. Vi rendete conto che se siete Destra dovete anche bastonare! Dovreste essere fedeli segugi della legalità e della liceità della cosa pubblica? Dovreste mettere in galere chi commette i soprusi o è connivente come diceva Borsellino. Penso che voi vogliate solo giustificare l'attaccamento alla poltrona, continuare a spartirvi il bottino che avete incassato da Roma e manovrare l'economia di una città stantia, sporca e fisicamente defraudata della sua attrazione e della sua accoglienza. La realtà che invece non riuscite nè a vedere nè a sentire vi giustifica che siete un comitato d'affari e basta! E come tali siete solo una centrale di smercio di prebende e di yesman. State da dieci anni seduti sulle poltrone della città, mi dite cosa avete fatto per rendere più bella la città nel borgo,nel lungomare, nella costa. Avete solo costruito una sarcinesca sul porto quale è la capitaneria, avete messo delle pietre nell'acqua per fare attraccare tra 20 anni i bolidi o le barchette dei vari abbienti, avete ridotto il lungomare in un suk di macchine e persone pronte a litigare perchè non ci si può passare neanche a piedi, avete messo i venditori di bevande senza cestini alla prima cala e non fate una adeguata pulizia della città. Ah senza dimenticare le casette e villoni (stile gomorra)che sorgono nell'agro e la mancanza di multe a chi sporca con carte e bottiglie di birra rotte. Possiamo dire che non è colpa tutta di Tonino, ma se non fate rispettare le leggi, se non inculcate una cultura costruttiva civica che cosa volete giustificare???



No!, Non ci credo! Questo scrive Mancini? Ma la domanda vera è: QUESTO VERAMENTE PENSA MANCINI? Perchè, secondo la mia opinione, quello che leggo, fatte salve alcune ...cadute del tipo: ..."fingere interesse e limitarci a declamare poesie"; oppure il solito stucchevole riferimento alle condizioni in cui l'amministrazione ha trovato ...l'amministrazione, dimenticando o ignorando che, l'amministrazione precedente "era di" Azzollini e quella precedente era del C.D.!, non sembra eccessivamente convinto. Ma va bene, sorvoliamo. Alla buon'ora Mancini si accorge di tutte queste cose, trite e ritrite dai Cittadini: i giovani, le condizioni genreali della Città, il lavoro, la corruzione!? (che qualcuno ha detto fino alla nausea, ed è stato acusato di disfattismo, perché ..."va tutto bene, madama la marchesa"). Adesso, dopo tre anni abbondanti di scelte autocratiche, di offese verso l'opposizione (che, grazie a dio, non è che facesse tanto per rendersi credibile), verso il senso comune, adesso chiede di riflettere? Molto bene, riflettiamo, ma su cosa? Vorei che Mancini fosse un pò meno vago sull'oggetto della riflessione, perché non è che sia piaciuta tanto la posizione dell'amministrazione (arrogante, maleducata istituzionalmente, autoreferenziale) sopratutto nel caso specifico della faccenda "mani sulla città". Caro Mancini, di che dobbiamo riflettere? Non abbiamo ancora avuto una versione credibile dei rapporti fra la politica, i politicanti e questa, che, se dimostrata vera, può essere definita la "CRICCA" di Molfetta. Io mi aspetteri, come minimo, una presa di distanze netta e non il solito "mantra" dei Giudici forcaioli e persecutori, dell'opposizione che cavalca le indagini su fatti ...che non ci sono!. Parliamo, ma parliamo onestamente e non per prenderci ancora una volta in giro. La storia è ormai nota a tutti. Il solito saluto, al Mancini ..."sulla via di Damasco"????


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