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Molfetta, il consiglio comunale rinvia il nuovo regolamento di Polizia municipale con le armi ai vigili
24 novembre 2009
MOLFETTA
- Non si è ancora discusso in Consiglio comunale della dotazione di armi ai vigili urbani. La discussione, infatti, è stata sospesa ai primi punti del regolamento del Corpo di Polizia Municipale.
Già nella discussione preliminare, però, la legittimità della proposta di un nuovo regolamento ha vacillato di fronte alla soggettività delle motivazioni addotte dalla maggioranza: trasformazione urbana e sociale, “caduta dei valori”. Un’analisi che stimola riflessioni sociologiche delle più impegnative, ma che appare davvero troppo “astratta” e generica per giustificare cambiamenti così concreti, forse fin troppo materiali: le pistole ai vigili urbani, altro che sculacciate. Tanto per far riscoprire alla gente i valori eticamente corretti, quelli specificamente umani: Dio, la Patria e il padre molto probabilmente, quali se no.
Ma andiamo con ordine.
Mino Salvemini
(PD) consigliere di opposizione, porta l’attenzione del Consiglio la presentazione del libro di
Gianni Lannes
, “
Nato, colpito e affondato
”, tenutasi sabato 14 Novembre, che l’amministrazione, pur essendo stata invitata, ha disertato. Il libro dimostra con validi elementi di prova che le dinamiche che portarono, il 4 novembre 1994, all’affondamento del
Francesco Padre
, non coincidono con quelle esposte nel decreto di archiviazione. Per Mino Salvemini, è necessario che il Consiglio e il sindaco, anche in qualità di senatore, richiedano la riapertura delle indagini. La spesa per prelevare il relitto è di 4 milioni di euro.
Il sindaco
Antonio Azzollini
ricorda che già dal ’96 al ’99 ha avanzato richieste e interrogazioni parlamentari per il recupero del natante, ma gli fu negato il recupero.
Si passa al secondo intervento per fatto grave, quello di
Giovanni Abbattista
(PD), che denuncia le difficoltà che sistematicamente i consiglieri di opposizione incontrano quando cercano di venire in possesso degli atti amministrativi. E’ evidente “la volontà di frustrare, mortificare i diritti dei consiglieri di opposizione”. Per questo, Abbattista si dice pronto persino a fare ricorso alla Magistratura.
Si passa alle interrogazioni consigliari. Il socialista
Nicola Piergiovanni
chiede chiarimenti sulla postazione ormai fissa di caravan e roulotte nei pressi di via Fontana, chiedendo se i proprietari dei caravan sono autorizzati, ma focalizzando l’attenzione sull’esigenza di individuare nuove aree per il loro posteggio. Come risponde l’assessore al Bilancio
Giulio La Grasta
(PDL), i proprietari sono autorizzati e l’assessorato si sta impegnando per la riscossione.
All’interrogazione dei consiglieri di opposizione
Mauro De Robertis
(La rosa bianca) e
Leonardo Siragusa
(Sinistra e Libertà), sul motivo per cui Vico Garibaldi sia rimasto a traffico limitato pur non essendoci più il SER, è l’assessore alla polizia urbana e annona
Anna Maria Brattoli
(Pdl) a dare una risposta. In verità molto ambigua. L’assessore, come fa notare De Robertis, legge una relazione del comando della Polizia urbana, in cui si afferma che la questione è di competenza dell’amministrazione. Ma l’assessore non aggiunge alcun commento alla relazione stessa, non concedendo una risposta effettiva.
Il consigliere
Saverio Patimo
(PD) chiede di introdurre fra i punti all’ordine del giorno quello riguardante la crisi olivicola. Le proposte di Patimo, per far fronte alla crisi, vengono approvate all’unanimità, ad eccezione di quella riguardante il divieto di importazione, che, come fa ricordare il sindaco, è impedito dall’Unione Europea.
Si arriva alla discussione del nuovo regolamento di polizia municipale. Secondo l’assessore
Anna Maria Brattoli
, esso è necessario a causa della “
trasformazione urbana e sociale che investe la città come un fiume in piena
”. Uno scenario dei più inquietanti, effettivamente condivisibile, ma che si apre alle riflessioni filosofiche più varie, fino a spingere il consigliere comunale di maggioranza
Lello La Ghezza
(Pdl) ad abbracciare un nichilismo ben distante dal Nietzsche della morte di Dio e della trasmutazione dei valori, ma che afferma una completa “caduta” di essi. Quella che portò lo stesso Nietzsche a dire che “manca lo scopo, manca il perché”.
Insomma, le relazioni dell’amministrazione lasciano riflettere, indubbiamente, e moltiplicano i punti di vista sul reale, e questo è importante. Ma, come afferma Abbattista, “
mancano gli elementi di valutazione che partano da una riflessione sull’attuale situazione della polizia municipale: quali sono le problematiche? Qual è l’attuale situazione del comando municipale? C’è stata una rivalutazione statistica dell’impossibilità di svolgere il ruolo? E’ stato fatto un sondaggio ai vigili urbani?
”.
Per il sindaco Azzollini, “
non esiste un’istruttoria ma una volontà di porre la discussione dei punti. E’ evidente la volontà ostruzionistica dell’opposizione
”.
Ma, come ricorda Il consigliere
Gianni Porta
(Rifondazione), è importante studiare l’ “evoluzione sociale” a cui si fa riferimento, analizzando i dati a cui le diverse visioni ideologiche presentate di relazionano. Per questo il consigliere chiede se esista uno studio o un sondaggio in questo senso. La risposta della Brattoli è un secco “no”.
Sarà interessante, allora, riflettere insieme all’amministrazione sulle visioni filosofiche e sociologiche che saranno introdotte per giustificare il punto sul conferimento delle armi ai vigili. Magari si potrà leggere qualche passo di qualche opera o di qualche classico della letteratura. Ci sarebbe da discutere dell’alienazione dei valori in Marx. Su questo il sindaco non sarà certamente impreparato.
Autore:
Giacomo Pisani
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coli caneincollo
25 Novembre 2009 alle ore 18:26:00
non vi voteremo piu' se......... e ci adopereremo di non fare votare se non rispettate i morti del FRA.PADRE
Rispondi
donald duck
25 Novembre 2009 alle ore 16:39:00
Quando l'assessore Brattoli parla di ..."fiume in piena", si riferisce alle "Lame" in territorio ed al potenziale pericolo che rappresenterebbero, oppure immagina così le trasformazioni che sta subendo la Città?(veramente le trasformazioni - in peggio, molto in peggio - a cui fa riferimento, cara signora, sono già diventate scenario stabile, e da un pezzo!). E questo basta alla gentile signora e colleghi di maggioranza per "sposare" piattamente l'ipotesi di risolvere il problema armando quegli stessi ufficiali pubblici, tanti o pochi che siano, che da tempo fanno come le tre scimmie di Nikko: non vedo, non sento, non parlo? Il Francesco padre: ennesima favola italica del XX secolo (in buona compagnia di Abu Omar, Ustica, Strage dell'Italicus, piazza Fontana, Brescia, ecc.)
Rispondi
Jonathan Livingston - Volo Libero
25 Novembre 2009 alle ore 16:12:00
Scenari inquietanti che si aprono alle riflessioni filosofiche varie. All'uomo di Nietzsche, alla trasmutazione e caduta dei valori, anteponiamo l'uomo di Brech, l'uomo che attacca il sistema capitalistico che spersonalizza le "masse": l'uomo a noi molto più vicino se non tra noi o noi stessi. La nostalgia della nozione sacra della "persona", della dignità profonda dell'uomo che gli ingranaggi del capitalismo riducono a numero, annullano. L'amicizia, l'amore o la pietà sono per l'uomo una tregua passeggera. Fate che abbia da salvare la pelle e nulla più gli sarà sacro, ad eccezione del salvare la pelle. Tradirà la moglie, gli amici, i figli. Il grande peccato consiste nell'anteporre gli interessi privati a quelli della comunità. Il fallimento dell'intelligenza, e la necessità di tornare all'uomo animale, che si lascia guidare lucidamente dai suoi istinti, l'uomo "pantano-chimico fisico" con le impronte dei tacchi del positivismo sul volto. "Il giorno è al limitare - canta la chitarra di Brecht - non viene un altro mattino... Non lasciatevi ingannare che la vita sia poca cosa. Bevetela a larghe sorsate!... Come tutte le bestie dovrete morire e dopo non viene più niente." -
Rispondi
FALKOROSSO
25 Novembre 2009 alle ore 14:02:00
Segreto di Stato? Cittadino Inculato!!! Lanciamo una sottoscrizione, apriamo un cc, costituiamo un'associazione, mesi forse anni ci vorranno per il raggiungimento della somma che serve per il recupero del peschereccio, in acque internazionali, libere quindi da qualsiasi impedimento di uno Stato Macchiato, dal Segreto di Stato. Ben tornato, Giacomo, scrivi splendidamente, riesci a parlare di qs. cacca imperante, in maniera splendida, e non ti sembri una contraddizione. ...F.R... P.S. ... e "il drago", tanto per cambiare, adulterò il fascicolo, con il suo alito infiammato ...
Rispondi
alba talba
25 Novembre 2009 alle ore 13:27:00
Sono totalmente d'accordo con F.R., pur non dichiarando gli stessi sintomi. Non me ne voglia il pur bravo G. Pisani, ma con un articolo come quello che ha scritto........ Teniamo distinti i due momenti: quello del racconto dei fatti e quello dei commenti ai fatti......
Rispondi
FALKOROSSO
24 Novembre 2009 alle ore 23:54:00
Nausea, vomito e giramenti di testa ... non mi va di scrivere un kats!!!
Rispondi
domenico
24 Novembre 2009 alle ore 22:08:00
quanda ipocresia su la sciagurata questione del FRANCESCO PADRE ma veramente ci volevo il bellissimo libro di GIANNI LANNES x poter riesplodere le coscienze dei SAPIENTONI politici ma tanti "ILLUSTRI" avvocati nessuno ha mai pensato di ricorrere alla SUPREMA CORTE COSTITUZIONALE x l'abbolizione del ingiusto SEGRETO DI STATO mi auguro di cuore che le coscienze si riaprino e dal CONIGLIO COMUNALE SI APPROVI UN O.D.G. X l'opposizione del segreto ingiusto e che SUA ECC. ellenza il SENATORE presenti in Senato la richiestas di riapertura delle indagini TOGLIAMOCI LA MASCHERA FUORI LA VERITA'
Rispondi
Condominio Molfettese
24 Novembre 2009 alle ore 21:33:00
Bentornato "aquilone e cacciatore di utopie". E' sempre un piacere leggere le tue assertazioni filosofiche sempre più concordanti con la realtà, sempre cangiante e stupendamente colorata come fuochi d'artificio di feste pagane, presentate come sacre. Alla prossima.
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