Molfetta, il bollettino quotidiano del degrado e della sporcizia. Un lettore scrive a “Quindici”. Le famiglie si “parcheggiano” al lungomare
MOLFETTA – Continua il bollettino quotidiano del degrado di Molfetta, città sempre più sporca, dove tutto è possibile, perfino il “parcheggio” di famiglie intere al lungomare con tanto di sedie private e aree… personali, una sorta di… occupazione di suolo pubblico a titolo gratuito.
E poi parliamo di turismo! Un altro lettore, ma sono tanti i cittadini che scrivono a “Quindici” (basta leggere i commenti sulla nostra pagina Facebook) invia le sue lamentele sullo scempio progressivo di una città dove ognuno può fare il proprio comodo senza problemi.
«Non solo le erbacce. Molfetta è sprofondata in un girone dantesco senza uscita, comunque in linea ed in continuità dell’amministrazione precedente con quella attuale. Sono talmente tante le cose da segnalare, tipo incuria, ordine pubblico, pulizia, ecc., che il cittadino, davanti a tanto degrado, non si indigna neanche più, guarda e passa avanti.
C’è da dire però che anche i cittadini, rispetto alle città limitrofe, non sono rispettosi della propria città. Per citarne una: sul lungomare decine di persone sedute con le sedie portate da casa occupano il marciapiede, come fosse normale, costringendo i pedoni a camminare per strada. Un’altra? Sono ritornate le auto parcheggiate a ridosso del Duomo. Un’altra? L’ingresso alla città vecchia (l’arco della terra) invasa da auto parcheggiate ovunque, dove i pedoni sono costretti a scendere in strada per attraversare, non c’è nemmeno un piccolo passaggio. Sarebbe questa la smart city?».
La favola della smart city esiste solo nella mente e nell’immaginazione del sindaco Minervini che vede una città che non c’è, che si caratterizza solo per il consumo di suolo dove la Puglia registra punte da record, anche grazie al contributo di cementificazione selvaggia di Molfetta, che continua a inanellare primati negativi. Bisogna essere ciechi per non vedere lo scempio.
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