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Molfetta hockey. Ambrosio: con il Bassano dobbiamo fare la partita perfetta Appuntamento fissato per sabato 6 febbraio alle 20.45 presso il Pala Don Sturzo
05 febbraio 2010

MOLFETTA - L'Hockey Club Goccia di Sole Molfetta sta disputando, per la terza volta nella sua storia, il massimo campionato di hockey nazionale, la serie A1. Tra i protagonisti del Molfetta c'è sicuramente uno dei nuovi acquisti di questa stagione, uno dei volti nuovi del Molfetta 2009/10: stiamo parlando dell'attaccante argentino Federico Gabriel Ambrosio (foto). Ragazzo tranquillo e disponibile fuori dalla pista, in campo si trasforma sfoderando doti e abilità fuori dal comune. La sua tecnica, il suo fiuto del gol e la sua visione di gioco, hanno impressionato e Ambrosio è diventato subito uno dei titolari della formazione biancorossa. Alla sua prima stagione in Italia, il "puntero" di Mendoza (classe 1989), ha già messo a segno 19 reti e non ha nessuna intenzione di fermarsi. "Fede" nonostante la sconfitta nel derby, appare carico e deciso a sfidare i campioni d'Italia del Bassano 54, dell'ex Fabrizio Mastropierro.
Federico, sei arrivato in Italia ormai da alcuni mesi. Quali sono le tue sensazioni riguardo l'esperienza nell'Hockey Club Molfetta?
Mi sono subito trovato bene; mi sono integrato in un bel gruppo e anche con la società non ho avuto nessun tipo di problema. Molfetta poi, mi piace molto, perché mi ricorda la cittadina dove abita mio nonno in Argentina e soprattutto perché adoro il mare  e la vita tranquilla delle città di provincia.
I tifosi e gli appassionati di hockey molfettesi, ti conoscono poco. Che tipo di giocatore sei, quali sono le tue caratteristiche e quali sono i tuoi interessi fuori dalla pista?
Amo principalmente giocare per la squadra e non per me stesso; mi ritengo inoltre, un giocatore dotato di buona tecnica. Nel mio Paese giocavo in posizione di centro-attacco ma qui, mi sto abituando a giocare come attaccante puro. Non sono un giocatore rissoso, ma freddo e concentrato, uno che ama lasciare il cuore in pista. Fuori dal rettangolo di gioco invece mi piace andare a ballare, stare in giro e conoscere sempre posti nuovi.
Cosa ti ha colpito del campionato italiano e quali sono le differenze principali rispetto a quello argentino?
Del campionato italiano mi ha colpito molto il calore delle tifoserie e l'interesse di tv e carta stampata. Il gioco poi, è molto veloce mentre in Argentina il ritmo è più basso. Qui l'hockey è più professionale ed i portieri sono tutti veramente forti. Se posso trovare magari una cosa che non mi piace, è il fatto che soprattutto per gli attaccanti, i media e gli addetti ai lavori stanno molto attenti ai numeri, ai gol che uno segna, piuttosto che al gioco che un giocatore sviluppa a favore della squadra, dei compagni.
Qual è il giocatore di hockey che ammiri maggiormente, il tuo idolo. Restringendo poi il campo,  tra i giocatori italiani, qual è quello che ti ispira di più?
Sono giovane ed in questi anni ho cercato di prendere le cose migliori principalmente da questi tre giocatori: Lucas Ordonez, Dario Gimenez e Josi Garcia. Il mio idolo invece è Cristian Brandoni, il miglior giocatore di hockey di Mendoza. In Europa inoltre, guardo con ammirazione Pedro Gil e l'attaccante italiano Mirko Bertolucci.
Qual è il tuo obiettivo principale di quest'anno? Per il futuro invece, quali sono i tuoi programmi? 
Il mio obiettivo, è disputare un buon campionato, giocare bene e rimanere in Italia  perché la mia aspirazione era ed è, giocare in Italia. Qui mi trovo bene e vorrei fare ancora esperienza con il Molfetta, per poi un giorno coronare il sogno di giocare in un grande club italiano, spagnolo o portoghese. Ora però, sono concentrato sul presente e sulla salvezza da raggiungere il prima possibile con il Molfetta.
Con mister Caricato ricopri lo stesso ruolo di prima o è cambiato qualcosa dal punto di vista tattico?
Con il nuovo allenatore, la mia posizione in pista non è cambiata. Adesso devo solo adattarmi al gioco di Caricato, quindi devo imparare altri schemi ed altri movimenti ma va bene così.
Sabato arriva il Bassano 54: una partita impegnativa contro i campioni d'Italia in carica, ma nella quale bisogna cercare di racimolare qualche punto….
Il Bassano è una grande squadra. Dobbiamo essere concentrati, chiusi, concedere poco e sfruttare le occasioni che ci capitano. Dobbiamo in pratica fare la partita perfetta, perché dobbiamo necessariamente smuovere la classifica.
 

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