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Molfetta, Guglielmo Minervini incontra la stampa: “a sinistra uniti, per non disperdere quanto fatto di buono sinora” Manifestazione pubblica al Corso Umberto sulle politiche del decennio vendoliano. L'assessore regionale si è misurato con alcune testate locali. Duro l'affondo su Piero de Nicolo: “il suo congresso è stata una bravata da bulli”
11 maggio 2015

MOLFETTA - Innovazione, turismo, sanità, mobilità sostenibile, giovani, valorizzazione del territorio. Le cose fatte e le cose da fare, con uno sguardo a una competizione quella del 31 maggio sempre più carica di fibrillazioni e tossine.

L'assessore Guglielmo Minervini, candidato al consiglio regionale, ha incontrato sabato sera presso un Corso Umberto gremito, cittadini e simpatizzanti, rispondendo alle domande dei giornalisti Onofrio Bellifemine di Quindici e di Matteo Diamante dell'Altra Molfetta (nella foto: Minervini, Diamante, Bellifemine). Promosso a pieni voti il decennio vendoliano appena concluso: “abbiamo acceso i riflettori sulla Puglia, rianimato una terra per troppo tempo periferia dell'impero e adesso al centro di progettualità ed energie. Del resto non è un caso se il National Geographic ha definito la nostra regione come la seconda meta turistica più appetibile per trascorrere le proprie vacanze. Ma non solo quello: è proprio il brand Puglia che si è imposto a livello non solo nazionale: siamo riusciti a valorizzare i nostri vini, prima solo da taglio e adesso esportati in tutto il Mondo, il nostro olio, le nostre tradizioni come le celebrazioni della Pasqua qua a Molfetta. A valorizzare i nostri giovani”.
Chiaro il riferimento al progetto Bollenti Spiriti: “è vero qualcuno dice che il progetto non ha sedimentato risultati tangibili e non ha lasciato larghe tracce ma non si può valutare questa esperienza solo con i posti di lavoro prodotti nell'immediato che pure non sono mancati. E' finita la stagione delle promesse elettorali in grande stile: 200-300 mila posti di lavoro in più. Bisognava inventarsi qualcosa di nuovo. Quindi abbiamo scommesso sulle energie vitali ma fragili dei più giovani: borse di studio, tirocini, stage, progetti per la piccola-media impresa. Oggi su 300 progetti approvati e partiti il 60% è ancora in piedi. E' stato un lavoro faticoso, che non va disperso”.

Nel corso della serata Minervini ha messo in evidenza i risultati ritenuti tangibili del suo impegno per Molfetta: “Nei tre bandi del progetto principi attivi (2008 – 2010 – 2012) ai ragazzi molfettesi sono andate ben 200 borse di studio e sono stati investiti in 7 anni oltre 209 milioni di euro per finanziare l'alta formazione, e per garantirla soprattutto a chi ha redditi più bassi, erogando fino ad oggi 12.084 borse di studio, per la frequenza di master post-laurea in Italia e all'estero. Inoltre circa 700.000 euro ogni anno sono andati al settore contributi fitti e a breve Molfetta avrà la prima rete di piste ciclabili grazie a un finanziamento regionale. E' un passo importante perché crediamo fortemente nel trasporto su due ruote e serve fare un passo in avanti anche mentale”.

Non sono mancati i riferimenti alla turbolenta situazione politica cittadina che ha da poco visto affermarsi la leadership di Piero de Nicolo nel congresso del Partito Democratico celebrato la scorsa settimana. Un congresso farsa, accusa Minervini, ridotto a niente più che a “un gesto di bullismo politico indecente”.
A un “problema politico si è risposto con un attacco personale. Mi sono trovato contro un branco che cercava una preda da cacciare”. E ancora: “si è montato il congresso nel giro di una settimana perché qualcuno sentiva il bisogno di sterilizzare, neutralizzare. Hanno preferito chiudere un congresso in fretta e furia e far pesare le tessere e non le idee. A Piero dico semplicemente: non ubriacarti troppo. Una cosa è vincere un congresso, un'altra conquistare consensi. Il 31 maggio vedremo chi in città è più apprezzato”.

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Abbiamo scritto più volte, ma lo ripetiamo per chi non comprende e non vuole comprendere che “Quindici” rappresenta la massima trasparenza nell'informazione locale. Non nasconde le proprie idee come altri, né se ne vergogna. Ma è anche aperto a tutti coloro che chiedono spazio, a prescindere dal colore politico. I fatti, separati dalle opinioni, vuol dire che accettiamo comunicati e articoli, ma siamo liberi di commentare e criticare gli stessi in piena libertà e democrazia. Purtroppo il centrodestra è rimasto fermo alla mentalità fascista del Minculpop e gradisce solo giornali amici e una parte della sinistra è rimasta ferma alla dottrina dello stalinismo sovietico e anch'essa non tollera le critiche. Chi ha chiesto spazio, nei modi civili e della tolleranza democratica, lo ha sempre avuto, come confermano i comunicati stampa di alcune formazioni di centrodestra o di singoli esponenti di quell'area, che abbiamo pubblicato. Questi sono i fatti, non le chiacchiere da caffè che predominano a Molfetta. Per noi la libertà di opinione resta uno dei principi più importanti della democrazia e, se questo dà fastidio ad altri, il problema è loro non nostro. Siamo e restiamo un giornale libero e quindi scomodo. Quindi caro lettore, che ti firmi “solo sinistra” se ci sono più notizie di sinistra è un problema del centrodestra, non nostro. Anche perché in questi anni quelli del centrodestra hanno dimostrato di non saper fare comunicazione (basti pensare alla ridicola campagna degli aeroplanini del candidato sindaco Ninnì Camporeale) e questo non è colpa nostra. Se c'è chi, per vendicarsi del tradimento della moglie si taglia gli attributi, la colpa è solo sua e se ne assume le conseguenze. Se poi, per timore delle critiche, alcuni esponenti e forze politiche scappano davanti a “Quindici”, peggio per loro: vuol dire che non se la sentono di reggere il confronto. Quindi finiamola con queste sciocchezze e guardiamo ai fatti: quelli sono prove, il resto sono chiacchiere di perdigiorno un po' imbecilli.


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