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Molfetta, Guglielmo Minervini con Dario Stefano e Paola Natalicchio per il rilancio dell'agricoltura: consorzi e filiera produttiva, le due parole d'ordine
16 maggio 2015

MOLFETTA - E’ stata l’agricoltura il tema al centro dell’incontro con gli operatori del settore e, in particolare, con gli olivicoltori, che si è svolto ieri, venerdì 15 maggio, presso l’oleificio “Terra di Olivi”, alla presenza del sen. Dario Stefano, del sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, e di Guglielmo Minervini, candidato al Consiglio Regionale nella lista “Noi a sinistra per la Puglia”, in vista delle elezioni del prossimo 31 maggio (Nella foto: Stefàno, Minervini, Natalicchio).

“In questi anni – ha spiegato il sen. Stefano, già assessore regionale nel governo guidato da Nichi Vendola – l’agricoltura è tornata al centro delle politiche regionali e ha assunto un ruolo via via crescente nel nuovo modello di sviluppo sul quale la Puglia ha puntato, recuperando un tratto fondamentale della propria identità. Dopo il lavoro fatto possiamo dire di essere, potenzialmente, più forti per stare sul mercato e l’agricoltura rappresenta una vera opportunità per le giovani generazioni, anche grazie alle iniziative poste in essere in tal senso dalla Regione che hanno riportato molti giovani ad investire in questo settore. Ora occorre proseguire sulla stessa strada, non disperdendo quanto di buono fatto in questi dieci anni per questo comparto economico e rendendo strutturali le misure adottate fino ad oggi”.

“In particolare – ha proseguito Dario Stefano – se l’agricoltura pugliese vuole continuare ad essere un settore economico trainante per la nostra regione, è necessario che si ripensi in un nuovo modello organizzativo che punti alla necessità per i produttori di consorziarsi, per creare una filiera che vada dalla produzione sino alla commercializzazione su larga scala, con l’obiettivo di penetrare in nuovi mercati che sono molto sensibili alla qualità straordinaria del nostro prodotto. Le sfide globali che il mercato impone non si possono vincere da soli, è necessario, per i vari produttori, mettersi insieme, fare squadra, per essere più forti”.

“Uno dei principali risultati raggiunti in questi anni – ha aggiunto Guglielmo Minervini – è stato quello di valorizzare il marchio ‘Prodotto in Puglia’ che rappresenta, oggi, sui mercati, una garanzia di qualità per tutti i consumatori, tanto che in molti casi le vendite dei prodotti che hanno potuto fregiarsi di questo marchio sono aumentate in maniera significativa. Per questo bisogna continuare ad investire sulla territorialità e sulla qualità, agendo in particolare sulla filiera  produttiva, sulla tracciabilità dei prodotti e sulla loro riconoscibilità. Da questo punto di vista è molto intelligente l’iniziativa intrapresa dal Comune di Molfetta, su iniziativa dell’amministrazione guidata dal sindaco Natalicchio, con la costituzione dell’Associazione di Comuni ‘Cuore di Puglia’ che punta a valorizzare le nostre specificità nell’agricoltura e nella pesca, cogliendo intelligentemente la grande opportunità rappresentata da Expo 2015 che potrà essere una vetrina straordinaria per le nostre eccellenze nell’agro-alimentare. Sono certo che tutto il settore, a Molfetta e non solo, trarrà benefici da questa iniziativa se saprà apprezzarne l’opportunità”.

“Perché l’agricoltura possa tornare ad essere perno del sistema Puglia – ha proseguito Minervini –, bisognerà saper cogliere a pieno le opportunità che arriveranno dal nuovo PSR 2014-2020, utilizzando nel miglior modo possibile le risorse che arriveranno dall’Unione Europea. Ovviamente bisognerà adoperarsi per rendere più semplici e meno farraginose le procedure per poter accedere a queste opportunità e, in particolare, ai fondi europei, sburocratizzando procedimenti troppo complessi”.

Non poteva mancare un accenno alla questione della Xylella che sta arrecando moltissimi danni nella nostra regione: “La Puglia – hanno concluso Stefano e Minervini – con i suoi circa 60 milioni di ulivi produce più di un terzo dell’olio d’oliva italiano e quasi un decimo di tutta la produzione mondiale. Questi dati, da soli, bastano a dare l’idea di quale sia la posta in gioco in questa battaglia scatenata da un batterio che rischia di mettere in crisi un intero settore.
Ecco, se questa è la portata della sfida, la sensazione, in queste settimane, è che la Puglia e i suoi produttori siano stati lasciati soli ad affrontare una emergenza di queste proporzioni, e la soluzione della eradicazione a tappeto non può certo rappresentare una risposta efficace. Bisogna procedere con interventi mirati e chirurgici nei riguardi di quelle piante per le quali è accertata la presenza del batterio, altrimenti si rischia di pregiudicare un intero territorio che ha nelle distese di ulivi non solo una risorsa economica, ma anche una parte della propria cultura, della propria tradizione, del proprio paesaggio e che fonda su questa bellezza straordinaria anche il suo rilancio turistico.
D’altro canto è necessario uno sforzo collettivo che metta insieme comunità scientifica e istituzioni per trovare una risposta adeguata che riprenda anche pratiche agronomiche che i nostri coltivatori conoscono meglio di tutti, e che purtroppo sono state abbandonate, ma che andrebbero riprese velocemente. Dobbiamo fronteggiare questa emergenza, ma possiamo farlo solo con un impegno collettivo da parte di tutti i soggetti istituzionali. Noi ci impegniamo a fare la nostra parte”.

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