Molfetta, Farawalla e Calixtinus ci trasportano nell'atmosfera dei pellegrinaggi medievali
MOLFETTA - Carovane di pellegrini, gruppi di fedeli che percorrono insieme strade impervie e sconosciute, forte e sentita motivazione accompagnata da un pizzico di spirito d'avventura: ecco in che atmosfera ci proietta la quarta tappa dell'iniziativa “La via di Gerusalemme”, concerto organizzato da Digressione contemplattiva e Giovannangelo de Gennaro con la collaborazione dell'Archeoclub di Molfetta e l'Associazione Giacinto Panunzio.
L'ambientazione scelta non è più quella degli altri eventi organizzati da Digressione contemplattiva, ovvero la raccolta e suggestiva chiesetta della Madonna della Rosa, ma lo sfondo di questo concerto è il Duomo, che però offre la possibilità di assistere al concerto a un maggior numero di persone ed è anche altrettanto adatto, in quanto le sue origini risalgono all'inizio del secondo millennio.
Il pubblico ha assistito alla prima e riuscita collaborazione dei gruppi Farawalla e Calixtinus: la coinvolgente polifonia delle prime si è legata perfettamente al suono degli strumenti medievali usati dai secondi.
I componenti di questi gruppi sono chiaramente accomunati dalla passione nei confronti della musica medievale.
Musica, forse non abbastanza presa in considerazione nella convinzione che il medioevo manchi di una particolare fioritura artistica.
Dunque è già significativo recuperare la musica dei cosiddetti anni bui perché altrimenti questa andrebbe persa; ma questo assume ancora maggiore importanza nella nostra società, in cui l'innovazione sembra essere l'unica direzione verso cui si tende.
Inoltre anche se la realtà del pellegrinaggio, tema portante dell'iniziativa, è concretamente lontana dalla nostra mentalità, ci riguarda direttamente in quanto è metafora della vita umana, come ci ricorda don Girolamo Samarelli: come l'esperienza di un pellegrino la vita e un viaggio pieno di tappe ma anche di imprevisti.
E questo può insegnare alla super organizzata società dei nostri tempi ad abbandonarsi talvolta anche al caso.
Ornella Messina
Giulia Maggio