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Molfetta, ecco le liste per le elezioni comunali tra volti nuovi e riciclati
03 maggio 2013

MOLFETTA – Finalmente le liste sono ufficiali. Finalmente i nomi da siglare per la due giorni delle elezioni comunali il 26 e 27 maggio prossimi. La prima novità, la lista Signora Molfetta, del candidato sindaco Paola Natalicchio, che presumibilmente drenerà consenso da Rifondazione Comunista (molte le amicizie in Rifondazione della Natalicchio e anche uno dei candidati al Consiglio, Federico Ancona, è stato uno degli attivisti di Rifondazione), ma anche al PD, considerato che molte candidate (la lista nasce in maggior parte dal Movimento delle donne “Vorrei”) sono le consorti di molti esponenti del PD locale e che la lista sta prendendo quota in città, grazie soprattutto all’iniziativa del “caffè con Paola” nelle case dei cittadini molfettesi. Molti i docenti e i giovani in lista, tutte facce nuove per la politica molfettese. Ma non è detto, visto che la lista del PD, sembra di tutto rispetto, forse per recuperare in altri ambiti, quel consenso in uscita in favore della lista Signora Molfetta e di Sel.
 
La lista del Partito Democratico dovrebbe essere l’elemento politico più forte, con i suoi numerosi “cavalli da tiro”, su tutti i consiglieri uscenti di opposizione Giovanni Abbattista e Saverio Patimo e anche Davide de Candia (probabilmente appoggiato da Mino Salvemini, candidato sindaco del 2008 ma non in lista). In quota sicuramente Annalisa Altomare, rientrata nel PD dopo essere stata uno dei maggiori esponenti della Lista Emiliano a Molfetta (comunque molto vicina alle posizioni piddine), Cosimo Angeletti, Serena la Ghezza (figlia dell’ex consigliere Raffaele la Ghezza, eletto nel centrodestra, ma resosi indipendente rispetto alla politica di maggioranza), Giuseppe Percoco, massimo esponente dei Giovani Democratici di Molfetta, Giulio Germinario, ex vicesegratrio del PD, Rosalba Gadaleta, avvocato di Legambiente e del presidente locale, l'agronomo Cosimo Roberto Sallustio. Altra novità è la presenza di Olimpia Del Rosso, medico, autrice di uno studio ventennale (1991-2011) su Molfetta: demografico, ambiente, rifiuti, verde, sanità ospedaliera e territoriale.
In lista anche due giornalisti di Quindici, la dottoressa in Giurisprudenza d’impresa Erika Cormio e il pubblicista e avvocato Nicola Squeo.
Rispetto a un pronostico da over 6mila voti per il PD, Sinistra Ecologia e Libertà potrebbe attestarsi anche su un over 3.500. Anche in questo caso, due gli ex consiglieri di opposizione della passata consigliatura (Nicola Piergiovanni e Mauro de Robetis), che dovrebbero posizionarsi tra le prime fila della lista, subito prima di alcuni nomi nuovi della politica molfettese che in questi anni hanno militato nel partito di Vendola (ad esempio, tra i più conosciuti Angela Amato e Domi Bufi). Oltre ai tanti nomi nuovi, ben 3 i rappresentanti sindacali in lista: oltre all’Amato, anche Giuseppe Spadavecchia (RSU CGIL) e Gianni Facchini (UILTEC)
Centro Democratico, lista nuova a Molfetta con molte facce nuove alla politica (due agenti immobiliari e molti impiegati). Tra i nomi più conosciuti, gli agenti immobiliari Amato Ilarione e Leo Siragusa, ex SEL Molfetta, passato poi lo scarso anno a Molfetta Viva (il movimento nato per appoggiare il candidato Bepi Maralfa, poi eclissatosi per le scelte e i veti posti dal candidato sindaco).
 
Le liste e i partiti che appoggiano il candidato azzolliniano sono costituite in maggior parte da ex consiglieri comunali e assessori dell’amministrazione Azzollini. In primis, la lista del candidato sindaco Ninnì Camporeale, Siamo Molfetta. Molti i nomi nuovi anche in questo caso - ma secondo alcuni, sponsorizzati da ex politici locali del centrodestra -, cui si associano anche 3 ex consiglieri della maggioranza azzolliniana, di cui un ex componente di Molfetta Viva (Mauro Giancaspro, dichiaratosi indipendente dall’amministrazione Azzollini a fine consigliatura e poi reintegrato per lo smembramento del movimento), Lillino Giancola (ex Molfetta in Azione e Partito Repubblicano, scomparso in questa tornata elettorale del 2013) e Pietro Mastropasqua, che nel 2008 si era candidato nel PDL di Berlusconi.
Il Popolo delle Libertà, invece, ha mantenuto più o meno illibata da contaminazioni la sua lista rispetto al 2008: infatti da un lato include ben 9 ex consiglieri dell’amministrazione Azzollini, tra cui il capogruppo di maggioranza Angelo Marzano e i due espulsi ex UDC, Francesco Mangiarano e Carmela Minuto (da aggiungere anche l’ingresso di Doriana Carabellese, presentatasi alle comunali del 2008 con l’UDC). Dall’altro, 4 ex assessori che puntano a una rielezione e a una ricollocazione sulla sedia assessorile, cui si aggiunge la presenza (elettoralmente forte) di Saverio Tammacco, consigliere provinciale.
Anche il movimento Molfetta Futura ha inglobato 2 ex assessori dell’amministrazione Azzollini (Mariano Caputo e Michele Palmiotti), un ex consigliere comunale (Mauro Squeo) e anche il dott. Mimmo Cives che non solo nell’ottobre 2012 era stato incluso nell’UDC, ma nel 2008 si era candidato nel PD. Anche per questo movimento nomi nuovi (ma con basso valore elettorale, a meno che non sponsorizzati da grandi potentati politico-elettorali), come anche per La Destra Storace, che potrebbe raccogliere a Molfetta appena un centinaio di voti.
A dispetto delle aspettative, la Lista Schittulli potrebbe raggiungere un buon quorum di voti, grazie alla presenza di alcuni “fabbriche” del voto, come Enzo Spadavecchia (ex assessore dell’amministrazione Azzollini, candidatosi nel 2008 con Molfetta in Azione), Paolo Montebello, Francesco Armenio (ex Alleanza Nazionale, candidato alle politiche con il centro montiana ed ex esponente dei finiani di FLI).
 
Due le giovani liste che appoggeranno il candidato sindaco del centro, Pino Amato. Da un lato i Popolari per Molfetta (lista riesumata dallo stesso candidato), dall’altro l’Unione di Centro, con i suoi maggiori esponenti quali Robert Amato, figlio di Pino, Saverio Digioia, coordinatore provinciale dei Giovani UDC Terra di Bari, e Vittorio Sasso, coordinatore dei Giovani UDC Molfetta.
Anche le due liste che appoggiano Bepi Maralfa (Movimento Indipendente Linea Diritta e la lista Rinnovazione di Sergio Magarelli, anch’egli in lista, candidato sindaco proposto dall’IDV fino a gennaio 2013) sono composte da molti giovani (la maggior parte nati negli anni ’80) ma anche da alcune presenze “sfasciste” della politica locale, rifiutate da altri perché anziché unire, riescono solo a dividere.
Infine, Rifondazione Comunista, in cui i due candidati tiranti saranno sicuramente il candidato sindaco Gianni Porta e l’eterno Antonello Zaza (quanti voti potrà raccogliere di questo passo il partito, con l’erosione della lista della Natalicchio?) e l’incognita Movimento 5 Stelle con il candidato sindaco Antonio de Robertis e una lista che, dovrebbe partire da un plafond di 3mila voti (o forse meno?), considerati i 6mila voti raccolti alle politiche.
 
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Rispettiamo le opinioni degli altri, ma chiediamo rispetto anche per le nostre opinioni. In Italia esiste ancora la libertà di stampa e, come tutti i giornali liberi, anche “Quindici” è libero di fare le proprie valutazioni sui candidati delle varie liste. Queste valutazioni possono piacere o meno, ma sono assolutamente legittime e non violano alcuna norma. Ribadiamo, ancora una volta, che chi sceglie di candidarsi, si espone anche al giudizio pubblico, altrimenti farebbe bene a restare a casa. Compito dell'informazione è anche quello di far conoscere agli elettori pregi e difetti dei candidati per permettere una scelta oculata e responsabile. In attesa di ricevere i chiarimenti sull'abbandono della lista civica “Molfettaviva” da parte del Movimento “Linea diritta”, anche per evitare voci e dicerie già diffuse in giro per la città su un gruppo che è stato il primo sostenitore del candidato sindaco Maralfa, gruppo sul quale avevamo già espresso le nostre perplessità, confermate dai fatti, ribadiamo che il termine “sfascisti” non si riferisce al candidato sindaco e a tutti i candidati. Il riferimento è solo a qualche soggetto la cui storia personale è costellata di presenze in altri partiti e movimenti nei quali ha creato più divisioni che aggregazioni: se questa è coerenza, lo lasciamo decidere agli elettori. Ognuno è libero di scegliersi i candidati che preferisce, ma questo non toglie a chi fa informazione, di esprimere opinioni libere su questi personaggi che hanno fatto della denigrazione fine a se stessa uno stile di vita. Se non lo facessimo tradiremmo la fiducia dei lettori e la credibilità conquistata in tanti anni di servizio alla città, scegliendo, come altri, un atteggiamento ipocrita di comodo. “Quindici”, invece, fin dalla sua fondazione, quasi 20 anni fa, ha scelto sempre di essere un giornale “scomodo” (e questo lo sai bene anche tu che, in passato, hai fatto parte della redazione), pagando anche i prezzi di questa sua posizione libera e controcorrente. Quindi, caro Nicolò, nessuna generalizzazione sui candidati, soprattutto di fronte alla nota rispettabilità della stragrande maggioranza di tutta la lista. In quanto alla scelta di preferire un candidato ad un altro, anche questo rientra nelle prerogative del giornalismo. Non dimentichiamo che il giornalismo anglosassone dal quale tutti hanno preso lezioni (e al quale qualche sedicente giornalista locale dovrebbe abbeverarsi) e che sono di proprietà di editori puri (senza altri interessi economici o politici), alla vigilia delle elezioni, fanno il cosiddetto “endorsement”, cioè dicono quale candidato preferiscono. “Quindici” non essendo legato ad alcun interesse economico o politico e non percependo contributi pubblici o privati, ritiene di fare solo l'interesse della città e, dopo aver espresso critiche alla gestione di centrodestra di Azzollini, ritiene di avere il diritto di esprimere la propria opinione su chi possa essere il candidato migliore per risollevare le sorti di Molfetta. Tutto, quindi, per amore della città, non di un candidato piuttosto che di un altro. E questo in assoluta trasparenza, a differenza di altri che cercano di nascondere le proprie preferenze, anche se dalla lettura degli articoli si evincono facilmente oppure praticano un cerchiobottismo deteriore spacciandolo per obiettività: il peggio dell'ipocrisia giornalistica.

A nome del candidato sindaco Bepi Maralfa e dei candidati tutti componenti le liste a sostegno del medesimo, esprimiamo la nostra massima contrarietà rispetto ad una esposizione delle candidature che rassomiglia molto più ad una pubblicità comparativa a favore di un solo candidato sindaco. Ravvisiamo una netta disparità non solo negli spazi fisici concessi alle varie candidature nell'articolo, ma anche rispetto alla presenza dei nomi dei candidati, alla sufficienza con cui alcune candidature e liste collegate sono esposte, ed all'accentuazione di presunti aspetti negativi delle stesse, con l'evidente scopo di far risaltare il presunto valore della candidata sindaco Paola Natalicchio e delle liste ad essa collegate. A tale proposito, peraltro, si contestano nettamente sia la descrizione del percorso che ha portato "Centro Democratico/Molfettaviva" ad abbandonare la coalizione a sostegno del candidato sindaco Bepi Maralfa, ragione per cui si manifesta la piena disponibilità a fornire, a semplice richiesta della redazione, tutti i chiarimenti su tale avvenimento, sia l'attribuzione del termine 'sfascisti' ai nostri candidati, definizione che riteniamo adeguata solo a persone dalla dubbia lealtà e coerenza personale, che non si ravvisano nelle nostre liste, ma che i lettori potranno agevolmente individuare altrove, anche grazie alla stessa vostra elencazione. Prova ne è che i nostri candidati, laddove eletti, seppur in assenza di un impegno scritto, garantiranno il loro appoggio e sostegno al lavoro del candidato sindaco Bepi Maralfa.




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