MOLFETTA - L’ennesimo sconsiderato, ignobile atto di vandalismo a sfregio dell’intera Comunità è stato commesso da ignoti, criminali mascalzoni.
Come prevedibile, le reazioni dei Cittadini – coloro che lavorano, soffrono, protestano, si arrabattano ogni giorno: le Persone oneste e rispettose delle regole – sono state probabilmente, prima di stupore, poi di raccapriccio ed infine di rabbia! Rabbia feroce, disgusto che conseguentemente ha prodotto commenti forse anche fin troppo ingenerosi e durissimi nei riguardi di chi avrebbe dovuto vigilare/reprimere preventivamente la capacità di compiere simili atti.
Una struttura pubblica – il mercato “Piazza minuto pesce”, restaurata negli anni scorsi, inaugurata nel settembre del 2010: un gioiello, realizzato anche nel rispetto dell’aspetto intrinsecamente storico del sito, ideato e creato, con la dovuta attenzione all’igiene, all’ordine ed alla disciplina civile per la vendita del pesce – è stato oggetto di atti di distruzione cieca, paragonabile alla devastante azione iconoclasta (verso monumenti e vestigia millenarie, patrimonio dell’Umanità intera) del così detto Stato Islamico, quando nella serata di sabato ignoti? hanno distrutto i banchi di pietra che costituivano i ripiani per la vendita del pescato delle piccole imbarcazioni giornaliere.
Ripassando la “storia” di questi cinque anni di esistenza dell’impianto, possiamo dire che, sin da subito, i vari Concessionari che vendono pesce, avevano, loro per primi, iniziato a… personalizzare gli stalli, affidatigli in concessione. Avevano eliminato (per comodità dei propri clienti che, malgrado le norme lo vietino, usano scegliere il pesce, manipolandolo nei modi più smaccati: è un’usanza inveterata, dura a morire, alla quale ben pochi rinunciano) prima le fasce di plexiglass che rendevano disagevole la scelta personale del pesce; poi addirittura eliminando anche i supporti metallici che reggevano le lastre. Pian pianino, quella che avrebbe dovuto diventare una moderna, igienica struttura di vendita di pesce fresco, aveva assunto – fatta eccezione per la presenza di banchi di vendita in pietra e qualche altro dettaglio importante,come l’acqua corrente ed un impianto elettrico a norma - più o meno l’aspetto della vecchia, caotica, disordinata bailamme che era prima dell’intervento di restauro. Venditori “autorizzati” e non, offrono pesce vendendolo in condizioni igieniche ben lontane dagli standard che erano stabiliti e che avrebbero dovuto diventare regola per tutti!
Crediamo che RARAMENTE qualcuno abbia mosso rimostranze agli Operatori che, per motivi ingiustificati, avevano alterato un bene pubblico, riportando le condizioni funzionali ed estetiche generali, quasi alla situazione precedente. Malgrado i patetici divieti di sosta davanti alla scalinata di accesso alla struttura – per rendere agevole l’accesso, gli acquirenti sono costretti a movimenti difficoltosi per accedere all’area mercatale, perché gli operatori devono parcheggiare i propri veicoli, davanti al mercato, sempre malgrado i divieti.
Dunque, lo sfregio è stato consumato. Chi sia il responsabile-mandante del delitto, sarà – si spera a breve – accertato dagli Inquirenti.
L’ennesimo, eclatante episodio delinquenziale, consumato ai danni, certamente degli operatori del mercato, ma anche e soprattutto ai danni della Comunità, ci dà lo spunto per parlare ancora una volta della situazione della sicurezza nella nostra Città.
Nessuno,crediamo, possa negare che Molfetta non sia proprio una città vivibile.
Accettiamo per buono il teorema che l’attuale Governo (della Città) ha ereditato, dalle passate Amministrazioni, una gran quantità di problemi. Prendiamo atto che grandi risorse politico/gestionali sono state investite, in questi due anni e passa, per far fronte a piccoli-grandi situazioni mai affrontate prima: problemi non solo di origine esterna, ma anche e soprattutto mini-crisi… domestiche della Coalizione.
Quanto minuziosamente descritto nel programma elettorale che ha ‘promosso’ la Coalizione medesima, facendole vincere le elezioni amministrative nel Giugno 2013, è in corso d’opera. Alcuni obiettivi sono stati raggiunti.
Detto questo però, è necessario avere l’onestà intellettuale – che potrebbe essere percepita come una critica gratuita all’Amministrazione, ma non è così – per riconoscere che forse una delle voci più importanti del Programma: la SICUREZZA ed il RISPETTO DELLE REGOLE di civile convivenza in una moderna città, fortissimamente auspicati dalla stragrande maggioranza di Cittadini, sia di là dall’essere stata affrontata con la necessaria grinta e determinazione!
Sì! abbiamo sentito proclami, letto manifesti che sembrava volessero seriamente affrontare/eradicare il problema. Problema che, a nostro parere, più lo si trascura, più incancrenisce e rende sempre più difficoltoso/costoso risolvere.
Guardando in faccia la realtà senza infingimenti, chi si è illuso che il semplice manifesto, l’azione di “ordine pubblico” episodica – da noi subito annotata – ma senza la necessaria continuità, potesse servire non tanto a far cessare il malcostume, ma almeno a tentare un’inversione di tendenza, è rimasto amaramente disilluso!
Anche la più onesta e specchiata figura, circondata, immersa in tanti episodi non proprio civili (traffico caotico per cattiva educazione stradale, soste selvagge mai o poco sanzionate, semafori, sensi di circolazione e precedenze ignorate, zero rispetto per i diritti degli altri – solo i nostri sono sacrosanti, occupazioni abusive di spazi comuni, rumori molesti anche in ore notturne, pochi controlli e, di conseguenza, sanzioni poco applicate, ineducazione morale e civile a livelli infimi in tutte le fasce d’età e di genere, ecc. ecc.; la lista potrebbe non essere esaustiva) si domanda: ma perché io dovrei essere la mosca bianca che addirittura disturberebbe il (a)normale scorrere degli eventi descritti in una città in cui si preferisce… soprassedere. Come dargli torto!?
Siamo certi che i problemi di educazione e di rispetto personali non fanno, non possono far parte dell’azione di governo; siamo tuttavia dell’opinione che esempi drastici perché no, potrebbero essere altamente educativi, senza per questo venire accusati di praticare la tirannia o lo stato di polizia.
Tornando allo spunto per questa riflessione – l’episodio “vandalico”, consumato non in ore tarde, ma sembra addirittura in ore serali di sabato scorso – induce inquietanti interrogativi, oltre ad una notevole dose di preoccupazione comune per l’audacia dell’episodio criminoso.
Sappiamo che una riunione dedicata anche a questo evento sarà tenuta nei prossimi giorni, a livello di comitato per la pubblica sicurezza. Cosa ne scaturirà? Sarà questo l’atto più eclatante, l’apice della parabola delinquenziale che sta affliggendoci e che consentirà un vero, percepibile cambio di passo, sulla sicurezza dei Cittadini? Oppure no!
L’operato di un’Amministrazione, con onestà intellettuale dovrebbe essere valutato usando freddi parametri oggettivamente razionali. Ma come è possibile, in questo scenario, non fare valutazioni – magari non proprio corrette – spinti dall’emozione, dalla rabbia, dalla frustrazione che ognuno prova adesso?
Cosa altro dobbiamo aspettarci, in mancanza di provvedimenti dovuti, in futuro?
Adesso sappiamo che i Pescatori, i lavoratori del mare, dopo sei settimane di fermo della pesca, con i problemi che già sopportano per la crisi del settore, avrebbero dovuto rioccupare gli stalli loro destinati – a pagamento. Dove potranno riprendere la loro onesta attività di vendita del proprio prodotto?.
Ci conforta la certezza che chi di dovere saprà dare risposte VERE e VERIFICABILI a questi angosciosi interrogativi che la grande maggioranza di onesti Cittadini si sta ponendo. Ma, se così non fosse, la prospettiva, al di là della caduta verticale di fiducia nell’Istituzione, avrà conseguenze irreversibilmente deleterie per tutti.
Intanto per venire incontro alle giuste esigenze dei Cittadini e dei Pescatori – venditori non abusivi – che, dopo il periodo di fermo biologico riprendono l’attività di pesca e vendita del pescato, nella zona devastata, con decisione dell’Autorità, si allestiscono banchetti di fortuna! E’ in tutta evidenza una sistemazione d’emergenza: l’auspicio è che i lavori riprendano presto e riportino il mercato nella situazione precedente. Le attività inquirenti, comunque continuano ad indagare, con la certezza che presto saranno individuati, non solo i vandali, ma anche e soprattutto i mandanti.
E’ un fatto dovuto alla cittadinanza che non può e non deve essere assimilata alle canaglie, come quelle che hanno perpetrato il delitto!
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Autore: Tommaso Gaudio