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Molfetta e dintorni
15 luglio 2013

AVS e Auser: un binomio a favore degli anziani L’Associazione Volontariato e Solidarietà “A.V.S.” e l’Auser, due realtà ormai radicate sul territorio, hanno dato luogo al primo dei sei incontri che verteranno sul volontariato e sul mondo degli anziani. Grande interesse è stato suscitato dal pubblico, che ha interagito coi relatori. L’iniziativa rientra nel corso di formazione teatrale e di avvio al volontariato civile organizzato dall’Auser, l’associazione presente a Piazza Paradiso n°.16 nota per le sue attività di socializzazione, di compagnia e assistenza leggera per le persone anziane e sole. La presenza dell’Associazione Volontariato e Solidarietà “A.V.S.” ha come fine quello di avvicinare il mondo del volontariato alla popolazione senile, potenziando la capacità dell’Auser nel generare iniziative di assistenza e solidarietà a favore dei propri iscritti e della collettività. Ormai nota alla città e ai paesi limitrofi per il suo progetto di assistenza domiciliare “Home Family Care”, l’AVS si dimostra ancora una volta legata a doppio filo con le necessità delle famiglie e degli anziani. Il progetto prevede anche un laboratorio teatrale, in collaborazione con il laboratorio teatrale “Arteatro”, animato da Felice De Trizio e Adriano Nappi, che avrà una durata di 13 ore e si concluderà con la rappresentazione di un’opera inedita. Relatori della prima conferenza sono stati Giovanni Angione, Presidente dell’AVS Onlus e collaboratore di “ Q u i n - dici”, e Pantaleo Gianluca De Trizio, infermiere professionista, i quali hanno presentato il progetto con dei cenni alle diverse tematiche che verranno affrontate nei prossimi incontri tra le quali: “Volontariato e gratuità”, “Tecniche di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare” (è prevista anche la prova pratica sui ma n i c h i n i ) , “Come difenderci dai colpi di calore” (questo incontro sarà arricchito dalla distribuzione ai presenti di un vademecum con le 10 regole base per sopravvivere alle giornate di intensa calura estiva). L’ultimo incontro sarà poi incentrato sulle diverse esperienze di volontariato, quindi “Volontari perche” è il titolo dell’ultimo incontro. A fine conferenza sono state tante le domande dal pubblico presente a testimoniare l’interesse delle tematiche che verranno approfondite durante i singoli incontri. Viva soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Auser, Nino Gadaleta, per la professionalità dei relatori e gli interessanti temi trattati. Prossimo incontro è previsto il 10 luglio alle 18.00 presso la sede Auser. Saverio Tavella Alla scoperta dei parchi americani con Liliana Carabellese Un pubblico numeroso e attento ha salutato, presso l’Auditorium San Domenico di Molfetta, la proiezione del DVD documentario “Alla scoperta dei Parchi americani” di Liliana Carabellese Missori. La serata è stata organizzata dalla FIDAPA in collaborazione con il Centro Culturale Auditorium “San Domenico”; dopo i saluti dei presidenti delle associazioni, rispettivamente Lidia Gagliardi Amato e il preside prof. Damiano d’Elia, l’autrice ha delineato l’itinerario effettuato e ha compiuto alcune puntualizzazioni in merito alle scelte di regia. Viaggiatrice per vocazione e per sete di conoscenza, Liliana Carabellese aveva già realizzato altri pregevoli filmati, narrandoci poeticamente l’itinerario nelle pampas argentine e nella Terra del Fuoco, contemplando il fascino aristocratico e melanconico di Lisbona o il vitalismo esuberante della Grande Mela. Il “viaggio con la videocamera” consente di assumere prospettive diverse, indossare nuove lenti, per poi avvertire un senso di empatia verso l’oggetto di conoscenza o sviluppare quel senso critico, che nelle opere della Carabellese non è mai disgiunto da un’ironia raffinata e da un delicato senso di humanitas. Suggestive le riprese, spesso on the road; efficace la scelta della colonna sonora: se il viaggio argentino volava sulle note della struggente Volver e il soggiorno portoghese si colorava della nostalgica saudade tipica del fado, a far da Leitmotiv in questo percorso che da Yellowstone ci conduce nel cuore della Death Valley, per proseguire nella perlustrazione della wilderness americana, è la musica country. Talora, poi, essa cede il passo ai ritmi dei nativi americani e allora la memoria corre tristemente alle azioni di pulizia etnica patite da quest’ultimi. La Carabellese s’incanta nella contemplazione degli scenari paesaggistici. I fotogrammi maggiormente spettacolari documentano la selvaggia beltà della Valle della Morte, criptodepressione che annovera angoli mozzafiato soprattutto nella zona di Zabriskie Point, con le sue badlands, costituite dai sedimenti dell’antico lago di Furnace Creek. La memoria dell’autrice s’intreccia allora con le suggestioni della cinematografia italiana; il ricordo corre immediatamente a Michelangelo Antonioni. La videocamera ci conduce però anche nella patria dei cowboys; dalla Jackson Hole a Jackson, rivive la loro epopea, tra bizzarri, e un po’ rustici archi trionfali, e ritrovi dal fascino rude, con sedili modellati su selle. Non mancano momenti di straniamento, soprattutto quando il viaggio approda nella capitale dello shopping e del divertimento, Las Vegas. La Sin City si offre civettuola alla macchina da presa, squadernando uno charme vagamente kitsch, nell’anelito all’imitazione degli scenari più incantevoli del mondo: dal fascino elegiaco di Bellagio all’aura medioevale; dallo stile egizio del Luxor Hotel alle atmosfere tra neoclassicismo e romanticismo parigino. Questa fata Morgana riecheggia persino angoli dell’incantevolmente triste Venezia, quasi fosse simbolo del furore di un Nuovo Mondo che anela fagocitare in sé la grazia del Vecchio continente e del resto del globo. Tra elegia, ironia e tanta sana levitas il viaggio prosegue e, come asseriva Proust, la sua bellezza “non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Gianni Antonio Palumbo La Dance Company di Antonella Battista festeggia i suoi primi 10 anni “C’era una volta, in un piccolo paese della Puglia, una ragazza di 14 anni con tanta voglia di girare il mondo, che amava la sua arte più di ogni altra cosa: la Danza. Viveva in pieno tutto ciò le diceva il cuore, senza mai guardarsi indietro tra mille ostacoli, difficoltà, tragedie ma con gli stessi obiettivi che si era prefissata nella sua adolescenza... Forte di molteplici esperienze di attività didattiche e formative e grazie all’impegno e passione, nasce la Dance Company. Dall’anno della sua fondazione (2003), amplia il campo delle proprie attività e rilancia un programma articolato e completo su tutto il fronte delle discipline e dei linguaggi del Musical: la Danza, strutturata in 2 dipartimenti, il primo della danza classico-accademica e moderna, il secondo della modern-jazz, della danza contemporanea e dall’hiphop; la Recitazione con il metodo Stanislavsky; il Canto lirico - leggero e per finire le attività inerenti la Musica. Si determina in tal modo un insieme di opportunità straordinarie per gli allievi, in una offerta completa per fanciulli, adolescenti, giovani e adulti, seguiti da una equipe di docenti di alta preparazione e di specializzazione professionale. ... Il suo sogno ora sta per avverarsi: trascorsi i 10 anni dalla nascita della scuola decide di festeggiare con un Musical inedito, una rivincita con la vita dedicata al suo papà che da lassù la guarda con grande orgoglio”. E’ questo il prologo scritto dall’anima della Dance Company, Antonella Battista, per il traguardo dei 10 anni della compagnia festeggiati con il suo matrimonio e la festa non privata ma pubblica all’anfiteatro di ponente con tanto di torta e brindisi col suo pubblico e i suoi artisti e collaboratori nello scenario dell’Anfiteatro di ponente con lo spettacolo “La mia vita in una favola”. La scuola di ballo, canto, recitazione e musica ha preparato tre serate dedicate all’arte del musical. La prima intitolata “The rock story” è stata un excursus temporale della storia del rock, dalle origini fino ai giorni nostri. La seconda ha riproposto a grande richiesta dei più piccini “Pinocchio”; mentre la terza e ultima serata ha visto sul palcoscenico un musical del tutto nuovo, ideato e progettato dalla coordinatrice della scuola Antonella Battista, da Matilde Bonaccia e dall’insegnante di canto e recitazione Grazia Coppolecchia, dal nome “La mia vita in una favola”. Una trama fresca e colorata, un viaggio di una giovane ragazza sognatrice, un mix di tutti i musical che hanno fatto la storia, rivisitati in chiave moderna.

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