MOLFETTA – Finalmente l’opposizione di centrosinistra di Molfetta (perfino Rifondazione Comunista) e si è accorta dello scoop di “Quindici” sulla strada asfaltata ad personam che conduce alla villa dell’assessore Giacomo Spadavecchia. Una vergogna che ha fatto il giro della città ed ha alimentato un grosso dibattito sul nostro quotidiano on line.
La notizia ha talmente spiazzato la maggioranza di centrodestra e il sindaco sen. Antonio Azzollini, che non è stata in grado di replicare nulla a questa inqualificabile operazione ad personam (a “Quindici” risulta che ce ne siano altre, delle quali daremo notizia appena avremo verificato quali altri consiglieri e assessori comunali hanno goduto dei vantaggi di stare al governo).
Nemmeno lo stesso assessore ha avuto il coraggio di replicare, e soprattutto di presentare le sue immediate dimissioni di fronte alla sdegnata reazione dell’opinione pubblica.
L’opposizione oggi finalmente ha il coraggio di chiedere quelle dimissioni che dovrebbero essere doverose in un paese civile, mentre, si sa, a Molfetta tutti possono fare quello che vogliono, senza conseguenze.
Ed è grave che l’opposizione tolleri queste situazioni.
Ma leggiamo il comunicato che solo ora il Partito Democratico, Prc-Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà hanno diffuso:
«Rispetto alla notizia (diffusa da “Quindici”) relativa alla vicenda della strada asfaltata ad uso e consumo dell'abitazione dell'assessore Giacomo Spadavecchia nel comparto 5 e dell'apposito cassonetto giallo dedicato all'unica utenza assessorile, crediamo che la città aspetti spiegazioni dagli interessati ovvero dall'assessore in persona, dalla sua maggioranza e dal Sindaco.
Ad oggi non ci sono state smentite né prese di posizione sulla vergognosa vicenda. Mentre i tempi per le opere di urbanizzazione nei nuovi comparti di espansione si allungano, mentre l'“Amministrazione del fare” (figure barbine...) penalizza i cittadini che abitano nei nuovi quartieri, un assessore che si ritiene “più dritto e più uguale degli altri” miracolosamente riesce ad avere ciò che ad altri è negato.
In casi come questi l'unico atteggiamento idoneo è dato dalle spiegazioni dell'interessato che la città giustamente esige, dalle scuse qualora i fatti siano confermati (e altri ne vengano acclarati...) e dalle conseguenti dimissioni come sola e unica igiene istituzionale.
Siamo convinti che l'interà comunità gradirebbe questo comportamento e anche gli amici della maggioranza di centrodestra che sarebbero tolti da questo imbarazzo».