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Molfetta, domani consiglio comunale decisivo sul bilancio. Il sindaco verso il ritiro delle dimissioni
29 luglio 2015

MOLFETTA - Ore decisive, le ultime, per ricomporre la crisi politica che ha spaccato la maggioranza di centrosinistra e portato il sindaco vincitore delle comunali del 2013, Paola Natalicchio alle dimissioni. A un giorno dal voto decisivo in consiglio comunale sul bilancio, le grandi manovre che all'interno del centrosinistra cittadino non sono mai cessate per ristabilire l'armonia e permettere all'amministrazione di andare ancora avanti, sembrano essere arrivate a un punto decisivo. 
Secondo le ultime fondate indiscrezioni, il sindaco dovrebbe ritirare le sue dimissioni e concedere successivamente il rimpasto, sacrificando l'assessore ai lavori pubblici Giovanni Abbattista che voci insistenti circolate già nella tarda serata di ieri danno già per dimissionario. In cambio il Pd si impegnerebbe ad ammorbidire la sua opposizione su alcuni temi e a stemperare alcune polemiche maturate negli ultimi mesi tra la dirigenza del partito e il sindaco. La prima prova della volontà di andare avanti, dovrebbe essere fornita dal consiglio comunale di domani, nel quale alla maggioranza toccherà superare il delicatissimo scoglio del bilancio. Malgrado quest'ultimo non sia stato approvato dal partito democratico, in quanto già uscito dalla giunta in seguito alle dimissioni dell'assessore Tommaso Spadavecchia, il partito di Piero de Nicolo non dovrebbe creare problemi e il centrosinistra potrebbe approvarlo all'unanimità.
Restano comunque, dei nodi politici ancora insoluti. Le dimissioni di Paola Natalicchio, è vero, hanno fatto rumore anche ben oltre le mura cittadine e suscitato reazioni tra i maggiori esponenti della sinistra italiana, partito democratico compreso. Ultima in ordine di tempo, la presa di posizione di Deborah Serrachiani vicesegretario nazionale del partito, che ha invitato il sindaco a continuare la sua opera amministrativa giudicata brillante e coraggiosa. Eppure le richieste del sindaco di azzerare i vertiti cittadini del pd, sono state ritenute irricevibili e quindi sarà con questi che il sindaco dovrà continuare a misurarsi. Ma se il segretario provinciale Ubaldo Pagano ha teso ramoscelli d'ulivo, di contro i rapporti con l'ex esponente dc Annalisa Altomare continuano a essere critici (per usare un eufemismo).
Ancora nell'ultimo vertice di maggioranza di due giorni fa, quello di lunedì, sono stati diversi i momenti ad alta tensione. In molti comunque, in queste ultime ore stanno lavorando di gran lena per gettare acqua sul braciere dei veleni e riportare la situazione sotto completo controllo. Da Rifondazione Comunista a Sel, passando per Linea Diritta fino a Dep (Democrazia è partecipazione che riunisce i fuoriusciti del partito democratico) e tutte le altre realtà della maggioranza, l'idea è che ci siano i margini per portare avanti l'esperienza del governo cittadino e per non fare un gran regalo alla destra locale terremotata dai guai giudiziari del senatore Antonio Azzollini e ancora di più, affossata dalla maldestra giravolta di Saverio Tammacco passato armi e bagagli nel campo del centrosinistra al fianco di Michele Emiliano alle ultime regionali ma rimasto fuori dal consiglio.
Mentre le incognite restano, lo scenario più probabile al momento resta il seguente: il sindaco Paola Natalicchio si presenterà dimissionaria al consiglio comunale di domani e valuterà lo stato di salute della maggioranza. Se il bilancio passerà senza alcuna lacerazione, si apriranno robusti spiragli per far rientrare la crisi. A quel punto verrà concesso il rimpasto al partito democratico a cui dovrebbe quasi certamente andare l'assessorato ai lavori pubblici, quello di Giovanni Abbattista.
Solo un'ipotesi ma assai probabile. 
Dopo l'appuntamento di domani il quadro sarà più chiaro. Il sindaco potrà ritirare le dimissioni sino al 5 agosto.
© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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La precisazione dell'assessore Abbattista,relativamente a sue dimissioni riportate in questo articolo,leggendo tra le righe quanto sostenuto dall'assessore "solo per amore di verità" portano a ritenere che i giochi politici non sono ancora chiusi in positivo,ma che bisogna "fare i conti"anche col movimento di cui fa parte l'assessore;A questo proposito vale sempre il vecchio adagio "Il tempo è galantuomo".Qualcosa vorrei aggiungere a proposito della richiesta del Sindaco di azzerare il vertice del PD a livello locale,il qualcosa mi riviene dal fatto che per oltre 20 anni sono stato segretario politico del PRI molfettese ed ho personalmente vissuto le varie e travagliate vicissitudini attraverso cui un Partito che voglia crescere è costretto a passare.C'è chi accetta la nuova situazione e chi non l'accetta e si regola conseguentemente.Questo valeva per il mio PRI,questo vale per l'attuale PD.Ma ciò che voglio sottolineare e mi sia permesso aggiungere stigmatizzare,è che non è mai accaduto,nella storia dei Partiti che un capo d'Amministrazione chiedesse l'azzeramento dei vertici di un Partito che appoggia l'Amministrazione.La risposta della Serracchiani è in linea con questa mia affermazione!Che cosa può dire un Dirigente nazionale ad una tale abnorme richiesta se non "Mettetevi d'accordo ed andate avanti,se ci riuscite,ma io non posso sfiduciare il segretario e il Direttivo di una sezione di una città,Molfetta,che non è Roccacannuccia"?.Ed allora,Discutere e redistribuire le deleghe e la visibilità a ciascun gruppo secondo la propria consistenza.Nessuno assuma,al tavolo,posizioni preconcette.Auguri a tutti.



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