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Molfetta, degrado e rifiuti alle spalle del cimitero
04 ottobre 2012

MOLFETTA - Ancora degrado in periferia. Ancora il comparto 16 (tra le vie Fondo Favale e via cavalieri di Vittorio Veneto). Un residente ha segnalato a Quindici la presenza di rifiuti di ogni genere (foto), abbandonati sua via Fondo Favale, alle spalle del cimitero, come accade ormai da sempre, visto che quella strada sembra essere caduta nel dimenticatoio. Il disinteresse degli organi competenti è palese, ma l’inciviltà di alcuni cittadini ha ormai raggiunto un livello di degrado non più tollerabile.
«Come si può ben notare la zona in questione presenta numerosi rifiuti di ogni tipo anche pericolosi abbandonati fuori dal cassonetto della spazzatura. Mi chiedo come mai nessuno interviene per rimuovere tali rifiuti - scrive il residente a Quindici -. Noi cittadini paghiamo tasse a non finire per quanto riguarda i rifiuti e dobbiamo avere un servizio più adeguato. Gli uomini dell'Asm fanno il loro lavoro oppure dormono sonni profondi? Mi sembra che non fanno il loro dovere e la città sta diventando specie da queste parti in totale degrado e dimenticanza».
 
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Degrado sociale e civico, presenza di rifiuti nei luoghi più impensabili, denotano che dall'homo sapiens, all'uomo politicus, siamo giunti all'homo consumens, ovvero all'homo spazzatura. A ben vedere le ubicazioni e le posizioni dei rifiuti, anche nelle vicinanze di luoghi sempre considerati sacri, fanno pensare esista una certa adorazione dell'uomo per la spazzatura, l'esistenza di una sorta di cultura che possiamo chiamare la “cultura della spazzatura”. Un revival di tempi addietro, anche se molto diversi culturalmente. - Il sito di Regourdou, in prossimità delle grotte di Lascaux (le cui pitture rupestri risalenti a circa 15.000 anni fa sono famose in tutto il mondo), è molto meno noto ma merita una attenzione particolare. La grotta di Regourdou venne scoperta intorno al 1954, e fu scavata in più riprese nel decennio successivo Dal punto di vista delle industrie litiche, i suoi depositi comprendono diversi livelli musteriani del tipo “Quina” e tracce di Paleolitico superiore (Aurignaziano) alla superficie. Resti animali indicano una fauna caratteristica di climi freddi, come la renna e l'orso. La sua importanza sta nel testimoniare la pratica dell'inumazione nell'uomo di Neandertal; nei livelli musteriani è stata infatti scoperta una sepoltura realizzata attraverso una disposizione di pietre evidentemente intenzionale. Se questo non fosse già abbastanza eccezionale, all'interno della struttura erano inumati, insieme, un uomo di Neandertal e un orso. La posizioni dei corpi e delle ossa fa pensare che dovesse esistere una sorta di “cultura dell'orso”, che per meritare lo stesso trattamento rituale riservato all'uomo doveva probabilmente rivestire un particolare significato simbolico. Nelle prossime e future inumazioni, la spazzatura sarà la degna compagna dell'uomo consumens!



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