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Molfetta, Corso Umberto stravolto per voltare pagina
15 marzo 2010

MOLFETTA - Demolire i confini è l’obiettivo dell’amministrazione comunale. Confini tra Centro storico e il resto della città, per crearne di nuovi tra la Molfetta Buona e i “ghetti”. Di ciò si è parlato nel nuovo incontro di domenica mattina alla fabbrica di san Domenico.
Il “piano strategico” proposto dai dirigenti comunali pone infatti l’idea di una nuova città da realizzare nei prossimi anni. Come afferma l'assessore all'Urbanistica Pietro Uva, questo progetto prenderà forma dal quadrilatero che comprende C.so Umberto I, P.za Principe di Napoli, C.so Margherita di Savoia, via Vittorio Emanuele, via Baccarini, via de Luca, via XX settembre e via Bari. È proprio il centro della nostra città che sarà riqualificata secondo questo progetto “bandiera”.
Questo, come sottolinea il dirigente comunale del Settore Territorio ing. Rocco Altomare, tratterà una superficie di circa 150 metri quadrati, ma non vorrà trascurare le periferie e le zone limitrofe al contrario dei passati interventi sporadici nell’urbanistica che magari hanno peggiorato la situazione. In un secondo momento verranno riqualificate zone come quella di via Annunziata e Piazza Paradiso. 
Il nostro corso – secondo l’idea dell’amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini - verrà trasformato da collegamento commerciale tra vecchia città e nuova, quella della stazione, come da progetto dell’architetto de Judicibus, a salotto buono che in questi ultimi anni è stato trascurato. Un salotto dove socializzare, incontrarsi senza intralcio di auto.
L’intera zona sarà infatti vietata al traffico non pedonale e lungo i suoi margini il trasporto pubblico sarà efficiente grazie ai punti di incrocio “socializzanti”, che daranno la possibilità di intrattenersi a vedere vetrine o riposarsi su alcune panchine. Il corso Umberto sarà attraversabile solo in quattro punti dei quali non si può fare a meno per problemi di mobilità.
Le basole verranno completamente recuperate e i gradini non ci saranno più, ma in ogni modo lo spazio laterale sarà disposto a passeggio mentre quello centrale per il momento relazionale che sarà garantito da panchine e da aiuole non rialzate che non ostacoleranno la vista. Ogni particolare è stato studiato sui computer e di persona, sulle strade, perché come afferma ironicamente lo stesso Altomare “è più difficile spostare un cassonetto della spazzatura che avere una raccomandazione per un posto di lavoro”. Pertanto ogni aiuola avrà determinate piante idonee sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista botanico con le esigenze determinate dai fenomeni atmosferici come il vento che verso il mare è più forte e potrebbe determinare l’inclinazione non naturale di piante dal fusto alto.

Il progetto ipotizza la presenza di due portali all’inizio e alla fine del corso cittadino, ma la realizzazione di questi si svolgerà parallelamente al progetto bandiera secondo modalità ancora da definire, e probabilmente sarà arricchito da bassorilievi o da altre opere artistiche da parte di artisti locali o scuole, ma la questione è tutta da definire, al contrario di quanto altre testate giornalistiche locali hanno dato per certo.
L’opera prevede altri punti: Piazza Principe di Napoli sarà “il Comune portato al centro”, come lo definisce il dirigente comunale (sperando che non facciano pasticci, ci permettiamo di essere scettici, vista la schifezza combinata in precedenza, con inutile spreco di denaro pubblico, nella piazza ribattezza da Quindici, “Piazza dei puffi”, ndr) per il trasferimento di alcuni uffici del Comune. Su via Maranta due panche coperte filtreranno l’area pedonale con il parcheggio retrostante. Verrà realizzato un sagrato con fontana per la chiesa del Sacro Cuore che in origine fu ideata come “una chiesa sulla strada”. Largo Sant’Angelo sarà riqualificato con luci e ridefiniti gli spazi adibiti a parcheggio.
Alle parole dei tecnici del Comune sono seguite nel Talk Show quelle dei cittadini, commercianti, professionisti e artisti che hanno voluto esprimere parere e perplessità sul futuro operato. L’amministrazione si propone di realizzare realmente questo progetto poiché le risorse economiche ci sono e lo stesso presidente della Commissione consiliare Territorio, Giovanni Mezzina, si pone come garante e controllore (sic!) dell’operato che si concretizzerà in “tempi brevi”, cioè ci si impegna a realizzare il progetto definitivo per questa estate con lo scopo di “mettere la prima pietra” per natale.
Entro il 2013 i lavori saranno ultimati, in modo da permettere ai commercianti di investire e dare nuovo vigore al commercio, per tanto tempo in declino nel centro. Le acque meteoriche, problema che ha interessato questo inverno molfettese, saranno incanalate in sistemi di raccolta sotto le basole.
Verso il termine dell’incontro prende la parola il sindaco Antonio Azzollini dopo gli interventi dei presenti: l’assessore all'Urbanistica Pietro Uva, il dirigente comunale del Settore Territorio Rocco Altomare e il presidente della Commissione consiliare Territorio, Giovanni Mezzina.
Il sindaco asserisce che il progetto non è una idea propria degli amministratori, ma è condivisa con la cittadinanza (quale? ndr), specie coi commercianti, con i quali ha avuto già precedenti incontri. La dialettica con la popolazione è aperta proprio grazie al Talk Show per concorrere a migliorare il piano di lavoro. Le risorse finanziarie ci sono già e anzi potrebbero anche aumentare tanto da poter riqualificare anche quella zona che va da via Paniscotti all’Annunziata.
Finché questi quartieri abbandonati a loro stessi avranno migliorie sarà ancora più tangibile la netta differenza con un centro lussuoso che non sembra rispecchiare la realtà di una città che risente di problemi e necessità più vicine come il traffico congestionato, le rovinose strade piene di buche, la sicurezza e la mancanza di civiltà che hanno imbarbarito spazi verdi e di tutti come quello del parco di ponente.
La città sarà divisa in due da un corso che invece di unire separerà imponendo un traffico obbligatorio per raggiungere la parte opposta, con ovvi problemi di caos e inquinamento, alla faccia della rotatoria di via Terlizzi. Per non parlare del problema sosta. E la memoria storica? Insomma, ancora una volta, invece di pensare ai problemi seri (buche, parcheggi, traffico caos) si fanno progetti campati in aria in periodo elettorale, magari per dimostrare che qualche assessore inutile esiste (leggi marketing territoriale), illudendo i cittadini, che però, a differenza dell’amministrazione comunale, conoscono bene i problemi della città e le sue esigenze, che non sono quelle del nuovo look di Corso Umberto.
Invitiamo i lettori ad esprimere i propri pareri nell’area commenti.
Prossimo appuntamento martedì 16 col Talk Show dove l’amministrazione chiarirà alla cittadinanza la situazione urbanistica di Molfetta.
© Riproduzione riservata

Autore: Saverio Tavella
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