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Molfetta, Comitando incontra Alba Sasso: il diritto allo studio è sancito dalla nostra Costituzione e va preservato. Il sindaco Paola Natalicchio: abbiamo azzerato 600mila euro di debiti del passato
30 marzo 2014

MOLFETTA - Azzerare i dislivelli di partenza e garantire a tutti gli studenti uguali possibilità, consentendo così la salvaguardia di un diritto costituzionale, quello allo studio. L'assessore regionale al Diritto allo Studio e alla Formazione (Scuola, Università e Ricerca, Formazione professionale) Alba Sasso (al centro della foto fra Antonio Drago e Mimmo Favuzzi) quando si parla di istruzione e futuro dei più giovani non usa mezzi termini: quello del diritto allo studio è uno dei pilastri costituzionali del nostro paese e va difeso con le unghie e con i denti. Lo ha ribadito a Molfetta, ospite di Comitando. La serata è stata la terza tappa di un percorso iniziato un mese fa, incontrando Giacomo Pisani (redattore di Quindici e dottorando di ricerca presso l'Università di Torino, con il quale si è discusso sulle basi teoretiche del reddito di cittadinanza) e proseguito con Carmine Doronzo consigliere comunale a Barletta.

“Con Carmine abbiamo parlato di un esperimento molto interessante già provato nel suo Comune: un vero e proprio reddito di formazione visto come una forma di reddito di cittadinanza. E' arrivato in consiglio comunale come una delibera di giunta e ha previsto lo stanziamento di 200.000 euro con  cui indennizzare le famiglie con reddito inferiore a 5.000 euro (somma poi elevata a 10.000 euro, ndr). E' rivolto anche a persone che volevano solo seguire corsi di formazione e gli interventi sono previsti fino ai ragazzi di 25-26 anni. Ora col cambio del sindaco, stanno emergendo problemi a reperire risorse ma riteniamo l'argomento molto interessante. Ad aprile dello scorso anno infatti, fu svolta un'inchiesta tra gli studenti universitari su quale tipo di sostegno allo studio fosse più adatto: sono emersi molti pareri, chi ha chiesto di favorire il fattore del reddito, chi della meritocrazia”, ha spiegato Antonio Drago di Comitando.

Riagganciandosi all'esperimento Barletta, Alba Sasso ha sottolineato quanto sia fondamentale garantire per tutti l'accesso al mondo dello studio e l'importanza di collegare quest'ultimo al mondo del lavoro, creando un percorso scuola-lavoro-innovazione che consenta alle imprese di attingere direttamente dalle scuole pugliesi, puntando così su giovani risorse più predisposte a innovare, perché solo in questo modo si possono creare altri posti di lavoro.

“Negli anni del governo regionale Vendola abbiamo razionalizzato con efficacia il regime delle borse di studio. Prima del 2005, infatti, esistevano varie Edisu (gli enti che gestiscono le borse di studio), e ognuna di queste aveva consigli di amministrazione ben pagati. Noi abbiamo creato un unico ente regionale, tagliato i vari costi gestione e messo queste nuove risorse nel budget delle borse di studio che quindi è stato potenziato. Abbiamo fatto degli sforzi anche per la dispersione scolastica: col progetto Diritti a scuola l'abbiamo ridimensionata sensibilmente, dal 34% al 19%. Contributi sono ancora carenti per quanto riguarda gli studenti medi, ma non è facile con gli 8 miliardi di euro di tagli partiti dal 2008 in poi. Stiamo cercando di riequilibrare i tagli tra scuola pubblica e scuola paritaria”.

Passi avanti sarebbero stati fatti anche per la formazione: “abbiamo investito nei giovani, ma lo abbiamo fatto in modo responsabile. Prima i fondi venivano spartiti tra gli enti per la formazione e poi si disperdevano. Oggi ci sono più vincoli e i corsi sono mirati”.

Alla serata moderata da Mimmo Favuzzi, ha partecipato anche il sindaco Paola Natalicchio: “Il tema del reddito di formazione è un tema che appassiona molto gli studenti universitari di Molfetta e l'esempio di Barletta è interessante. Prenderemo la delibera per capire quale percorso intraprendere. Di certo c'è che il recupero del dislivello di partenza dev'essere un obbiettivo d'obbligo, un obbiettivo di sinistra, una bellissima parola che va riscoperta. Da quando ci siamo insediati abbiamo istituito un duplice percorso: uno con gli istituti comprensivi, l'altro con gli istituti superiori. Nel primo caso ci siamo dedicati all'edilizia scolastica, perché non c'erano progetti prima di noi e così abbiamo perso la possibilità di partecipare a un primo bando lanciato dalla Regione la scorsa estate (l'assessore Alba Sasso ha annunciato che a breve ne sarà lanciato un secondo più sostanzioso da 100 milioni di euro solo per la regione Puglia, ndr), nel secondo abbiamo immaginato dei viaggi con i ragazzi. E ce ne sono stati due: uno alle fosse Ardeatine e un altro a Latina in compagnia di Don Ciotti e della sua associazione contro la Mafia Libera. Gli amministratori si sono pagati il viaggio mentre è stato offerto ai ragazzi: molti di questi non possono permettersi nessuna gita scolastica e hanno visto per la prima volta Roma”.

Il sindaco ha ricordato anche lo stato delle mense e i progetti per un futuro immediato: “prima di noi gravavano 600.000 euro di debiti. Noi gli abbiamo cancellati e ripensato il servizio in modo alternativo: prodotti a km zero e alimentazione ittica. Inoltre abbiamo già realizzato un progetto di piste ciclabili che partirà dalla stazione e arriverà a tutte le scuole della città. A breve dovrebbe essere finanziato dalla Regione. Abbiamo deciso di tenere al centro scuole e politiche per i più giovani e continueremo su questa strada”.

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Autore: Onofrio Bellifemine
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