Molfetta, come cambiano i ruoli maschile e femminile, seminario della Consulta femminile
MOLFETTA - Al giorno d’oggi si è portati a prendere le distanze da realtà come quelle medio orientali, in cui la donna è totalmente subordinata all’uomo.
Ma, anche se la donna nella nostra società è notevolmente più emancipata, non è detto che la questione femminile sia chiusa.
E a conferma dell’attualità di questo problema, è il fatto che siano proprio i ragazzi a discuterne nell’ambito del progetto “Comunicare per crescere- educare al genere” promosso dalla Consulta femminile.
Questo ha visto la partecipazione di una rappresentanza di ogni scuola superiore di Molfetta, prima in due incontri pomeridiani e poi in quello finale tenutosi presso la sala Finocchiaro il 20 novembre.
Come ci ha ricordato alla fine della conferenza la coordinatrice prof.ssa Letizia Carrera, non si è trattato di un corso di formazione che ha fornito verità assolute o soluzioni, ma di un percorso di sensibilizzazione volto a far prendere atto di una realtà ancora “incrostata” di stereotipi.
Sono stati proprio i primi due incontri a stanare gli stereotipi più comuni, non soltanto quelli della donna, per certi versi quindi i più scontati, ma anche quelli dell’uomo che appare addirittura più statico.
Ma mentre l’uomo è intrappolato soltanto nell’immagine di uomo “virile”, la donna si trova a destreggiarsi tra la figura tradizionale di “donna del mulino bianco” (buona moglie, brava madre, ottima massaia) e quella della donna moderna, emancipata, indipendente, lavoratrice. Quest’ultima considerazione non è comunque generalizzabile perché nella nostra società alcune rifiutano i condizionamenti della tradizione, mentre molte altre si dichiarano disoccupate e non in cerca di lavoro: casalinghe (64% in Puglia, 49% in Italia).
Tale luogo comune trova terra fertile sin dalla tenera età: basti pensare alla scelta di determinati giochi per le bambine, e di altri per i bambini.
Sulla base di questi spunti, si sviluppano gli elaborati delle diverse scuole, esposti nel corso della conferenza. Questi vanno da presentazione, video, sondaggi e interviste a forme originali di espressione, come un rap, una lettera a S. Nicola e un cortometraggio.
Questi ultimi sono però solo delle bozze che verranno perfezionate nell’incontro conclusivo che si terrà a febbraio prossimo.
Un interrogativo costante è stato questo: gli stereotipi permangono nonostante il progresso?
Infatti nei dibattiti sono emerse posizioni e soprattutto esperienze molto diverse, che ci fanno capire che gli stereotipi esistono ancora e dobbiamo lottare per cancellarli del tutto.
Solo così sarà possibile garantire a tutti la facoltà di autodeterminarsi, senza subire discriminazioni di sesso, verso l’uguaglianza e la complementarità dei generi nella loro differenza.
Ornella Messina
Giulia Maggio