MOLFETTA - Ormai è un dato di fatto che il clima stia cambiando. È poco chiara, invece, l’urgenza di prevenire il peggioramento di questa situazione per evitare altri gravi danni al’ecosistema.
Proprio di questo importante argomento si sta occupando il progetto PON «Le(g)ali al Sud» della Scuola primaria G. Cozzoli con l’iniziativa «Un tesoro da salvare: il nostro territorio», indirizzato ai bambini della classe quarta (tra le iniziative, un gemellaggio con la Scuola primaria G. Rodari di Ferentino e delle visite guidate fuori dal territorio). Il progetto, voluto dal dirigente scolastico prof. Michele Laudadio e dalle insegnanti, vuole educare i ragazzi ad essere più lungimiranti nei confronti di questo problema comune.
L’evento pubblico «Prepararsi al clima che cambia», cui hanno partecipato gli alunni con le rispettive famiglie, è stato presieduto dall’ing. Stefano Caserini (nella foto a sinistra, con Laudadio e Roselli), docente titolare del Corso di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, ricercatore nel settore dell’inquinamento dell’aria e autore di diversi libri sullo stesso argomento (es. «A qualcuno piace caldo» del 2008 e «Guida e leggende sul clima che cambia» del 2009).
L’ing. Caserini, attraverso il linguaggio multimediale, ha coinvolto i bambini che attentamente hanno partecipato al dibattito, formulando domande e opinioni. «E’ colpa nostra se il clima sta cambiando? Quanto ancora cambierà? Come possiamo prepararci?», alcune delle domande cui l’ing. Caserini ha risposto nel corso della sua relazione. «Il clima sta cambiando, questo lo si può notare dalla riduzione dei ghiacciai sulle montagne, dal ritrovamento di Otzi sul Similaun, dai numerosi incendi in Russia - ha risposto Caserini -. Le precipitazioni stanno diminuendo, tuttavia il clima sta diventando sempre più brusco, alternando gli eventi più estremi (pioggia torrenziale e continue alluvioni o siccità con conseguenti incendi)».
La temperatura del pianeta sta aumentando gradualmente a causa dell’effetto serra, ma nel sec. XX la situazione è peggiorata anche perché l’uomo ha decimato le foreste i cui alberi avrebbero sicuramente contribuito a sfornare ossigeno. Cosa Fare? «Possiamo smettere di negare che il problema esista e smettere di rinviare. Soprattutto i politici devono provvedere al riconoscimento ufficiale di questo dilemma - ha aggiunto l’ing. Caserini,che ha insistito soprattutto affinché l’uomo cambi il suo sistema energetico e il modo in cui produce e consuma energia (es. uso delle energie rinnovabili) -. Inoltre, bisogna capire meglio quello che sta succedendo e che succederà se non agiamo in tempo. Infine, non solo dobbiamo adattarci ai cambiamenti climatici, ma è anche necessario ridurre le emissioni e potenziare gli “assorbimenti” delle foreste».
Fortunatamente, «il cambiamento è possibile ed è solo una questione di scelte», ha continuato Caserini, che ha mostrato agli alunni le sei regole di Calvino adattate al tema: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, consistenza, gli elementi fondamentali di cui abbiamo bisogno nel risolvere il problema.
Alla Conferenza hanno preso parte anche il prof. Antonello Mastantuoni, responsabile di Legambiente - Sezione di Molfetta e l’assessore ai Servizi Sociali e alla Pubblica Istruzione del Comune di Molfetta, Luigi Roselli, secondo cui «grazie ai bambini molto spesso in famiglia si discute di vari argomenti tra cui il cambiamento climatico che viene affrontato con molta leggerezza, tuttavia capito profondamente».
Questa problematica è una grande questione etica e politica nonostante ciò ha interessato e sensibilizzato i bambini. Non è forse ora che anche gli adulti comincino a provvedere e a rendere più vivibile il futuro delle generazioni che verranno?
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