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Molfetta città dei fossi: nuova denuncia da parte di un lettore
05 marzo 2009

MOLFETTA - Sulla situazione del manto stradale della città, di cui ci siamo occupati pochissimi giorni fa, oltre che nel numero di Quindici attualmente in edicola, ci scrive un lettore, Fabio De Palma, confessando le difficoltà per gli automobilisti, oltre che i limiti per la sicurezza. Un' altra temperatura del livello di esasperazione dei cittadini sull'argomento. Vi scrivo perché ho bisogno di sfogare tutto il mio malessere misto a rabbia, che provo ogni qualvolta percorro con la mia auto le strade della nostra città, in quanto la situazione delle nostre strade la conosciamo tutti, è scandalosa, avvallamenti grossi come vasche da bagno, fossi di varie dimensioni e profondità, interruzioni del manto stradale di una trentina di centimetri dovute a lavori di sotterramento di cavi, ecc. La situazione è diventata insopportabile e insostenibile perché o si rompono le auto o rischiamo di farci veramente male cercando di scansare tutti i fossi in una specie di dakar, zigzagando come ubriachi al volante! Scrivo a voi perché i mezzi d' informazione rappresentano il miglior megafono per far sentire la voce dei cittadini, quindi vi prego di scrivere un articolo affinché si smuova qualcosa in tal senso e al "Palazzo" decidano di avviare un piano per asfaltare le nostre strade, anche perché ho sentito che qualcuno sta lanciando Molfetta nel futuro e nella prosperità, ma di questo passo non vorrei che finisse in unico grande dirupo!
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CONSIGLIO... ...se la vostra autovettura si blocca, e si danneggia a causa di una buca, occorre fare delle semplicissime cose: 1-in quel momento stesso, chiamate i vigili urbani, chiamate ogni 10 minuti se, tardano a venire, poichè magari "proprio in quel momento", possono essere "tutti molto impegnati". 2-se non arrivano, non azzardatevi a spostare l'autovettura, chiamate i carabinieri e, esigete, esigete, costi quel che costi l'intervento dei vigili che... "proprio in quel momento", possono essere ancora... "tutti molto impegnati". 3-nelle more, scattate quante più foto potete, della buca, della ruota, dell'autovettura, delle targhe, avanti e dietro, anche con il vs. cellulare (oramai, abbiamo tutti i cellulari con camera fotografica). Scattate foto anche distanziandovi, in modo che si possa inquadrare l'autovettura, ma anche la strada, o l'incrocio, insomma che possa esere identificato il luogo esatto dell'evento. 4-quando arrivano i vigili, annotate subito nomi e cognomi dei vigili interventori e, accertatevi, dico accertatevi, che gli stessi, facciano regolare annotazione di servizio, no fogli volanti..., no appunti, assolutamente no..., ma regolare e rituale annotazione dell'intervento. 5-se accampano "motivi" di vario genere, prima durante o dopo..., chiamate carabinieri e/o i finanzieri e, dichiarate tutto l'accaduto... 6- fatto ciò, assicuratevi che, v'è evidenza formale di quello che vi è accaduto, e procedete ad una rituale richiesta, nei giorni successivi, finalizzata ad evere un documento, una attestazione, qualsiasi cosa che possa rendere definitivamente inoppugnabile il fsatto che quel dì, siano effettivamente intervenuti. 7-fatevi fare la stima dei danni e, poi, recatevi da un buon avvocato, e scaricate su di lui tutta "la rogna", ma non r.i.c. spesso, poiché, solo dopo circa 3 ANNI (tempi medi di erogazione del Comune) in caso di definizione stragiudiziale o, mediamente dopo 5 anni, in caso di contenzioso, riuscirete ad avere il ristoro dei danni che avete ingiustamente subito. Per i danni fisici, se sono gravi (fratture), ad esempio, sappiate che potete procedere a denuncia penale del "Legale Rappresentante dell'Ente", e in questo caso, occorrerà non solo un avvocato bravo, ma anche uno che non sia c.....tto! Dalla Parte Vostra, sempre... F.R.




NON E' UN'OPINIONE... ...emerge con assoluta certezza l'esclusiva responsabilità della P.A., quale custode del bene pubblico, a norma degli artt. 2051 e 2043 c.c. Al riguardo, la Suprema Corte, così si è pronunciata: “Dalla proprietà pubblica del comune sulle strade discende non solo l'obbligo dell'Ente alla manutenzione, ma anche quello della custodia con conseguente operatività nei confronti dell'Ente stesso della presunzione di responsabilità ai sensi dell'art.2051 c.c., qualora abbia omesso di vigilare per impedire che ne derivino danni a terzi” (Cass. Civ. 21 luglio 2006, n.16770)... ...la Pubblica Amministrazione, quindi, risponde, in ogni caso, del danno arrecato ex art.2043 c.c. Detta disposizione di legge impone l'osservanza della norma primaria del neminem laedere, di far sì che il bene demaniale non integri per l'utente una situazione di pericolo occulto, vale a dire non visibile e non prevedibile, che dia luogo al c.d. trabocchetto o insidia stradale... ...è di conforto al riguardo, il costante orientamento giurisprudenziale il quale statuisce che: “La responsabilità della Pubblica Amministrazione per danni conseguenti a difetto di manutenzione delle strade, è configurabile quando risulti violato il limite posto alla discrezionalità amministrativa della norma primaria del neminem laedere che si sostanzia nel dovere di sistemazione dei beni pubblici in conformità con le normali regole di prudenza e di diligenza, al fine di evitare che essi possano arrecare danni a terzi” (Cass., S.U., 28.11.2005, n.25036)... ...invero va rimarcato che sussiste sempre la responsabilità della P.A., in presenza di un ostacolo o di una situazione che rappresenta un'insidia o un trabocchetto: infatti, la responsabilità della P.A. ex art. 2043 c.c., per danni conseguenti a difetto di manutenzione delle strade, sussiste quando le strade - a causa delle condizioni pessime nelle quali sono tenute - presentino per l'utente una situazione di pericolo occulto, in relazione al carattere oggettivo della non visibilità e a quello soggettivo della non prevedibilità... ...pur a voler sostenere che non si possa parlare di insidia o di trabocchetto, in un caso di specie..., tuttavia trattasi sempre di pericolosa anomalia della strada che, in quanto tale, è fonte di responsabilità ex art. 2043 c.c., così come sostenuto da un recente orientamento giurisprudenziale (Cass. Civ. 14.03.2006, n.5445)... ...conclusivamente, vedasi Cass. Civ., 06.07.2006, n.15384, in Foro It., 2006, I, 3358, con nota di Laghezza. La nuova massima è stata poi confermata da Cass., 8.3.2007, n.5306, in Mass. Foro it., 2007, 724. In definitiva, in accoglimento delle critiche della dottrina, la giurisprudenza è andata ad evolversi fino a ritenere che la P.A. sia responsabile per i danni derivanti dal difetto di manutenzione del demanio stradale o ex art. 2051 c.c. o ex art. 20043 c.c., senza alcuna limitazione alle sole ipotesi di insidia o trabocchetto. Viene in tal modo smantellato uno degli ultimi ingiustificati privilegi della P.A., e viene modificato l'orientamento giurisprudenziale che, senza alcuna base normativa, aveva ridotto la responsabilità della p.a. ai soli casi di insidia o trabocchetto... Dalla Parte Vostra, come sempre El Falke de Rocamajores.

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