MOLFETTA – Chiesti tre anni di reclusione per l’ex assessore alla polizia municipale all’annona di Molfetta Pino Amato dell’Udc, al processo al Tribunale di Trani (foto), che si avvia alla conclusione.
Amato è accusato, insieme ad altri di alcuni reati che sarebbero stati commessi durante il suo mandato assessorile (nell’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Tommaso Minervini), tra il gennaio 2004 e il 11 ottobre 2005: voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico.
Secondo l’accusa, il PM Giuseppe Maralfa, i presunti voti raccolti sarebbero stati utilizzati nelle elezioni amministrative del 2006 dallo stesso Amato e nelle regionali 2005 per favorire il consigliere regionale Massimo Cassano. Il Pm, nella sua requisitoria, ha chiesto per l’ex assessore anche l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione del diritto di voto per l’intera durata della pena.
Ricordiamo che Amato si è dimesso recentemente da coordinatore cittadino dell’Udc, facendosi sostituire da suo figlio, Robert, forse in previsione di una sentenza negativa che avrebbe potuto danneggiare l’immagine del partito.
Queste le pene chieste per gli altri imputati: un anno e tre mesi per Vincenzo De Michele, ex dirigente comunale; sei mesi e 50 euro di multa per il broker assicurativo Gaetano Brattoli, l'ex consigliere Girolamo Scardigno e per l'ufficiale di polizia municipale Pasquale Mezzina; due anni per Giovanna Guido, rappresentante legale istituto di Vigilanza “La Securpol s.r.l.”; 2 anni e 7 mesi per Vito Pazienza, esponente di una lista civica cittadina.
Il Comune si è costituito parte civile e non è escluso che chieda un consistente risarcimento danni.
Oggi tocca ai difensori degli imputati, Per Pino Amato all’udienza del 12 maggio dovrebbe intervenire l’avv. Domenico Di Terlizzi.
Sentenza prevista entro fine mese.