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Molfetta, celebrata la Festa di San Nicola che vien dal mare
06 dicembre 2009

MOLFETTA – Oggi a Molfetta si festeggia la tradizione di San Nicola, festa dei bambini che al loro risveglio troveranno i regali distribuiti nella notte dal santo di Mira. E’ una tradizione comune anche ai terlizzesi e ai triestini.

Ieri si è rinnovata, a cura della Pro Loco e del suo presidente Nicola Campo, anche l’annuale iniziativa della "Festa di San Nicola che vien dal mare", giunta alla sua undicesima edizione.
La manifestazione, che puntualmente suscita l'interesse, non solo dei nostri concittadini ma anche di numerosi visitatori provenienti dai paesi limitrofi, vuole riscoprire in maniera originale la storia del Santo e le tradizioni ad esse collegate.
Intenso il programma stilato dall' Associazione Turistica Culturale Molfettese Pro Loco, che cura l'organizzazione con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale, della Camera di Commercio di Bari, della Cattolica Popolare, dei Supermercati Dok, i negozi KIDS, e l'associazione La Bilancella e Vogatori Molfetta.
La giornata è stata allietata fin dal mattino dalle gioiose note del concerto bandistico Santa Cecilia - Città di Molfetta che, percorrendo in lungo e in largo le strade cittadine, ha raggiunto i diversi plessi scolastici per annunciare ai piccoli allievi la festa che, nel pomeriggio, si è tenuta nelle acque del porto di Molfetta.
Alle 18 sulla Banchina Seminario San Nicola (impersonato da Mauro Binetti, collaboratore di “Quindici”) è giunto puntuale a bordo di una bilancella condotta da vogatori in costume, scortato da alcune lampare e accolto da una folla di bambini festanti (VEDI LE IMMAGINI DI CORRADO PAPPAGALLO NELLA GALLERIA FOTOGRAFICA).
I piccoli indossavano la mitria vescovile da loro stessi realizzata e, in corteo, lo hanno accompagnato fino a Pizza Municipio, dove i fanciulli hanno potuto ritirare, presentando l'apposito invito ricevuto a scuola nei giorni precedenti, un sacchetto di caramelle, e hanno partecipato al concorso "Scrivi la Letterina a San Nicola…" imbussolando nell'apposita urna un disegno e una letterina indirizzata al Santo di Mira. Una qualificata commissione di esperti esaminerà gli elaborati e segnalerà i migliori, che verranno premiati in un apposita manifestazione: i primi dieci si aggiudicheranno una borsa di studio, mentre i successivi cento autori riceveranno una pergamena e una medaglia ricordo.
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Caro Nicola, fai bene a protestare. Questi umani, stanno diventando sempre più disumani. Nel tuo caso, guarda un po' - su trecentosessantacinque giorni -, decidono di fare riparazioni elettriche la notte del tuo arrivo. Anch'io voglio iniziare a contestare questo irrisoluto comportamento nel periodo di Natale: mi hanno scambiato per una città mercato. Sento già parlare di regali, vacanze super, richieste di pranzi e cene da baccanali, come se la bontà e l'accoglienza si manifestino in queste profane manifestazioni. Questi comportamenti, rovinano, deviano e guastano anche i bambini all'approccio al Natale. Natale. Un piccolo e breve periodo di riflessione, la preparazione all'accettazione delle diversità e dell'umiltà, all'accoglienza del povero e umile BAMBINELLO che nasce in una povera e piccola stalla a ricordarci l'umana povertà e miseria. Quanta differenza e lontananza di pensiero. Non è così che ci si prepara alla ricorrenza del Santo Natale. Personalmente vorrei smettere di essere testimone di queste usanze a dir poco profane e irreligiose. Non mi sento più Babbo Natale, mi sento un vecchio fuori da una realtà che tende sempre più al consumismo esasperato e incomprensibile, allo spreco sempre più offensivo davanti alla nascita del BAMBINO di Betlemme. Come se non bastasse, subito dopo viene capodanno, poi carnevale, una continua "trimalcionata e baccanale" cavalcata. Non ci sto più: ho voglia di abbandonare tutto e di ritornarmene nel freddo nord polare, in compagnia del silenzio primordiale e misterioso della vita. Un abbraccio.


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