Molfetta, cambio della guardia fra i consiglieri di opposizione
Accolto il ricorso al Tar di Mangiarano che sostituirà Di Molfetta
MOLFETTA - Ancora un cambio all'interno del consiglio comunale di Molfetta. Questa volta il seggio non scatta per dimissioni di un consigliere o per un eventuale conflitto di interessi con altra nomina di sottogoverno comunale, come è accaduto all'Asm.
A decidere l'ingresso di Francesco Mangiarano (Udc) al posto di Michele Di Molfetta (Pd, nella foto) è stato il Tar che ha accolto il ricorso del primo, ordinando al consiglio comunale di procedere alla sostituzione nella prossima riunione.
Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto, perciò, la tesi dell'avv. Piero Boccardi, difensore di Mangiarano, che faceva riferimento all'art. 73, comma 11, del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali: «Una volta determinato il numero dei seggi spettanti a ciascuna lista o gruppo di liste sono in primo luogo proclamati eletti alla carica di consigliere i candidati alla carica di sindaco, non risultati eletti, collegati a ciascuna lista che abbia ottenuto almeno un seggio.
In caso di collegamento di più liste al medesimo candidato alla carica di sindaco risultato non eletto, il seggio spettante a quest'ultimo è detratto dai seggi complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate».
In pratica, nell'attribuzione del seggio al candidato sindaco non eletto, Mino Salvemini (Pd), questo va sottratto alla somma dei seggi che spettano all'opposizione e poi si opera la divisione. In tal modo il seggio spetta proprio a un consigliere delle liste collegate, l'Udc appunto.
Il Tar ha rigettato interamente la tesi dell'avv. Giovanni Abbattista, dello studio Calvani, che sosteneva come il ricorso dell'avv. Piero Boccardi si basasse su una norma in contraddizione con la giurisprudenza: una tesi, in verità, che appare un po' deboluccia.
Con l'ingresso di Mangiarano, il Pd perde un consigliere, mentre lo acquista l'Udc che porta così la sua rappresentanza a tre componenti (Carmela Minuto, Pino Amato e lo stesso Mangiarano).