“Molfetta calcio”, quarto posto con tanti rimpianti
CALCIO
Quarto posto a 56 punti dietro Andria (57), S.G.Rotondo (61) e la vincitrice Acquaviva (63), 16 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte, 41 reti all'attivo e 24 subite, sono i numeri finali del “Molfetta calcio” che ha archiviato il torneo di Promozione tutto sommato positivo, anche se non sono mancati i lati oscuri. E' stato un torneo a più volti per la società biancorossa, che ha dovuto affrontare una serie di situazioni, alcune sottovalutate e altre per troppo tempo irrisolte, che alla fine hanno pesato in alcuni momenti del torneo.
Sicuramente la vicenda del tecnico Di Giovanni esonerato dopo 8 giornate e richiamato per raddrizzare la situazione nelle ultime tredici gare, ha pesato negativamente sul rendimento della squadra nella parte centrale del torneo. Senza una guida affidabile in panchina la squadra ha perso punti importanti, proprio mentre le i club di vertice rallentavano la marcia. I numeri del ritorno sono indicativi: l'Acquaviva ha conquistato solo 23 punti contro i 40 dell'andata, il S.G. Rotondo 26 (35), l'Andria 30 (27), mentre i molfettesi hanno conquistato 31 punti contro i 25 dell'andata. Da qui il rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato. Anche tecnicamente il “Molfetta calcio” è stato all'altezza con delle individualità che hanno fatto la differenza, come la coppia d'attacco Petruzzella (13) e Uva (12) che ha realizzato il 60% dei gol. Buona la prova della difesa, la seconda per reti subite dopo l'Acquaviva (23). Tra gli atleti, oltre alle punte, si sono confermati giocatori di categoria Fanelli, Carlucci, Sigrisi, D'Aloia, Belviso, mentre nel gruppo dei giovani alla distanza sono emersi Baldassarre, Lamanuzzi, Del Vescovo e Cidiuli.
Per quanto riguarda la 1ª Categoria, il “Levante” vincendo le ultime due gare ha agguantato l'U. Trani a 31 punti, con quale si giocherà lo spareggio per la permanenza. In 2ª drammatico derby
nell'ultima giornata vinto dalla “Mazzola” per 4-1, che ha però condannato il “Pro Molfetta” alla retrocessione.
Francesco del Rosso