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Molfetta, bloccato per un parcheggio in doppia fila: la protesta di un lettore a Quindici
21 agosto 2013

MOLFETTA – Emblematica, la disavventura nella quale è incorsa la lettrice: la sua autovettura in sosta regolamentare bloccata da un automobilista che parcheggia in doppia fila, irreperibile, come anche i vigili, secondo quanto scrive lo stessa.

“Gentile redazione di quindici – scrive il lettore - seguo da parecchio le vostre denunce e sono sempre più convinta che il vero problema di Molfetta siano i molfettesi. Stasera avevo parcheggiato la mia auto nei pressi della gelateria Cipriani, verso le 22.35 sono tornata per poterla riprendere ma ho notato che due auto avevano parcheggiato proprio a fianco della mia. Impossibilitata ad entrare dal lato guida sono entrata dal lato passeggero per poter suonare il clacson pensando che il proprietario fosse nei paraggi ma nulla da fare. Cercato nel bar e nella gelateria non c'era. Alle 23.05 il proprietario della macchina dietro la mio impietosito l'ha spostata permettendomi di uscire. Nel frattempo avevo cercato di chiamare anche la polizia municipale che vista la tarda ora aveva già la segreteria impostata. Vi allego le foto ringraziandovi del tempo speso a leggere questo mio messaggio. Distinti saluti”
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Storie di ordinaria "molfettesità"! Sembra comunque che qualcosa si muova. Il lavoro di rieducazione alle regole minime di civiltà è lungo e faticoso: si tratta di scardinare anni ed anni di impunità cialtrona, di arroganza sicura di passare indenne, di disinteresse delle Istituzioni che avrebbero dovuto tutelare l'interesse comune e non quello di alcuni. In un'altra scala, stiamo assitendo, a livello nazionale, alla saga del signor Berlusconi. Quest'uomo riesce a condizionare la vita nazionale, così come ha fatto per circa venti anni, anteponendo il proprio interesse a quello dell'Italia e, riesce, con la sua perversa potenza, a condizionare il pensiero di tanti che, (forse) onestamente credono in lui e nei suoi teoremi sull'interpretazione delle regole. Il suo problema di evasore fiscale, certificato in TRE gradi di giudizio, dovrebbe, secondo i suoi sodali, essere risolto non con un atto di contrizione eventuale (la richiesta della GRAZIA, che presuppone PERO' il riconoscimento del reato e la condanna relativa sanzionata in TRE gradi di giudizio) ma con un atto di torsione delle regole, secondo il quale, il sig. Berlusconi, già premier, Senatore e proprietario di Imprese, delle quali, malgrado le normative avrebbe dovuto disfarsi, entrando in politica, è un Cittadino UNICO. Diverso da un qualunque altro Cittadino che potrebbe invece subire la condanna, se riconosciuto colpevole e pagarne le conseguenze! Il lavoro è lungo e dagli esiti incerti: si fa prima a disimparare che a tornare sulla "retta via!".





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