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Mino Salvemini candidato sindaco a Molfetta: una grande coalizione, alternativa credibile ad Azzollini
29 febbraio 2008

MOLFETTA - Mino Salvemini questa sera, nell'aula consiliare di Palazzo Giovene, si è presentato alla stampa e alla città con piglio sobrio e deciso, come “alternativa possibile e credibile alla giunta uscente di centrodestra guidata dal sen. Antonio Azzollini”. La risposta più attese riguardava la composizione definitiva della coalizione. E il colpo d'occhio nella sala consigliare era teso a diradare ogni ambiguità. C'erano De Robertis dell'Udeur, Minuto dell'Udc, Ancona della “Costituente socialista”, Di Gioia della “Rosa Bianca”, Enzo de Cosmo, che si presenta con la lista “De Cosmo per Molfetta”, Visaggio del “Confronto”, Abbattista del “Partito democratico” (nella foto). LA NASCITA DEL PROGETTO Una coalizione – sono parole di Salvemini – che è una sintesi del centro-sinistra e del centro moderato, laico e cattolico”. Non ci saranno altre aperture ma il candidato ha ribadito l'invito rivolto alla Sinistra Arcobaleno di “non guardare con ostilità a questo progetto per mettere fine al potere autocratico di una persona che espropria la politica dalle sue prerogative, con decisioni prese fuori dalle sedi istituzionali. Non per un pragmatismo cieco e senza principi ma questo stato di eccezionalità in cui ci troviamo, legittima l'abbattimento degli steccati di appartenenza”. I PRINCIPI Anzi Salvemini ha dichiarato subito i due paletti ai quali ha preteso che la coalizione rispondesse: discontinuità e legalità. “Discontinuità – ha detto – perché vogliamo prima di tutto cambiare lo stile di governo della città, restituendo centralità al consiglio comunale, che nella scorsa amministrazione ha avuto solo il compito di ratificare decisioni prese all'esterno. E poi, legalità. Non ci saranno candidati rinviati a giudizio per fatti commessi nell'esercizio di pubbliche funzioni e nell'attività politica, né saranno dati incarichi di gestione di enti e società partecipate a soggetti che siano anche solo indagati per gli stessi reati”. E qui il riferimento è stato chiaro. Il candidato sindaco ha quindi respinto l'idea di “compromessi opachi, ma se abbiamo allargato il dialogo è solo perché convinti di creare una coalizione vincente, ma strutturata con criteri e confini precisi. La sfida è lanciata alla luce del sole e chi non accetta le regole non vestirà la maglia della nostra squadra”. LA COALIZIONE Sono poi arrivate le precisazioni di Enzo de Cosmo che ha ribadito di non chiamarla coalizione di “coalizione di centro-sinistra”, anche perché il suo Movimento alle politiche sosterrà la coalizione opposta. L'ex parlamentare ha voluto, evidentemente, nei suoi molteplici interventi, rivendicare più di altri la volontà di mettere in piedi questo progetto “senza per questo essere il cane da guardia di nessuno” e ammettendo anche pubblicamente l'errore di aver sostenuto nel 2006 la candidatura di Azzollini, in seguito al rifiuto di Tommaso Minervini, grande assente della serata la cui posizione personale resta da chiarire, anche se, come ricordato da Antonio Ancona, da segretario provinciale della “Costituente dei socialisti” il suo impegno continua. Questa eterogeneità non sembra preoccupare Mino Salvemini. “Si tratta di corretta contendibilità democratica”. La sinistra è poco presente? “Non credo – ha precisato Salvemini – che candidandosi al governo di una città sia essenziale che la coalizione abbia una forte connotazione di sinistra, è diverso dalle scelte che vengono prese per il Paese. L'importante è intendersi sui valori, principi e progetti di città”. A chi pensa che questo sia il grande centro di cui parlava Di Gioia mesi fa lasciando l'aula consigliare è lo stesso esponente della “Rosa Bianca” a rispondere: “Oggi va evidenziato ciò che unisce e non ciò che divide. Il fallimento istituzionale, politico, amministrativo di Azzollini è quello che ha messo insieme queste forze”. La governabilità? “La fatica di governare è nota – continua – ci deve essere una sintesi di tutte le posizioni su un programma previamente condiviso e codeciso che abbia un orizzonte sufficientemente ampio per realizzarsi”. IL PROGRAMMA La questione del programma a questo punto diventa essenziale. “Non ne abbiamo ancora stilato uno completo – spiega Salvemini – nella nostra intesa ci sono principi programmatici e abbiamo affidato la definizione dei dettagli a una conferenza di plenipotenziari che sarà aperta alla società civile, alle associazioni”. Proprio questo è il principale punto sul quale fa leva il candidato sindaco nell'enunciare la sua idea di città: “Vogliamo uscire dalla visione arcaica e autarchica della città di Azzollini che non era in rete con le altre istituzioni e che avrebbe lasciato Molfetta emarginata dai grandi flussi di finanziamento. Dunque, deve cambiare l'immagine della città. Poi dobbiamo lottare contro gli atteggiamenti antisociali, potenziare il settore della sicurezza urbana, della mobilità sostenibile tesa a ridurre l'inquinamento. Rilanciare il ciclo dei rifiuti, invertendo la transazione con Mazzitelli per l'impianto di compostaggio. In tutto questo, i cittadini devono essere partecipi offrendo loro le sedi adatte per farlo. Dobbiamo attivare quanto prima un piano dei servizi per rendere vivibili le nuove periferie, lottando contro la marginalità e l'esclusione sociale e contro le vecchie e nuove solitudini”. Insomma, i rappresentanti delle forze politiche che sostengono la candidatura a sindaco di Mino Salvemini sembrano dire, parafrasando lo slogan elettorale del Partito democratico: non pensate a quale coalizione, ma pensate a quale città.
Autore: Michele de Sanctis jr.
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Avevo intenzione di candidarmi, ma ho deciso che non lo farò, non voglio sottostare alle logiche di raccattaggio di voti...perchè i voti che arriveranno per i vincitori(destra e sinistra che sia..) saranno solo quelli raccattati,ossia, come diceva un mio carissimo amico, tuttora nel mio cuore, Nino Freda, carn' v'nneut.../carne venduta...Ora permettetemi il passaggio di un paio di pensieri, rivolti ai cosiddetti leader della due compagini. A Tonino dico che ti riconosco una grande intelligenza e abilità politica, ma m' par ca si fatt' la fin d' finocchiar..il potere ha sviluppato in te un senso di onnipotenza che, in politica e non solo, crea solo nemici o falsi amici, hai percorso la strada del raggiungimento del potere, pic, sub't e mel'ditt, dimenticando quanta unicità avesse la tua intelligenza, percorrendo una strada leggermente più difficile avresti potuto realizzare le stesse opere ottenendo una sincerà riconoscenza da parte della comunità molfettese ed ora invece..bruto anche tu??allora cesare... muori.. A Mino Salvemini, che personalmente non conosco dico: in ogni caso, hai offerto il fianco all'avversario, sicuramente nei tuoi discorsi non potrai usare termini del tipo: Sinistra, lealtà, moralità, programma ben definito, pulizia intellettuale ce ne sarebbero almeno altre dieci...quindi limitati a dire: Governeremo la città.punto. Perlomeno col senatore si sapeva che, chi comandava, era uno. Ora invece??? Ormai abbiamo capito che gli ideali sono andati in fumo, dopo che bertinotti ha accettato la presidenza della camera e non fare il ministro del lavoro...modesto parere personale, mi auguro solo che chiunque salga al potere, faccia le "cose"..e non m'interessa se poi ci fa anche del suo...non sono ipocrita, ma ribadisco che si "FACCIA"...CAPISC' A ME..IN BOCCA AL LUPO A TUTTI!!!







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