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Minervini traccia un bilancio della sua esperienza alla Regione, ed attacca il sindaco Azzollini Nel corso dell'iniziativa dei giorni scorsi "Molfetta nella Puglia migliore"
16 novembre 2006

MOLFETTA - E' servito a tracciare un primo bilancio su un anno e mezzo di amministrazione regionale, l'incontro pubblico tenutosi a Molfetta, nei giorni scorsi, con l'assessore regionale alla Trasparenze e Cittadinanza Attiva, Guglielmo Minervini. Un confronto serrato con tre rappresentanti della carta stampata che hanno sottoposto l'assessore della Margherita ad un vero e proprio "fuoco di fila" di domande, spaziando dai temi locali riguardanti in particolare la nostra città, a quelli, di più stretta attualità, riguardanti la Regione, dalla nomina del Presidente della Fiera del Levante alle polemiche ("strumentali ed infondate, sollevate da chi, nel centrodestra, ha portato questa Regione alla paralisi", come le ha definite Minervini) riguardanti la nomina dei dirigenti. Ma, nel corso di tutta la discussione, è parso quasi che ci fosse un "convitato di pietra" e cioè il sindaco della città, Antonio Azzollini, più volte evocato e duramente attaccato dall'assessore regionale per la sua assenza dalla città a causa dei noti impegni parlamentari che lo portano a stare spesso a Roma: "Uno è il dato – ha detto Minervini – che meglio di ogni altro dimostra questa lontananza dai problemi della città e cioè il numero estremamente limitato di provvedimenti adottati, in questi mesi, dalla Giunta comunale e quello ancor minore di delibere del Consiglio Comunale. Nella nostra esperienza amministrativa approvavamo tra le quaranta e la cinquanta delibere di Giunta alla settimana, così come i Consigli erano molto più frequenti. Il sen. Azzollini, invece, continua a ritenere che si possa amministrare questa città solo il sabato o la domenica. E' così che dice di voler bene a Molfetta?". Ed anche sul cavallo di battaglia della nuova amministrazione comunale, il Porto commerciale, l'assessore regionale non le manda a dire: "Innanzitutto deve essere chiaro a tutti che la Regione eserciterà con rigore il suo ruolo di controllo sulle attività dell'amministrazione, dal momento che il Comune esercita funzioni su delega dell'ente regionale e non intendiamo assolutamente rinunciare al nostro compito. Così come voglio dire che considero opaca la soluzione adottata dell'appalto integrato per l'affidamento dei lavori di realizzazione del nuovo porto, dal momento che questo significa che la progettazione esecutiva spetterà all'impresa che si sarà aggiudicata i lavori. Una soluzione più trasparente sarebbe stata certamente migliore. Ormai il bando è fatto, ma noi vigileremo attentamente su quanto sta facendo e farà il Comune di Molfetta". Accanto al porto commerciale, secondo Minervini, la nostra città avrebbe bisogno di un porto per la nautica da diporto al fine di consentire lo sviluppo del settore turistico e, in particolare, del Centro storico: "Su questo l'amministrazione comunale è assolutamente ferma. La Regione sta avviando, grazie all'attività dell'assessore Ostillio, diverse attività di programmazione per creare un sistema di porti turistici che colleghi tutte le perle della nostra costa: da Trani, Bisceglie, passando per Giovinazzo e Bari. Molfetta è immobile, non ha colto questa grande opportunità e rischia di restare fuori da questa programmazione perdendo un treno che potrebbe non passare più". Stesso discorso, stesso immobilismo dell'amministrazione, sul fronte dello sviluppo produttivo: "Nell'ambito del Documento Strategico Regionale, Molfetta, come tutta la Provincia di Bari, rientra nel cosiddetto 'polo della meccatronica' e cioè in quel distretto che vedrà la meccanica di precisione come principale leva per lo sviluppo. Per questo si aprono tantissime occasioni per il nostro sistema produttivo e sono disponibili enormi flussi finanziari provenienti dall'Europa. Cosa sta facendo l'amministrazione comunale per cogliere queste opportunità? Nulla". Ma Minervini non si è sottratto rispetto ad un tema caldo, come quello della sanità e, in particolare, del rilancio dell'Ospedale di Molfetta: "Siamo assolutamente consapevoli del fatto che sulla sanità la nostra amministrazione regionale si gioca molto della sua credibilità. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa e stiamo lavorando per un ripensamento del sistema sanitario regionale, potenziando i servizi sul territorio. E' un lavoro lungo e difficile che consentirà, però, di migliorare l'assistenza sanitaria specie per i più deboli. D'altro canto, per quanto riguarda il nostro nosocomio, ci stiamo muovendo su due direttrici: da un lato con cospicui investimenti di ammodernamento della struttura, e, dall'altro riportando, grazie ai concorsi (molti dei quali ormai conclusi), importanti professionalità capaci di riqualificare il nostro ospedale. A questo proposito è imminente la nomina del nuovo primario di medicina interna, una figura di assoluto prestigio. Così come ci siamo impegnati a ridurre radicalmente le liste di attesa e su questo fronte alcuni primi risultati li stiamo già ottenendo". Infine, a chi gli chiede quale momento lo ha maggiormente segnato in questi primi mesi di governo regionale, Minervini risponde sicuro, citando Bollenti Spiriti, il progetto fortemente voluto dal suo assessorato e indicato ormai, a livello nazionale, come caso esemplare per le politiche giovanili: "Qualche settimana fa abbiamo sottoscritto, alla Fiera del Levante, il patto etico con millecinquecento giovani per i quali la Regione si impegna a finanziare la formazione post-universitaria con l'impegno di questi di ritornare in Puglia per mettere al servizio della comunità le competenze acquisite. In quel momento, guardando negli occhi tutti quei ragazzi che sprigionavano entusiasmo e fiducia nel futuro, abbiamo avvertito un brivido ed acquisito la netta consapevolezza che la politica serve a modificare in meglio la realtà".
Autore: Giu. Cal.
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