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Minervini: “I tagli del governo non fermeranno il rinnovamento del trasporto pubblico in Puglia” Nonostante i 43 milioni di euro di mancati trasferimenti iscritti nel bilancio l'assessore assicura che non ci saranno aumenti per i pendolari né licenziamenti dei lavoratori del settore
16 dicembre 2010

MOLFETTA - Come cita un comunicato stampa, "sulla Puglia si è abbattuta la mannaia di Tremonti. Tradotto sul bilancio regionale dal prossimo anno dovremo fare i conti con 43 milioni di euro di mancati trasferimenti per il trasporto pubblico locale.
Abbiamo scelto di partire a gennaio mantenendo gli attuali livelli di servizio, anche perché attendiamo ancora dal governo alcune risposte sulla ripartizione dei 425 milioni dei fondi Fas, ma poi il cammino sarà accidentato e occorre che tutti siano predisposti al cambiamento". L'assessore alla mobilità Guglielmo Minervini (foto) spiega così il taglio al capitolo trasporti del bilancio che tra pochi giorni sarà discusso dal Consiglio Regionale. 
Un forte grido d'allarme per quella che nel 2011 diverrà una vera emergenza in tutta Italia è arrivato anche dal dossier di Legambiente "Pendolaria" che da 5 anni descrive puntualmente la situazione del trasporto ferroviario regionale e metropolitano in Italia.
"La fotografia che ci restituisce il rapporto di Legambiente è interessante per due ragioni - continua Minervini - Da un lato premia lo straordinario sforzo che la Puglia sta compiendo per il rinnovamento di treni e bus e dall'altro rafforza l'allarme che come Regioni abbiamo lanciato nei mesi scorsi sul futuro del trasporto pubblico dopo i tagli operati dalla legge di stabilità del governo".
Nei risultati, infatti, la Puglia figura al secondo posto grazie ai 60 milioni di investimenti sul materiale rotabile e non ha neanche subito il ridimensionamento dell'offerta sulla lunga percorrenza a fronte dei 154 treni soppressi da Trenitalia.
"Per far fronte ai tagli - spiega l'assessore alla mobilità - stiamo studiando un intervento che non provochi aumenti per i pendolari né danni occupazionali, ma che vada nella direzione auspicata della riduzione di squilibri e delle inutili sovrapposizioni nei collegamenti". In questo processo Minervini vuole aggiungere un rivoluzionario fattore di innovazione: "Ci rivolgeremo direttamente ai cittadini, invitandoli a costituirsi in comitati di pendolari, per diventare parte attiva del rinnovamento attraverso i tavoli nei quali secondo procedure di concertazione con le parti sociali riformuleremo l'offerta dei servizi".
Ma nel rapporto di Legambiente ci sono altri due riconoscimenti positivi per la Puglia: l'intermodalità bici+treno garantita gratuitamente grazie al contributo della Regione e la riduzione degli investimenti per la costruzione di nuove strade in favore di quelli di potenziamento del trasporto pubblico, in special modo quello su ferro. "Nella programmazione regionale abbiamo detto basta alla centralità delle strade e messo al centro la domanda di mobilità dei cittadini che, come conferma anche Pendolaria, sarebbero ben disposti a lasciare l'auto a casa. Le società di trasporto devono cogliere questa domanda latente come opportunità e leva di sviluppo della mobilità sostenibile in Puglia".
 

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