MOLFETTA - Minervini vs Azzollini, come Davide&Golia. Nessuno difende le pecore come Davide, nessuno veste un pesante elmo come Golia, piuttosto una polo col colletto strapazzato. Match politico in sala consigliare sulle questioni regio-nazionali, in cui il sindaco-senatore-presindente Antonio Azzollini (Pdl) ha schierato catenaccio e contropiede, mentre l’assessore regionale alle Infrastrutture Strategiche e Mobilità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini (Pd), si è destreggiato tra l’attendismo e l’attacco di punta, giocando le sue carte migliori.
Grande delusione del numeroso pubblico, che si aspettava un dibattito su temi locali, ma nell'accordo tra Pd e Azzollini erano stati esclusi questi temi.
Finanziaria, tredicesime, quote latte, pesca: le firme di Azzollini. Nessun aumento della pressione fiscale con la Finanziaria, se Regioni e Comuni riducono la spesa corrente, il know-how Azzollini. «È importante mantenere il patto di stabilità, come accaduto per Molfetta, il cui avanzo di amministrazione è usato come investimento».
Tre i punti di discussione, su richiesta di Lorena Saracino, giornalista del Corriere del Mezzogiorno e moderatore del confronto. Taglio delle tredicesime a toghe e Forze di Polizia, su emendamento del senatore-presidente Azzollini in commissione di Bilancio del Senato. «Si dava la facoltà di ridurre l’equivalente del mancato scatto, in base agli scatti e tredicesime triennali».
Improvviso ritiro dell’emendamento, un refuso la giustificazione. Perché «mi fu chiesto dai ministri Pdl». 160mila euro alle Forze di Polizia per «il finanziamento di misure per il personale, per l’adeguamento retributivo del personale non contrattualizzato e per gli scatti di stipendio» (ministro Giulio Tremonti, ndr). Vittoria a metà per i magistrati: soppresso il taglio, ridotte le «indennità nel triennio 2011-2013 con un taglio pro-capite di 9.642 euro» (Luca Palamara,presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ndr).
Scontata vittoria degli allevatori padani. «Io il primo firmatario della proroga per il pagamento delle multe per il superamento delle quote latte», ha affermato con decisione il sindaco Azzollini. Necessaria manovra di contenimento, che allo Stato costa 5 milioni di euro, nonostante le agevolazioni per mettersi in regola della Legge 33/09. Delusa la Commissione UE: esame giuridico del testo e probabili sanzioni all’Italia.
Battaglia per la pesca contro il regolamento CE n. 1967/06, in vigore dal giugno 2010. «Ho chiesto io la revisione della legge», coriaceo il senatore Azzollini. Tempo fino al 2011, ma la pesca è già in ginocchio: maglie larghe (da 20mm a 40mm la quadrata, 50mm la losanga), nuove distanze dalla costa (1,5 miglia per le reti gettate sotto costa e 0,3 per le draghe), impossibile la cattura di calamaretti e rossetti, di telline e cannolicchi.
Minervini: ennesimo sgambetto alla Puglia. Procrastinato, in accordo con la Lega Nord, il Piano di rientro al 15 dicembre 2010 per la regione Puglia, «colpevole» del disavanzo di 300milioni di euro. Mancato rispetto del Patto di Stabilità: prima frecciatina del senatore Azzollini, parata e rilancio dall’assessore regionale Minervini.
Ennesimo sgambetto alla Puglia, bloccato il 5% dei finanziamenti sulla sanità per altri 3 mesi, quasi 500milioni di euro . «La Puglia dà fastidio, perché regione virtuosa del Sud - ha tuonato Minervini, ex sindaco di Molfetta - il Mezzogiorno è dipinto come terra di sprechi economici, per legittimare la sperequazione economico-politico e innescare la secessione leghista».
Governo Berlusconi nella morsa della Lega Nord, indice puntato verso i poteri italian-padani: «La proroga del pagamento delle multe per le quote latte è il culmine dell’asservimento del Pdl a Bossi - ha rincarato Guglielmo Minervini - il governo legifera qualsiasi cosa la Lega chieda».
Il (presunto) cappio del Governo al collo della Puglia. Puglia strangolata dal Governo. La giovane Puglia penalizzata con l’amministrazione regionale Fitto (2000-2005), quando furono approvati gli stanziamenti per il fondo sanitario in base al parametro dell’anzianità. «Stanziati 1.653 euro annui pro-capite per la Puglia, la somma più bassa in Italia se confrontata con i 1722 euro pro-capite della Lombardia». Questa assurdità, secondo l’assessore regionale Minervini, la natura del disavanzo di 300 milioni di euro.
«Onoriamo lo stesso il Patto di Stabilità, con un grosso avanzo di amministrazione (quasi 1,17miliardi di euro, ndr) - ha continuato l’assessore regionale - lo sforamento del Patto nel 2008 è stato dovuto all’utilizzo obbligato dei fondi europei, quasi 400milioni di euro, investi e posti in bilancio come spesa corrente».
Il Patto di Stabilità, arma a doppio taglio. La mobilità passiva nella sanità pugliese, esempio dell’assessore Minervini, in decremento dal 2006, da quando è aumentato il Pil regionale: «le normative del patto lo decurtano di mezzo punto o, addirittura, di un punto».
«Una telefonata del ministro Tremonti ha bloccato l’approvazione del piano di rientro, il 4 agosto scorso - episodio che caldeggia la tesi dello strangolamento, secondo Minervini - per un non meglio identificato risparmio strutturale, aprendo così un gioco all’inasprimento». Puglia in difficoltà, atteggiamento anticostituzionale: ma il pasticcio ha avuto la sua eco anche a Montecitorio. «Ad agosto il Governo ha approvato il decreto legge per procrastinare i termini del piano di rientro - ha continuato l’assessore, con ironico sorriso - per evitare un paradosso kafkiano, rifiutare quanto era stato già ratificato».
Dalla politica alla sterile polemica. Difesa del Patto di Stabilità dalle accuse dell’assessore Minervini: «Il patto traduce le spese in tesoreria e, se si superano certi tetti, aumenta il debito pubblico - ha rincarato il senatore Azzollini - questo è accaduto per l’amministrazione Vendola, le cui inadempienze hanno danneggiato i cittadini e bloccato i fondi per libri, salvaguardia delle coste, assegno per le cure, contributo rimborso spese». Azzollini risponde con ironia tagliente, Minervini si frammezza nell’intervento del collega. «Non è vero quello che dice Minervini - ennesimo know-how Azzollini - Vendola non sa governare».
Scatta la polemica politica: sterili escamotage giornalistici, il ringhio del sindaco-senatore-presidente Azzollini, raccatta voti l’assessore Minervini; che, di fredda risposta, ha chiesto al presidente della Commissione di Bilancio del Senato la destinazione dei 6miliardi di euro (mai pervenuti, ndr) pattuiti per le regioni italiane, tra cui la stessa Puglia, nella Commissione Stato-Regione. Miliardi europei, spesso utilizzati dallo Stato italiano per colmare le sue lacune.
Un cane che si morde la coda. Qualcuno è dell’opinione che entrambi tornino al loro primitivo mestiere: il professore, Guglielmo Minervini, l’avvocato, Antonio Azzollini. Resta l’appello di facciata del sindaco-senatore Azzollini «per un cammino comune, una minore durezza dei toni, perché le regioni del Nord continuano a correre». Appello che ha senso, secondo l’assessore Minervini, solo se si agisce con lealtà e senza barbarie.
Chi decapita Medusa? Azzollini risponde e non risponde sul futuro del Pdl e sullo spettro delle elezioni anticipate. Minervini riconosce le divisioni del Pd e della sinistra, unita in Puglia sotto il nome di Vendola.
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