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Marinella: "La palestra è una seconda casa e l'allenatrice una seconda mamma" ESCLUSIVO – Marinella Falca continua a scrivere per “Quindici” il suo diario fino alle Olimpiadi di Atene
15 aprile 2004

Il giorno della pubblicazione di questa pagina del mio diario mensile la Santa Pasqua sarà passata e tutti inizieranno a pensare ai primi due giorni festivi di maggio e all'avvento dell'estate. Questo per me è un anno molto particolare in quanto oltre all'attesa della diramazione delle convocazioni olimpiche è anche l'anno del mio 18° compleanno che sarà proprio sabato 1° maggio. Le mie compagne sono state ad Atene per partecipare alle gare pre-olimpiche che servono a testare le squadre ammesse alla fase finale dei Giochi ed hanno fatto una bella gara ottenendo un prestigioso 3° posto ma il lavoro è ancora tanto per tutti in quanto siamo all'inizio della preparazione che dovrà raggiungere il culmine in estate per poter poi essere pronte ad affrontare l'impegno sognato da tutti. Mi sarebbe piaciuto essere ad Atene con le altre compagne ma il mio recupero dall'infortunio me lo ha impedito, comunque sarò disponibile per la squadra già dal 15 al 19 aprile per la Coppa del Mondo in Russia, per una esibizione a Velletri l'1 e 2 maggio, dal 6 al 9 maggio in Francia a Corbeille e a fine maggio in Germania per due gare Internazionali. Data la mia indisposizione per le pre-olimpiche, la FGI mi ha dato il permesso di poter venire a casa per quattro giorni (dal 21 al 25 marzo) e così ho ritrovato la mia famiglia e i miei compagni ma, come al solito, quei giorni sono volati tra visite a parenti e amici, scuola al mattino (un saluto ai prof e ai compagni di classe che leggono ogni mese la vostra rivista), allenamento a Monopoli nel pomeriggio e fortunatamente sono riuscita a partecipare a un diciottesimo compleanno di una compagna di comitiva di Giovinazzo. Gli amici devo dire che proprio non mancano visto che neo ho tantissimi in Puglia e in ogni zona d'Italia…e non solo. La preparazione và avanti ininterrottamente e il “peso” degli allenamenti inizia ad influire sugli esercizi; ormai, terminate le gare del campionato italiano di serie A1 e A2, possiamo dire di essere all'inizio della vera e propria preparazione olimpica e stiamo definendo gli esercizi da portare ad Atene. Lavoriamo tantissimo sulle combinazioni, sulla coreografia e sull'esecuzione per poter elevare il più possibile il valore di partenza degli esercizi di gruppo che saranno di due tipi: con il solo nastro e con palle e cerchi. E' ovvio dire che l'obiettivo è quello di avvicinare il più possibile il risultato al punteggio di partenza e cercare di fare meglio dei Mondiali; è questo il filo conduttore di ogni sport…”fare sempre qualcosa in più di prima”, specie in ginnastica in cui la perfezione dei movimenti è il fulcro di ogni allenamento e di ogni esercizio. Se avete avuto modo di vederlo, l'esercizio presentato ai Mondiali è stato molto bello e stilisticamente apprezzato perché giudicato da tanta gente molto spettacolare e “pulito” da punto di vista tecnico. Solo gli “addetti ai lavori” però riescono a rilevare i punti in cui è possibile migliorare e perfezionare il gesto tecnico di ogni ginnasta: dal lancio alla ripresa di un attrezzo, dagli spostamenti pedana agli atteggiamenti del corpo, dalla spinta nei salti artistici alla punta del piede non in massima estensione, ecc. Per chi lo volesse, è possibile trovare e visionare i nostri esercizi sul sito internet di qualche società di ritmica che trovate nella sezione “link” del sito internet federale www.federginnastica.it . Io per prima, nel rivedermi in gara, ho avuto la pelle d'oca guardando i nostri spostamenti, le nostre esecuzioni, la coordinazione dei movimenti e la loro sincronia, ma ciò che mi ha fatto più effetto è stato l'affiatamento tra noi ginnaste. Non potrò mai dimenticare quei momenti: la tensione prima dell'esercizio, la serenità nell'eseguirlo, l'attesa del punteggio, l'esplosione di gioia nel vedere la classifica finale, la premiazione sul podio con i fiori tra le mani e le medaglie al collo, gli inni nazionali, le espressioni delle allenatrici e di chi era lì a tifare per noi e i complimenti ricevuti da chi era a casa e da chi mi ha conosciuto grazie a quella gara e allo spazio da “Quindici” gentilmente dedicatomi ogni mese. Spero che tutto ciò che ho appena ricordato si ripeta tra qualche mese e che la nostra squadra Nazionale faccia meglio di ogni precedente perché stiamo lavorando sodo per far contenti noi stesse e chi ci segue e ci incita quotidianamente. Volevo raccontarmi una cosa che mi è successa prima di Natale dello scorso anno: il mio cuginetto Fabrizio, che frequenta la Scuola Elementare “R. Scardigno” di Molfetta, dopo i Mondiali, ha iniziato a parlare di me alle sue maestre che si sono incuriosite dei suoi racconti tanto da chiedere a mia zia Maurizia se queste storie fossero vere o inventate. Dopo i chiarimenti e le conferme le maestre hanno chiesto a mia zia se durante il periodo delle vacanze natalizie ero disponibile e trascorrere un paio d'ore della mattinata ad incontrare gli alunni della scuola per parlare di me, del mio sport e rispondere alle domande che mi avrebbero rivolto gli alunni. Naturalmente ci sono andata (il 22 dicembre 2003) con grande piacere ed è stata una esperienza splendida perché ho notato una certa curiosità e voglia di conoscere generale nei confronti della ginnastica in genere e di quella ritmica in particolare. Dopo la presentazione da parte delle insegnanti ho mostrato le medaglie di bronzo vinte ai Mondiali e varie foto che ritraevano sia me che la mia squadra. A seguire ho raccontato di come si svolge la mia vita quotidiana, ho spiegato come ho iniziato a praticare e in cosa consiste questa disciplina sportiva, sconosciuta fino a quel momento a tutti loro, raccontando del fascino, della bellezza e anche del divertimento che la contraddistingue e ho sentito il bisogno di incitarli a praticare attività fisica, qualunque essa sia, visto che la maggior parte dei bambini di quella età preferisce, dopo i compiti, giocare col computer e guardare la televisione. Mi hanno bersagliata di domande e io mi sono divertita un sacco a rispondere ma quella che più mi è rimasta impressa è stata quella in cui mi si chiedeva, dopo aver guardato una mia foto in una presa dorsale: “come fai a mettere le braccia così? ”. In pratica, siccome le mie braccia quando sono tese al massimo vanno in iperestensione a livello dell'articolazione del gomito e si flettono leggermente all'interno (a molti fa un po' impressione questo movimento), il bambino ha focalizzato quel particolare lasciando da parte lo stupore per il gesto tecnico vero e proprio rappresentato in foto ed evidenziato dagli altri compagni. Altra domanda interessante è stata quella riferita ai salti e cioè: “come fai a saltare e divaricare contemporaneamente e così tanto le gambe in volo?”. Insomma…mi sono proprio divertita e le due ore con loro sono volate anche se mi sarebbe piaciuto rimanere di più ma avevo preso altri impegni nelle ore seguenti; se dovessero chiamarmi nuovamente sarò ben lieta di tornarci, magari con qualcosa in più da dire. Come vi ho già accennato sul numero precedente, la Federazione Ginnastica d'Italia ingloba diverse sezioni, ognuna con una sua attività specifica che viene organizzata a livello provinciale e regionale per poi scalare verso i livelli superiori. In particolare sono due le società della mia zona in cui si pratica ginnastica ritmica a livello promozionale e agonistico: S.G. “Iris” di Giovinazzo, in cui ho mosso i primi passi in questo sport e “Astra” di Molfetta in cui lavora una mia ex e validissima allenatrice, Laura Palermo, che saluto e abbraccio. In queste società si svolgono sia attività di psicomotricità e motoria di base, sia ginnastica ritmica con gli attrezzi propri di questa disciplina. Gli attrezzi di ritmica si utilizzano sia per alcune competizioni di Ginnastica Generale che, naturalmente, in quelle agonistiche. Solitamente si inizia in palestra con l'attività preagonistica o di avviamento alla ginnastica ritmica (o artistica) e solo chi ha determinate doti e preparazione avrà poi la possibilità di essere scelta per passare in agonismo; proprio per questo motivo il nostro sport è molto selettivo. L'obbiettivo finale della ginnastica non è, come qualcuno può pensare, eseguire il solo gesto tecnico come può essere: lanciare un cerchio, prendere un nastro in volo, effettuare un salto artistico, eseguire una verticale al suolo, ecc... ma fare tutto ciò raggiungendo la perfezione in ogni movimento e con ogni segmento corporeo. Per questo motivo e per ottenere apprezzabili risultati si lavora per tanti anni e con una intensità tale da paragonare la palestra ad una seconda casa e l'allenatrice quasi ad una seconda mamma. Penso che tutto ciò possa bastare per questo mese; il prossimo vi darò qualche indicazione su come scegliere la giusta attività per ogni bambino o bambina e la sede più adatta. Vi saluto tutti affettuosamente e vi lascio con una promessa che spero di riuscire a mantenere: la prossima volta che tornerò a casa cercherò di trovare un po' di tempo per fare un salto in redazione e salutare tutti. Ciao Marinella
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