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Marina Lalovic e Luca Iavarone ospiti del Liceo Classico di Molfetta “Uniti contro l’odio razziale in memoria dell’Olocausto”
29 gennaio 2021

MOLFETTA - Ricordare è importante, ma è oggi che bisogna dire il proprio ‘no’ al razzismo, all’odio contro il diverso, anche contro i molti che lo professano.

Un’assemblea di Istituto del Liceo Classico che si è trasformata nel Giornata della memoria in un alto ed a tratti emozionante momento di formazione. Ospiti Marina Lalovic, giornalista di Radio Rai, e Luca Iavarone, direttore creativo di Fanpage.it, sul “Uniti contro l’odio razziale in memoria dell’Olocausto”.

Con un linguaggio scattante ed uno stile comunicativo molto vicino ai giovani, i due ospiti hanno toccato tematiche diverse, ma convergenti su un unico punto: la memoria è importante se diventa impegno, se diventa capacità di disobbedire, disobbedire a leggi ingiuste o al conformismo della massa. E la memoria va sostanziata e supportata dalla cultura che, come ha spiegato Marina Lalovic, “aiuta ad eliminare le generalizzazioni, le semplificazioni e le polarizzazioni, a promuovere il dialogo che è alla base di quell’interazione, di quel confronto, anche e soprattutto tra opinioni divergenti, che, solo, può favorire la convivenza civile”. Di qui l’ augurio rivolto dalla giornalista: “Ragazzi, vi auguro di essere sempre affamati di conoscenza, con cui alimentare il vostro pensiero critico, per una cittadinanza attiva”.

Entrambi gli ospiti, facendo riferimento alla loro specifica modalità di fare informazione, la satira che demistifica i luoghi comuni della ‘vox populi’, per Iavarone la personificazione dei fenomeni storici attraverso interviste empatiche con i testimoni, per la Lalovic, hanno insistito sull’importanza di informarsi, di capire, capire l’oggi, in base alla conoscenza del passato, tener conto, ad esempio che “i profughi di ieri si trovano ad accogliere i profughi di oggi”, come accade nei Balcani, la terra d’origine della Lalovic, una terra  che ha conosciuto la dittatura e la guerra, verso cui fanno rotta oggi i migranti del Sud del mondo.

“Una delle chiavi di lettura della intolleranza, ha spiegato ai ragazzi, è che la gente ha paura di contaminarsi della povertà degli altri, della povertà dei migranti”.

L’intervento di Luca Iavarone è stato preceduto dalla visione di uno dei suoi filmati: l’esperimento sociale di un docente - attore, che si è finto razzista nei confronti di una nuova alunna dall’abbigliamento velato, inequivocabilmente musulmana. I compagni, ignari di essere oggetto di un esperimento, intervengono a difesa della ragazza, mettendosi, prima timidamente, poi, al crescere delle offese, decisamente, contro il docente.

Imparare ad essere “contro”, anche da soli, a non rimanere indifferenti, quell’indifferenza nella quale si è consumata ottanta anni fa la Shoah e che è complice oggi di altri genocidi, di altre tragedie della Storia. “Ciascuno di noi può fare la differenza se si allea con l’altro”, ha affermato Iavarone. Ma per poterlo fare, occorre avere gli strumenti per capire.

Oggi la cultura non gode di buona fama: si preferisce una formazione che punti alla concretizzazione in prospettiva economica, non alla formazione della persona: “È in atto da tempo un cambiamento di valori: a che serve la cultura se c’è un divario economico tra élite ricche e potenti e masse, un divario che la cultura non aiuta più a colmare?”. E allora anche “gli intellettuali, quelli che io preferisco chiamare mediatori - afferma la Lalovic -  devono uscire dal proprio piccolo mondo, non “vanno bene le bolle di pensiero, bisogna sempre contaminarsi”.

Una contaminazione fra attualità e argomenti trattati nelle materie curricolari, per cui mentre l’incontro procedeva, nella chat i docenti commentavano con i loro alunni: “Gli interventi di oggi calzano a pennello con i temi che stiamo affrontando. Continueremo a discutere: Socrate o Antigone avrebbero dovuto disobbedire?”.  Una contaminazione che è venuta fuori nel dibattito, con alunni che hanno posto questioni pungenti, anche in contrapposizione agli ospiti.

Un modo diverso per ricordare la giornata della memoria per le alunne e alunni del Liceo Classico. Se nel giorno precedente, assistendo allo spettacolo teatrale “DOS LID, canto del popolo ebraico massacrato” e partecipando al successivo dibattito, hanno fatto esercizio di memoria sulla Shoah, con l’assemblea hanno fatto immersione nell’oggi, nel presente che li vede protagonisti.

Un applauso agli alunni ed ai loro rappresentanti, Marica Petruzzella ed Enrico Camporeale, supportati dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Bassi e dalle docenti, Funzioni Strumentali all’ampliamento dell’Offerta formativa Emilia de Ceglia ed Eleonora Sciencalepore.

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