Mani in pasta, uno spettacolo unico dell’Associazione Tesla di Molfetta
MOLFETTA – Sabato 1 dicembre alle ore 21, sul palco del teatro de “La Cittadella degli Artisti" a Molfetta ci si appresta a vedere uno spettacolo unico, "Mani in pasta".
La sala è piena, si respira un po’ di tensione tra gli attori che non sono ancora in scena e una piccola parte di quel pubblico che ha organizzato questa serata.
Entrano gli attori: sono 6 ragazzi dall'età variabile tra i 12 e 19 anni (Marco, Emanuele, Alessandro, Alessandro e Ruggero); accompagnati da 4 persone più grandi ovvero Fabio, Antonio, Giambattista e Floriana.
Inizia lo spettacolo: un sindaco con, appunto, le "mani in pasta" in affari loschi che riguardano il business della pizza, viene ucciso all'interno della propria abitazione. Un messicano ritrova il corpo e chiama repentinamente un medico un po’ cialtrone e un maresciallo un po’ fuori di testa, spalleggiato da un aiutante particolarmente eccentrico che più che aiutare dispensa freddure glaciali e un ninja che vede il Giappone un po’ ovunque e non spreca mai un’occasione per sottolineare i difetti del suo capo. Ad essi si aggiungono, poi, una persona poco raccomandabile con gli occhi da attento calcolatore e una moglie del sindaco non eccessivamente addolorata per la morte del marito.
Lo spettacolo procede benissimo e il pubblico segue entusiasta le vicende di quei scellerati personaggi che ne combinano una più del diavolo, e viene sempre più trascinato, non solo dall' infittirsi della trama, ma anche e soprattutto dalla bravura degli attori.
Sono circa le 22:00 e lo spettacolo è finito, scende il silenzio in sala e quelle che erano state risate e applausi lasciano il posto a ben altre emozioni.
I ragazzi si prendono i loro meritatissimi applausi e si siedono a bordo palco presentandosi ad uno ad uno.
Sono i ragazzi di un progetto che si chiama "Autismo on the Road", sono ragazzi autistici ma sono soprattutto ragazzi che hanno voglia di farsi sentire e hanno scelto l'arte del teatro per farlo.
Facciamo ora un passo indietro, quegli adulti che abbiamo nominato prima non sono persone comuni, bensì alcuni di loro sono psicologi - psicoterapeuti che si sono posti il nobile fine di far conoscere la tematica dell'autismo a tutti coloro che sono ancora vittime del pregiudizio e dell'ignoranza, e contemporaneamente tirar fuori da quei ragazzi chiusi come in delle gabbie la bellezza della propria personalità , dimostrando agli altri e a se stessi che c'è sempre una via da percorrere per il proprio riscatto sociale.
Ma sarebbe riduttivo parlare solo dello spettacolo: dopo la performance teatrale e la scrittura stessa della sceneggiatura della commedia, il loro percorso non si ferma sulle tavole del proscenio bensì prosegue "on the road" dove questa espressione indica concretamente le strade che calpestano i ragazzi: a fine spettacolo i ragazzi vengono ospitati nelle varie città di questa sorta di tour (Molfetta è la terza tappa dopo i sold out di Barletta e Trani) e il giorno dopo la rappresentazione passano la mattina alla scoperta delle meraviglie che offre il territorio locale.
Il progetto arriva a Molfetta tramite l'associazione culturale T.ES.L.A. [Tempi e Spazi Liberamente Attivi] che dopo un breve periodo di inattività pare voglia tornare a far sentire la sua voce con più energia di prima.
"Abbiamo sposato a pieno la causa di "Autismo on the Road" perché abbiamo immediatamente capito che T.ES.L.A. era sulla stessa lunghezza d’onda. A noi importa la cultura, siamo attivi sul territorio dal 2014 lottando contro pregiudizi e dando spazio (che tra l'altro fa anche parte del nostro nome) a questo tipo di idee qui, cercando, nel nostro piccolo, di cambiare le cose... farlo attraverso l'arte è il mezzo che più ci si addice per questo scopo."
In questi termini si esprime Floriano Maria Mongelli, Presidente dell’associazione T.ES.L.A. spiegando la collaborazione e la co-organizzazione di questo evento.
Sono le 22:45 circa e, come accennato prima i ragazzi sono seduti provando a parlare di sé, alcuni con più difficoltà di altri, l’emozione è tanta, soprattutto ad una platea così ampia. Ma tutti alla fine c'entrano un semplice punto: alla domanda "Come ti senti?" i ragazzi tirano fuori il loro più sincero e splendente sorriso e rispondono semplicemente "Mi sento benissimo", due semplici parole che racchiudono tutta l'essenza dei ragazzi di “Autismo on the Road” e che colpiscono dritti al cuore di quanti hanno assistito a quella magia.
Ci guardiamo intorno, il pubblico a fine spettacolo è entusiasta e sorridente. Non c'è soltanto la soddisfazione di aver passato una bella serata all'insegna del teatro tra gli sguardi della gente, ma riusciamo a percepire anche altro e facendo ricorso a quella stessa semplicità che ci ha toccato nelle parole dei ragazzi citiamo quell'"altro" per quello che è: un semplice spettatore che non aveva nessun legame di parentela né di amicizia con i ragazzi, a fine serata ci scrive un messaggio in cui c'è scritto: "Grazie ragazzi, oggi sono uscito dal teatro più felice di prima".