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“Luigi Capotorti” disco di inediti del maestro pugliese (Molfetta 1767 – San Severo 1842) con l’etichetta di Digressione Music Presentato a Dogana Resort dal direttore artistico don Girolamo Samarelli e dalla prof.ssa Annamaria Bonsante
Vito Mastrorilli
24 gennaio 2020

 MOLFETTA - In occasione dell’anniversario della nascita di Luigi Giuseppe Capotorti, l’Associazione omonima ha ideato, progettato e realizzato un percorso di studi e di riscoperta che desse il giusto valore alla figura e all’opera del compositore molfettese.

Il connubio con l’etichetta pugliese Digressione Music, la quale da anni s’impegna nel recupero, valorizzazione e pubblicazione di repertori inediti, ha reso possibile l’incisione di questo repertorio.

Il direttore artistico don Girolamo Samarelli introduce così la presentazione a Dogana Resort: “Gli obiettivi dell’etichetta discografica sono sempre stati il recupero di musiche inedite, composte da autori minori, considerati tali solo perché non hanno avuto la stessa fortuna dei grandi. Io spero che la fortuna di Capotorti venga conosciuta e distribuita soprattutto nel nostro territorio, prima di essere esportata al di fuori di esso e all’estero. La mia personale gratitudine per operazioni di tal fatta va a coloro che mi hanno permesso di produrre queste opere: il presidente dell’Associazione Capotorti Mastrorilli, l’associazione stessa e la città”.

Entusiastiche le parole del presidente dell’associazione omonima, Vito Mastrorilli: “Per noi è stato come mettere al mondo un bambino, frutto di un lungo percorso iniziato nel 2017 (250 dalla nascita di Capotorti). Abbiamo intrapreso una sfida contro l’oblio del tempo e insieme un atto dovuto di conoscenza rivolto alle nuove generazioni perché ne abbiano memoria. Il disco e la pubblicazione in edizione critica, sono il frutto di questa ricerca”.

 Calorosi i saluti del direttore del conservatorio barese, il Maestro Corrado Roselli “Provo una forte emozione nel venire a Molfetta, città a me molto cara per il ricordo del mio maestro di solfeggio Don Salvatore Pappagallo. É sempre encomiabile andare alla scoperta dei figli della propria terra: Capotorti un figlio dimenticato, allievo di Milisangue di Monopoli, di Niccolò Piccinni. Complimenti e ad maiora”.

Piene di orgoglio le parole del vicesindaco e assessore alla cultura Sara Allegretta, nonché soprano e docente di Musica Vocale da camera presso il conservatorio barese: “Mi ritengo orgogliosa di poter contribuire a portare in auge i brani del grande maestro Capotorti e di sostenere il lavoro instancabile dell’Associazione omonima”.

Molto interessante e puntuale è stata la lectio della prof.ssa Annamaria Bonsante, docente di Storia della Musica presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari, incentrata sull’autore ed il percorso di ricerca.                                                                                                           Il Maestro Luigi Capotorti nasce a Molfetta, da madre molfettese e padre rutiglianese. Violinista di talento, nonché compositore di spicco nell’ambiente napoletano, compie l’audace gesto di ritornare in Puglia, precisamente a San Severo per trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella sua patria.                                                                                                       Ebbe successo e fama nella prima metà dell’Ottocento e insieme ai tanti musicisti pugliesi che studiavano e operavano a Napoli fu parte di quell’ “attivismo mercantile”, che caratterizzò, come ha scritto il critico Moliterni, “il dinamismo musicale di quel tempo”.                  Le sue opere, eseguite e salutate con grande interesse dal pubblico dell’epoca e riconosciute dalla critica del tempo, meritano ancora oggi una grande attenzione da parte di tutti.

“Il disco costituisce una vera e propria pietra miliare perché non c'è nulla di inciso su Capotorti, è il primo prodotto musicale che omaggia la sua figura. Il programma del disco: la Nuova Messa per Solennità Festiva suddivisa in Kyrie; Gloria in excelsis; Domine Deus; Qui tollis; Qui sedes e Cum Sancto Spiritu; il Divertimento grazioso; l’augurio del Santo Natale, la Sinfonia e l’Innocente verginella si sofferma sulle pagine sacre e strumentali, eseguite nella loro versione originale, raccontando contesti realtà locale.”, afferma la professoressa, sottolineando la poliedricità del Capotorti, il quale si cimentò nel genere buffo, serio, nel ballo drammatico, nel dramma semiserio, oratorio scenico in teatri di alto lignaggio, come il San Carlo di Napoli.

 Le fonti scelte sono rare, alcune poco note, alcune autografe, tutte custodite in Italia: la “Nuova Messa per solennità festiva” dell’Archivio Storico Diocesano di Molfetta; l’arietta “Innocente Verginella” appartenente al Fondo delle Benedettine di San Severo; “L’Augurio del Santo Natale” e la “Sinfonia scritta a piena orchestra e ridotta per P.F.” provenienti dalla Biblioteca di San Pietro a Majella; il “Divertimento grazioso” custodito a Milano nel Fondo Noseda del Conservatorio.

 La conferenza stampa è stata arricchita dalla presenza di un discendente del grande maestro Capotorti, Marino Capotorti.

 I ringraziamenti sono andati al coro Capotorti; ai soprani Barbara Massaro e Antonella Colaianni; alla violinista Francesca Faleo; al pianista Vito della Valle di Pompei; e naturalmente al direttore Nicola Petruzzella.

© Riproduzione riservata

Autore: Marina Francesca Altomare
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